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Autore principale: Comba, Rinaldo <1944->
Pubblicazione: [Pisa] : Gisem ; Napoli : Liguori, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: analitico, Lingua: ita, Paese: IT
La Contea di Ventimiglia fu uno stato feudale dipendente dal Regnum Italicorum e dal Sacro Romano Impero, esistito in Liguria nell'Alto Medioevo.
Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro), o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'Homo sapiens, fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, sia figure simboliche e fantastiche. L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano. Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano proclamato il 17 marzo 1861 durante il Risorgimento, in seguito alla Seconda guerra d'indipendenza combattuta dal Regno di Sardegna per conseguire l'unificazione nazionale italiana, unificazione poi proseguita con la Terza guerra d'indipendenza italiana nel 1866 e l'annessione dello Stato Pontificio, con la conseguente presa di Roma, nel 1870. Il completamento del territorio nazionale avvenne tuttavia solo al termine della prima guerra mondiale, considerata come la quarta guerra d'indipendenza italiana, il 4 novembre 1918 (giorno della diramazione del Bollettino della Vittoria che annunciava che l'Impero austro-ungarico si arrendeva all'Italia) in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye, nel 1919, l'Italia completò l'unità nazionale con l'annessione di Trento, Trieste, l'Istria e parte della Dalmazia. Dal 1861 al 1946 fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare l'anno successivo. Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in sé i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario seppur esercitati non in maniera assoluta. Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltreché internazionaliste e anarchiche) e si concretizzò soprattutto in due note vicende: la fucilazione di Pietro Barsanti (considerato il primo martire della Repubblica Italiana) e l'attentato di Giovanni Passannante, di fede anarchica. Nel 1946 l'Italia divenne una repubblica e nello stesso anno fu dotata di un'Assemblea Costituente al fine di redigere una costituzione avente valore di legge suprema dello Stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto Albertino sino ad allora vigente. Nel periodo del Regno d'Italia fu a più riprese intrapresa la costituzione di possedimenti coloniali che compresero domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, e una concessione a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali e a due conflitti mondiali. La trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito a un referendum tenutosi il 2 e 3 giugno, che sancì la nascita della Repubblica Italiana, che il 1º gennaio 1948 si dotò di nuova Costituzione.
I Lascaris di Briga (o Lascaris di Ventimiglia e Briga), costituiscono un'importante linea di successione dei conti di Ventimiglia, i quali, nel ramo primogenitale, assunsero alla fine del XIII secolo il cognome Lascaris, per il matrimonio di Guglielmo Pietro I di Ventimiglia con la principessa bizantina Eudossia Lascaris. Il ramo dei Lascaris di Ventimiglia e Briga, sorse a seguito del testamento di Guglielmo Pietro II Lascaris, conte di Ventimiglia e Tenda, redatto il 7 aprile 1358. Infatti, in questo atto la signoria fu divisa tra i figli del conte. Tenda e i principali territori comitali rimasero in possesso del primogenito Pietro Balbo II e di Antonio, monaco benedettino, mentre Briga è suddivisa tra gli altri fratelli: Luigi Lascaris di Ventimiglia, celebre poeta e uomo d'arme, Giovanni monaco nel monastero di Lérins, Guglielmo Pietro III e Ranieri.Il lignaggio dei Lascaris di Briga si estinse all'inizio del XIX secolo con Honoré-Théodore Lascaris, conte di Briga e Gorbio, che divorzia dalla bellissima Jeanne-Rosalie de Reghat nel 1793. Honoré-Théodore - detto Diplo Lascaris per essere di madre e padre Lascaris - fu colonnello del reggimento Royal Italien e poi del reggimento Lascaris nell'armata del principe Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé.
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