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Autore principale: Ferrari, Silvio, 1947-
Questa è un'ampia linea temporale del corso dei grandi eventi della guerra civile siriana. Include solo i principali cambiamenti e attacchi territoriali e non include tutti gli eventi. Le proteste della primavera araba del marzo 2011 contro il presidente siriano Bashar al-Assad si sono gradualmente trasformate in una guerra civile su larga scala. Il nome del conflitto deriva dalla dichiarazione del 15 luglio 2011 del Comitato internazionale della Croce Rossa secondo cui i combattimenti erano ormai così diffusi che la situazione in Siria doveva essere considerata una "guerra civile" a tutti gli effetti.Il conflitto è in corso da 9 anni da quando le proteste della Giornata siriana della rabbia si avviarono il 15 marzo 2011.
Cronologia essenziale dell'Età contemporanea (XIX secolo-oggi).
La presidenza di Lyndon B. Johnson ebbe inizio il 22 novembre del 1963, quando il 36º Presidente degli Stati Uniti d'America entrò in carica e giurò dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, per poi terminare il 20 gennaio del 1969. Johnson aveva ricoperto il ruolo di Vicepresidente durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy per un periodo di tempo di 1.036 giorni. Esponente del Partito Democratico si presentò nel corso delle elezioni primarie democratiche e gareggiò come candidato ufficiale alle elezioni presidenziali del 1964, riuscendo ad essere riconfermato per un secondo mandato con ampio margine sul candidato del Partito Repubblicano il senatore dell'Arizona Barry Goldwater. A seguito delle elezioni presidenziali del 1968, in cui non si ripresentò, il suo posto verrà preso da Richard Nixon, il quale avvierà così la presidenza di Richard Nixon. Johnson espanse il fronte del New Deal e costruì la Grande società, una serie di programmi legislativi nazionali indirizzati ad aiutare le classi meno abbienti e più emarginate della società americana; questi includono "Medicare" e "Medicaid", la difesa delle rivendicazioni del movimento per i diritti civili degli afroamericani (1954-1968) e la spesa federale a vantaggio dell'istruzione pubblica, le manifestazioni artistiche, lo sviluppo urbano e rurale, l'ampliamento dei servizi di pubblica utilità e una generalizzata "Guerra contro la povertà". Aiutati e sostenuti in larga parte da un'economia nazionale in forte crescita, tali progetti aiutarono milioni di americani ad oltrepassare la soglia di povertà proprio durante gli anni dell'amministrazione Johnson. La legislazione sui diritti civili firmata dal presidente proibì la discriminazione razziale nell'ambito del diritto di voto, nelle strutture dei servizi pubblici, nel campo dell'assegnazione degli alloggi e sul posto di lavoro; avrà così definitivamente termine la segregazione razziale negli Stati Uniti d'America. Con il passaggio del "Immigration and Nationality Act of 1965", il sistema d'immigrazione del paese sarà profondamente riformato e tutte le quote d'entrata basate sulla "razza" verranno del tutto rimosse, per essere sostituite da quote fondate sulla nazionalità d'origine. La presidenza L. B. Johnson segnerà il montare della marea del moderno liberalismo negli Stati Uniti d'America. Ma la popolarità del presidente diminuì significativamente mentre altri problemi salirono alla ribalta.Johnson perseguirà una politica di "Containment" sperando sempre di poter fermare la diffusione del comunismo nel Sudest asiatico durante gli anni della Guerra fredda e per tutta la durata della Guerra del Vietnam; il numero di soldati americani inviati nel Vietnam del Sud aumentò drammaticamente, passando da 16.000 consiglieri assunti in ruoli non di combattimento nel 1963, a 550.000 truppe militari in ruoli di combattimento all'inizio del 1968. Il crescente disagio provocato dal conflitto stimolò il movimento pacifista di Opposizione alla guerra del Vietnam; di vaste dimensioni, arrabbiato, fondato soprattutto nei campus universitari sia in patria che all'estero. Si amplierà attivamente sia la disobbedienza civile che la vera e propria diserzione. Il presidente dovette affrontare ulteriori problemi quando scoppiarono rivolte e tumulti estivi nella maggior parte delle grandi città a partire dal 1965; con un tasso di criminalità salito alle stelle gli avversari sollecitarono richieste di politiche ferree di mantenimento dell'ordine pubblico (Law and order) e contrasto alle manifestazioni anti-guerra. Mentre comincerà il proprio ufficio con un alto indice di approvazione, il sostegno dell'opinione pubblica a Johnson scese poiché la guerra si trascinava ad aumentavano i disordini interni in tutta la nazione. Allo stesso tempo la "coalizione New Deal" che aveva serrato le fila dei democratici per un lungo periodo di tempo si dissolse e la base di supporto al presidente si erose con essa. Sebbene desiderasse il rinnovo per un altro mandato alle elezioni primarie democratiche del 1968 Johnson annuncerà il 31 marzo che non avrebbe ricercato la Nomination del suo Partito. Nel corso degli ultimi anni la sua posizione migliorerà innanzitutto grazie ai programmi interni da lui fatti assumere; i sondaggi di storici e politologi nella classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America tendono a vederlo comunque come un presidente che si staglia sopra la media.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite, in sigla ONU, abbreviata in Nazioni Unite, è un'organizzazione intergovernativa a carattere mondiale. Tra i suoi obiettivi principali vi sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l'armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri. L'ONU è l'organizzazione intergovernativa più grande, più conosciuta, più rappresentata a livello internazionale e più potente al mondo. Ha sede sul territorio internazionale a New York, mentre altri uffici principali si trovano a Ginevra, Nairobi, Vienna e L'Aia. Istituita dopo la seconda guerra mondiale con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti, ha sostituito l'inefficace Società delle Nazioni. Il processo che ha portato alla sua fondazione iniziò il 25 aprile 1945, quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per una conferenza iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite, poi approvata il 25 giugno dello stesso anno ed entrata in vigore il 24 ottobre successivo, la data di inizio ufficiale delle attività. Ai sensi della Carta, gli obiettivi dell'organizzazione includono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione dello sviluppo sostenibile e il rispetto del diritto internazionale. Al momento della fondazione, l'ONU contava 51 Stati membri, un numero poi cresciuto fino ad arrivare a 193 nel 2011, rappresentando la stragrande maggioranza degli stati sovrani del mondo. Nei primi decenni di vita, l'obiettivo di preservare la pace nel mondo venne reso complicato dalla guerra fredda intercorsa tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, con i loro rispettivi alleati. In quel periodo, le missioni ONU consistettero principalmente in attività di osservazione non armata e l'impiego di truppe leggermente armate con ruoli di monitoraggio, comunicazione e rafforzamento della fiducia. L'adesione all'ONU è cresciuta in modo significativo a seguito della diffusa decolonizzazione avvenuta a partire dagli anni 1960. Da allora, 80 ex colonie hanno guadagnato l'indipendenza, tra cui 11 territori fiduciari che erano stati monitorati dal consiglio di amministrazione fiduciaria. A partire dagli anni 1970, il bilancio delle Nazioni Unite per i programmi di sviluppo economico e sociale hanno superato di gran lunga le spese per il mantenimento della pace. Dopo la fine della guerra fredda, l'ONU spostò e ampliò le sue operazioni sul campo, intraprendendo un'ampia varietà di compiti complessi.Le Nazioni Unite sono composte da sei organismi principali: l'Assemblea Generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale (ECOSOC), il consiglio di amministrazione fiduciaria, la Corte internazionale di giustizia e il segretariato delle Nazioni Unite. Il sistema delle Nazioni Unite comprende inoltre una moltitudine di agenzie specializzate, come il Gruppo della Banca mondiale, l'Organizzazione mondiale della sanità, il Programma alimentare mondiale, l'UNESCO e l'UNICEF. Inoltre, organizzazioni non governative possono ottenere lo status consultivo, come ECOSOC e altre agenzie per partecipare ai lavori delle Nazioni Unite. Il direttore amministrativo delle Nazioni Unite è il segretario generale, attualmente è il politico e diplomatico portoghese António Guterres, che ha iniziato il suo mandato quinquennale il 1º gennaio 2017. L'organizzazione è finanziata da contributi volontari e valutati dei suoi Stati membri. Alle Nazioni Unite, ai suoi dirigenti e alle sue agenzie sono stati conferiti diversi premi Nobel per la pace, sebbene alcune valutazioni della sua efficacia siano state contrastanti. Alcuni commentatori ritengono che l'organizzazione sia una forza importante per la pace e lo sviluppo umano, mentre altri l'hanno definita inefficace, di parte o corrotta.
Israele, ufficialmente Stato d'Israele (in ebraico: , Medinat Yisra'el; in arabo: دولة اسرائيل, Dawlat Isrā'īl), è uno Stato del Vicino Oriente affacciato sul mar Mediterraneo e che confina a nord con il Libano, con la Siria a nord-est, Giordania a est, Egitto e golfo di Aqaba a sud e con i territori palestinesi, ossia Cisgiordania (comprendente le regioni storiche di Giudea e Samaria) a est, e Striscia di Gaza a sud-ovest. Situato in Medio Oriente, occupa approssimativamente un'area che secondo i racconti biblici in epoca antica era compresa nel Regno di Giuda e Israele e nella regione della Cananea, soggetta nel tempo al dominio di numerosi popoli, tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani, bizantini, arabi e ottomani, nonché teatro di numerose battaglie etnico-religiose. In età contemporanea è stata parte del mandato britannico della Palestina, periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche, incoraggiate dalla nascita del movimento sionista nella città svizzera di Basilea (1897) che mirava alla costituzione di un moderno Stato ebraico. Dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di porre rimedio agli scontri tra ebrei e arabi, il 29 novembre 1947 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella risoluzione n. 181 approvava il piano di partizione della Palestina che prevedeva la costituzione di due Stati indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo. Alla scadenza del mandato britannico il moderno Stato d'Israele fu quindi proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948. Tale ripartizione fu però osteggiata da gruppi antisionisti e dalla totalità dei rappresentanti palestinesi, nonché dai vicini Paesi arabi. Dopo alcuni scontri già all'indomani del voto della risoluzione, terminato il ritiro delle truppe britanniche, la Lega Araba avviò una guerra contro il neonato Stato ebraico, dando origine a una serie di conflitti arabo-israeliani; accordi di pace sui confini furono in seguito raggiunti solo con Egitto (1979) e Giordania (1994). Rispetto ai territori palestinesi non esistono tuttora confini precisi. Oltre a estendere il territorio dello Stato dopo la prima guerra arabo-israeliana del 1948 (denominata da parte israeliana guerra d'Indipendenza, mentre da parte araba Nakba, "catastrofe"), rispetto a quanto previsto dalla risoluzione ONU, Israele ha anche occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza dopo la guerra dei sei giorni del 1967 e nel corso degli anni vi ha costruito nuovi centri abitati. Lo Stato palestinese, proclamato nel 1988 e ammesso come osservatore permanente dell'ONU nel 2012, ma non riconosciuto come tale da Israele e da altri Paesi, controlla la striscia di Gaza, dalla quale Israele sì è ritirata unilateralmente nel 2005 (facendone evacuare anche coattamente i ventuno insediamenti) e solo alcune zone della Cisgiordania, che rivendica interamente anche se rimane prevalentemente controllata da Israele, secondo le decisioni degli accordi di Oslo del 1993. La sovranità israeliana non è riconosciuta da molti Stati arabi, mentre rappresentanti palestinesi hanno riconosciuto Israele nel 1993, come parte degli stessi accordi di Oslo. Diversi tentativi di accordi di pace non hanno finora dato i frutti sperati e l'area continua quindi a essere geopoliticamente instabile. All'aprile 2015 la popolazione israeliana era di 8.345.000 abitanti. È l'unico Stato al mondo a maggioranza ebraica (il 74,9% della popolazione) e con una consistente minoranza di arabi (circa il 20%, in prevalenza di religione musulmana, ma anche cristiana o drusa). La legge fondamentale del 1980 (Israele, come il Regno Unito, non ha una Costituzione scritta) afferma che la capitale è Gerusalemme, rivendicata come tale anche dallo Stato di Palestina almeno nella sua parte orientale, ma non è riconosciuta dalla maggior parte dei membri dell'ONU. Quasi tutti gli Stati che hanno relazioni diplomatiche con Israele mantengono le proprie ambasciate a Tel Aviv, centro finanziario del Paese, o nelle vicinanze, ma mantengono comunque sedi consolari a Gerusalemme. Israele è governato da un sistema parlamentare a rappresentanza proporzionale. È considerato un Paese sviluppato, è membro dell'OCSE e secondo il Fondo monetario internazionale nel 2013 era al 37º posto nella lista degli Stati per prodotto interno lordo. Ha inoltre il più alto indice di sviluppo umano in Medio Oriente ed è uno dei Paesi con la più alta aspettativa di vita nel mondo. Nel 1967 l'Israele ha occupato le alture del Golan siriane.
Le relazioni estere della Repubblica italiana sono quell'insieme di rapporti diplomatici ed economici intrattenuti da tale Stato con il resto del mondo. Situata in Europa, l'Italia è stata considerata una delle maggiori potenze occidentali sin dalla sua unificazione nel 1861. Suoi principali alleati sono i paesi della NATO e gli stati dell'UE, due entità di cui l'Italia è membro fondatore. L'Italia ha un ruolo particolare nel mondo cristiano perché Roma è la sede del Papa e il centro della Chiesa cattolica. L'Italia funge da mediatore nel Conflitto israelo-palestinese e ha molte truppe dispiegate in Medio Oriente e in tutto il mondo per missioni di mantenimento della pace e per combattere la criminalità organizzata, il commercio illegale di droga, il traffico di esseri umani, la pirateria e il terrorismo. L'Italia sta attualmente comandando varie forze multinazionali. Il paese svolge anche un ruolo significativo nelle ex colonie e territori dell'Impero italiano ed è considerato una potenza chiave nella regione del Mediterraneo.
Record aggiornato il: 2023-10-10T02:04:41.461Z