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Autore principale: Berlam, Arduino
Pubblicazione: Milano : E. Bonomi, 1911
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, fre, Paese: it
Trieste (, AFI: /triˈɛste/; Trieste in triestino; Trst in sloveno, in croato e in serbo) è un comune italiano di 200 523 abitanti, capoluogo della regione italiana a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, affacciato sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, fra la penisola italiana e l'Istria, a qualche chilometro dal confine con la Slovenia nella regione storica della Venezia Giulia. Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), ed operativo dal 1º luglio 2020. Rappresenta da secoli un ponte tra l'Europa occidentale e quella centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei, mitteleuropei e slavi ed è il comune più popoloso e densamente popolato della regione, con il porto di Trieste che nel 2016 è stato il porto italiano con più traffico merci ed uno dei più importanti nel sud Europa.
L'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), è un'associazione giovanile educativa che si propone di contribuire alla formazione della persona nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche secondo i principi ed il metodo dello scautismo adattati alla realtà sociale italiana. L'AGESCI è nata nel 1974 dalla fusione di due preesistenti associazioni, l'ASCI (Associazione scouts cattolici italiani), maschile, e l'AGI (Associazione guide italiane), femminile. Nella propria azione educativa l'associazione si propone di realizzare un impegno politico al di fuori dei legami o delle influenze partitiche. L'AGESCI è diffusa in modo omogeneo sul territorio italiano.
L'Arco di Riccardo è secondo alcune fonti una delle porte romane di Trieste risalente I secolo a.C. costruito probabilmente sotto l'imperatore Ottaviano Augusto negli anni 33-32 a.C. Le forme della decorazione architettonica permettono di datare la forma attuale dell'arco nell'età claudio-neroniana o forse flavia (50-75 d.C.). Secondo altre fonti invece si tratta di uno degli ingressi al santuario della Magna Mater.
Un gasometro (anche gassometro o gazometro) è una struttura teorizzata nel 1789 dal chimico francese Antoine-Laurent de Lavoisier con lo scopo di misurare il volume del gas di città (o gas illuminante), cioè una miscela gassosa che include tra gli altri i seguenti gas: metano, monossido di carbonio, propano, butano e acetilene. Oggi i gasometri sono sempre meno usati e rappresentano più dei monumenti di archeologia industriale che delle vere e proprie infrastrutture. In passato infatti i gasometri venivano utilizzati per accumulare il gas di città che in un primo periodo veniva prodotto prima per gassificazione del carbone e successivamente tramite cracking del petrolio. Questo gas veniva utilizzato sia per usi domestici, sia per l'illuminazione pubblica delle città. Con la diffusione del gas metano l'utilizzo del gas di città è via via scomparso e così anche i gasometri hanno perso il loro ruolo. Queste strutture venivano utilizzate anche in ambito industriale in molti impianti tra cui le acciaierie, come per esempio quello nelle ex acciaierie di Cornigliano, ormai abbattuto, e quello dell'acciaieria di Taranto. Il gasometro ha funzione di contenitore a pressione costante, non è quindi in grado di ospitare grandi quantità di gas, nonostante le dimensioni spesso ragguardevoli, e non si presta quindi ad un uso come serbatoio per lo stoccaggio a lungo termine di gas. La sua funzione è la regolazione a breve termine tra produzione e consumo e immagazzinamento di gas, permettendo di rispondere ai picchi di richiesta, di sopperire ad uno stop di produzione o a una produzione di tipo ciclico. Il volume del serbatoio si adatta alla quantità di gas immagazzinata e la pressione a cui il gas è sottoposto all'interno di esso deriva dal peso di un tetto mobile. Volumi tipici per gasometri di grandi dimensioni sono di 50.000 m³ circa, con un diametro della struttura di 60 m. Attualmente l'uso dei gasometri è quasi completamente tramontato. Tuttavia nell'ambito degli impianti elettrici a biogas si sta sviluppando l'uso di gasometri, solitamente di piccole dimensioni, destinati allo stoccaggio di questo tipo di gas.
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Record aggiornato il: 2024-04-11T03:08:37.921Z