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Autore principale: Mattolini, Mario
Pubblicazione: [S.l.] : Medicea, 1981
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Leopoldo II d'Asburgo-Lorena (Vienna, 5 maggio 1747 – Vienna, 1º marzo 1792) è stato Granduca di Toscana con il nome di Pietro Leopoldo I di Toscana dal 1765 al 1790 e imperatore del Sacro Romano Impero e re d'Ungheria e Boemia dal 1790 al 1792. Figlio dell'imperatore Francesco I e di sua moglie Maria Teresa d'Austria, fu fratello della celebre Maria Antonietta, regina di Francia, e di Maria Carolina, regina di Napoli. Leopoldo, succeduto al fratello Giuseppe II, fu un moderato proponente dell'assolutismo illuminato e propugnatore del Codice leopoldino, legge che portò il Granducato di Toscana ad essere il primo Stato nella storia ad abolire formalmente la pena di morte.
Maria Teresa d'Asburgo (Vienna, 13 maggio 1717 – Vienna, 29 novembre 1780) è stata arciduchessa regnante d'Austria, re apostolico d'Ungheria, regina regnante di Boemia e di Croazia e Slavonia, duchessa regnante di Parma e Piacenza, duchessa regnante di Milano e Mantova e inoltre granduchessa consorte di Toscana e imperatrice consorte del Sacro Romano Impero in quanto moglie di Francesco I, già duca di Lorena col nome di Francesco III Stefano. In virtù della Prammatica Sanzione del 1713, emanata dal padre, l'imperatore Carlo VI, nel 1740 fu la prima (nonché unica) donna della Casa d'Austria a ereditare il governo dei vasti possedimenti della monarchia asburgica. L'eredità di Maria Teresa non fu riconosciuta da diversi stati tedeschi, che, spalleggiati dalla Francia e dalla Spagna, precipitarono l'Europa centrale in quella che fu nota come guerra di successione austriaca. Alla fine, grazie soprattutto alla fedeltà dimostratale dall'Ungheria, Maria Teresa uscì vittoriosa e venne riconosciuta come legittima sovrana dei suoi possedimenti ereditari, ma non poté essere eletta al soglio imperiale e si accontentò d'essere l'imperatrice consorte, facendo eleggere come imperatore il proprio marito. Ebbe quale proprio principale avversario negli scontri che interessarono il suo regno la figura di Federico il Grande, re di Prussia. Insieme al marito fu fondatrice del casato degli Asburgo-Lorena, la dinastia che resse le sorti dei domini austriaci fino alla prima guerra mondiale. Fu madre degli imperatori Giuseppe II e Leopoldo II, nonché di Maria Antonietta, regina di Francia, e Maria Carolina, regina di Napoli e Sicilia. Il suo governo personale è ricordato come un periodo ricco di riforme economiche e sociali, nonché di grande sviluppo culturale in tutto l'impero. Maria Teresa seppe avvalersi di consiglieri di grande spessore dell'epoca dell'illuminismo come Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg, Friedrich Wilhelm von Haugwitz e Gerard van Swieten. Promosse largamente il commercio e lo sviluppo delle moderne tecniche di agricoltura, riorganizzò l'esercito imperiale e rafforzò il prestigio internazionale dell'Austria. Si mostrò invece tradizionalista nella politica religiosa, espellendo dalle sue terre ebrei e protestanti, avocando a sé il principio della chiesa di Stato e rifiutandosi di riconoscere il pluralismo religioso, motivo per cui alcuni contemporanei la criticarono.
Giuseppe Benedetto Augusto Giovanni Antonio Michele Adamo Davide d'Asburgo-Lorena (Vienna, 13 marzo 1741 – Vienna, 20 febbraio 1790) è stato imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765, dapprima associato al trono sui domini della famiglia d'Asburgo con la madre Maria Teresa fino alla morte di lei, avvenuta nel 1780, e quindi anche arciduca d'Austria e unico regnante fino alla sua morte, avvenuta nel 1790. Durante il suo regno venne considerato dai suoi contemporanei come il tipico rappresentante del "dispotismo illuminato", non credendo nel diritto divino dei re, e come imperatore continuò l'opera della madre secondo i principi del giurisdizionalismo. La sua politica ecclesiastica si ispirava al febronianesimo e fu chiamata giuseppinismo in suo onore. Con essa l'imperatore intendeva unificare nelle mani dello Stato i poteri sul clero nazionale, sottraendoli al Papa e ai suoi rappresentanti, i nunzi apostolici, in maniera molto simile al gallicanesimo francese. Per questa sua propensione a interessarsi agli affari ecclesiastici venne soprannominato anche re sacrestano.
Maximilian Franz von Habsburg-Lothringen, noto anche con il nome italianizzato di Massimiliano d'Asburgo-Lorena (Vienna, 8 dicembre 1756 – Castello di Hetzendorf, 26 luglio 1801), nato arciduca d'Austria, è stato un'importante figura della seconda metà del Settecento. Costretto all'abdicazione dal suo trono secolare nell'ambito delle guerre della prima coalizione antifrancese, quando la riva sinistra del Reno venne occupata e poi annessa dalla Francia, fu l'ultimo principe-elettore di Colonia.
Maria Amalia Giuseppa Giovanna Antonia Luisa d'Asburgo-Lorena (Vienna, 26 febbraio 1746 – Praga, 18 giugno 1806) nata arciduchessa d'Austria, fu duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla come moglie di Ferdinando I di Parma. Era l'ottava figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria e dell'imperatore Francesco Stefano di Lorena; per suggellare l'alleanza con i Borbone di Parma venne data in sposa nel 1768 al duca Ferdinando I di Parma, Piacenza e Guastalla. Intelligente e volitiva, riuscì a promuovere numerose riforme ed era molto amata dal popolo, che la chiamava con affetto la Signora. Con il passare degli anni, Ferdinando lasciò le redini del regno a Maria Amalia, la quale governò de facto il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Nel 1773, a seguito della nascita dell'erede dei duchi, Maria Amalia entrò a far parte del Consiglio della Corona di Parma e diventò l'unico vero monarca del Ducato di Parma. Dopo l'esecuzione della sorella Maria Antonietta di Francia, Maria Amalia decise di non essere più sostenitrice del "dispotismo illuminato" e si schierò dalla parte dei più accaniti conservatori. Nel 1796, con l'invasione napoleonica del Ducato di Parma, dovette fuggire a Praga con le figlie maggiori, ma morì prima di vedere la restaurazione dei Borbone di Parma sul trono del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Quando Napoleone Bonaparte seppe della sua morte, disse: Maria Amalia è stata a tutti gli effetti l'unico vero uomo della casa d'Asburgo.
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