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Gli Uomini sono una razza di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Sono il secondo popolo che appare nella Terra di Mezzo. Il loro risveglio avviene molto tempo dopo rispetto a quello degli Elfi ed era atteso con trepidazione sia dai Primogeniti (gli Elfi) che dagli Ainur, anche se il suo momento esatto era noto solo ad Eru Ilúvatar. Erano essi in apparenza simili agli Elfi, ma di minor splendore e resistenza. Molte differenze dividevano Elfi e Uomini: in particolar modo gli uomini risentivano dello scorrere del tempo, diventavano preda della vecchiaia e morivano. La morte era infatti il dono di Ilúvatar, assieme al libero arbitrio: gli uomini non erano eternamente legati ai destini della Terra di Mezzo e, come dice Aragorn in punto di morte, "oltre di essi vi è più dei ricordi". In molti passi della sua opera Tolkien fa supporre l'esistenza di un mondo oltre la morte, ma nessuno conosce il destino degli uomini. Ne Il Silmarillion dice anche che gli uomini avranno una parte nella ricostruzione del mondo dopo l'Ultima Battaglia. Gli Elfi e i Nani invece quando muoiono tornano nelle Aule di Mandos, seppur in sale diverse. A causa del loro libero arbitrio gli uomini furono coloro che più di ogni altro popolo si lasciò irretire dalle lusinghe del male: Morgoth prima e Sauron poi. La causa principale su cui tali divinità fecero perno fu proprio il "dono" di Ilúvatar. Gli uomini che avevano incontrato gli Elfi e ne erano diventati amici erano detti Edain. Dai Primogeniti impararono molto: il linguaggio e tutte le arti, senza mai riuscire a superare i maestri. Spesso grandi Alleanze ed amicizie unirono le due razze o i singoli individui, rari gli amori ma profondi e tormentati (Beren e Lúthien, o Aragorn e Arwen). Secondo i Númenoreani gli Uomini si dividono in: Alti, cioè i Dunedain o Númenoreani; Mediani o Uomini del Vespro, imparentati con i primi (ad esempio i Rohirrim, ma anche i Lossoth, i Drúedain e gli Uomini del Rhovanion); Bradi o Uomini dell'Oscurità, che spesso servirono in maggioranza il Nemico (furono, ad esempio, gli Esterling).La schiatta degli Uomini più famosa fu quella dei Dúnedain, gli Uomini di Númenor: discendenti dal mezzelfo Elros che decise di abbracciare la sorte degli Uomini, crearono un regno fecondo e felice. In seguito, sotto la guida del re Ar-Pharazôn, il regno di Númenor cadde sotto l'ombra di Sauron e dopo la tentata conquista di Aman, l'isola venne distrutta e affondata per volere di Eru Ilúvatar, in un modo che ricorda molto il mito di Atlantide. Il grande privilegio dei Númenoreani stava nella lunga vita - seppur mortale - e nel dono della preveggenza, della guarigione e di scegliere il momento della loro morte prima che la vecchiaia prendesse il sopravvento sopra il loro intelletto.
Per guerra si intende un fenomeno sociale che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati. Nel suo significato tradizionale la guerra è un conflitto fra stati sovrani o coalizioni per la risoluzione, di regola in ultima istanza, di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici. Il termine deriverebbe dalla parola werran dell'alto tedesco antico che significa mischia. Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato", applicabile a scontri di qualsiasi dimensione e tipo. La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola. Le testimonianze archeologiche indicano che la guerra fa parte della vita umana da tempo immemorabile: secondo le teorie passate, si presumeva che i primi popoli nomadi (cacciatori-raccoglitori) fossero più pacifici rispetto ai loro omologhi sedentari (coltivatori) degli anni successivi, ma i ritrovamenti dei luoghi di sepoltura di massa in tutto il mondo hanno portato gli studiosi a rivedere questa teoria. Una sepoltura di massa a Jebel Sahaba (nota come Cimitero 117), nel Sudan settentrionale, per esempio, contiene i resti di 61 tra adulti e bambini; circa il 40% dei quali sono deceduti per morte violenta e mostrano gravi ferite o delle punte di freccia incastrate tra le ossa. Questo sito risale all' 11.740 a.C. circa.
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