Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: [Poggibonsi] : Nencini, [1998]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Irene Siragusa (Poggibonsi, 23 giugno 1993) è una velocista italiana. A livello internazionale ha vinto 3 medaglie in manifestazioni di categoria (tutte con la staffetta 4x100 m): due volte argento a Tallinn in Estonia (Europei juniores nel 2011 ed Europei under 23 nel 2015) e bronzo agli Europei under 23 nel 2013 a Tampere in Finlandia. Detiene 2 record di categoria, entrambi stabiliti con la staffetta 4×100 m, uno promesse e l'altro juniores. Ai campionati italiani assoluti nel 2014 ha fatto la doppietta 100–200 m, mentre a livello giovanile, ha vinto 14 medaglie con 6 titoli nazionali: due nella categoria cadette, uno in quella juniores e tre in quella promesse.
La Seconda Divisione della Lega Pro è stata la competizione minore organizzata dalla Lega Italiana Calcio Professionistico, già Lega Professionisti Serie C, per trentasei stagioni dal 1978 al 2014, e ha rappresentato il quarto livello del campionato italiano di calcio al di sopra della Serie D. Inizialmente chiamata Serie C2, solo nelle sue ultime sei edizioni la manifestazione assunse il nome di Seconda Divisione, sebbene la FIGC avesse ufficialmente usato questa denominazione fin dal principio. Tutte le squadre della categoria disputavano la Coppa Italia di Serie C, mentre solo pochissime, determinate con criteri mutevoli di stagione in stagione, avevano l'opportunità di gareggiare anche nella Coppa Italia della Lega Nazionale Professionisti. La Serie C2 era nata nel 1978 a seguito della scissione della Serie C, e fino al 1991 vedeva in lizza 72 club suddivisi su criteri geografici in quattro gironi da 18 squadre. Nell'edizione 1991-1992 le società furono ridotte a 60, divise in tre gironi da 20. Dal 1992 al 2010 invece, il torneo vedeva in lizza 54 squadre suddivise in tre gironi da 18. Nel 2010-2011, a causa del primo blocco dei ripescaggi volto a ridurre la categoria che cominciava a dar ampi segni di affanno economico, le società si ridussero a 49 suddivise in tre gironi, uno da 17 e due da 16 squadre. Nel 2011-2012 si scese a 41 club e a due soli gironi, uno da 20 e l'altro da 21. Nella stagione successiva si scese ulteriormente a 36 squadre, con due gironi da 18. La categoria è stata soppressa al termine dell'edizione 2013-2014 nell'ambito della riforma della Lega Pro, con il ritorno alla formula della Serie C.
Dalla stagione 1948-1949 vengono disputati campionati del massimo livello dilettantistico a suddivisione interregionale, chiamato negli anni con diverse denominazioni: Promozione, IV Serie, Campionato Interregionale e Campionato Nazionale Dilettanti, fino all'attuale Serie D. Di seguito vengono elencate tutte le squadre che hanno preso parte ai 72 campionati disputati fino alla stagione 2019-2020, dove le squadre che attualmente vi partecipano sono segnate in grassetto.
Giovani turchi (turco ottomano ژون تركلر turco Genç Türkler o Yeni Türkler o Jön Türkler) è la denominazione con cui la storiografia fa riferimento agli appartenenti a un movimento politico della fine del XIX secolo (prima noti col nome di Giovani ottomani) affermatosi nell'Impero ottomano, ispirato dalla mazziniana Giovine Italia, costituito allo scopo di trasformare l'impero, allora autocratico e inefficiente, in una monarchia costituzionale, con un esercito modernamente addestrato ed equipaggiato. Essi raccoglievano inoltre l'eredità dei Giovani ottomani, movimento semi-clandestino della seconda metà dell'Ottocento che si proponeva obiettivi liberali e costituzionali, contribuendo alla costituzione (Kanun-i Esasi) del 1876. Nel 1915 furono i responsabili del genocidio del popolo armeno, di quello dei greci del Ponto e di quello degli assiri.
Durante la seconda guerra mondiale i bambini, sia maschi che femmine, furono frequentemente protagonisti di eventi insurrezionali, nonché arruolati (volontariamente, coercitivamente o perché mentivano sulla propria età) da parte sia delle potenze dell'Asse e dagli Alleati, che da altri stati belligeranti e da gruppi ebraici. Erano dediti a servizi di vario tipo sia in luoghi non oggetto di combattimento diretto che nelle retrovie, fino ad essere impiegati in azioni belliche. La tutela dell’infanzia era solo agli albori. In sistemi sociali nei quali lo sfruttamento minorile era consuetudine e non eccezione, agli occhi delle generazioni passate la partecipazione di fanciulli ad azioni belliche, sebbene rivestisse carattere di assoluta emergenza, poteva svolgere una funzione di riscatto sociale. Bambini di tutte le parti in conflitto furono nel contempo vittime ed attori a diversi livelli nelle alterne fasi della guerra. Dopo il termine della guerra, una coltre di imbarazzato silenzio cadde su queste vicende, raramente evocate con pudore dai protagonisti (ad esempio il cancelliere tedesco Helmut Kohl).
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2024-07-14T02:24:26.201Z