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Pubblicazione: [Firenze] : Salimbeni, 1985
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Via Francigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di percorsi, detti anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma proseguendo poi verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terra santa, meta di pellegrini e di crociati.
La Via Romea Nonantolana è una millenaria via di comunicazione tra il nord Italia e Roma, nata nell'VIII secolo, che seguendo all'incirca il percorso del fiume Panaro attraversa la pianura emiliana, l'Appennino modenese, il pistoiese, per congiungersi alla Via Francigena all'altezza dell'Arno.
Il nome Via del Volto Santo è stato assegnato solo recentemente a un ramo della Via Francigena. È una direttrice viaria medievale, un ramo di quelle vie Francigene o Romee che univano Roma "Caput Mundi" alla Francia. La "Via del Volto Santo" che passa parallela e a nord delle Alpi Apuane è alternativa al famoso viaggio di Sigerico di Canterbury che percorse, durante il ritorno da Roma, la strada fra Lucca e la Lunigiana lungo la costa Tirrenica aggirando Le Alpi Apuane da sud. È praticamente il percorso montano di quel fascio di strade che univano la Lunigiana alla Garfagnana e quindi a Lucca, importantissima meta del pellegrinaggio medievale per la devozione al Volto Santo, il crocifisso ligneo esposto nel Duomo di Lucca. Deve il suo nome, di assegnazione attuale, per distinguerlo dal percorso di costa fatto da Sigerico nel 990 d.C. ma di fatto non è che un ramo montano di quelle vie medievali che dalla Lunigiana attraverso la Garfagnana, percorrendo la Valle del Serchio, raggiungevano Lucca.
Bagnaia è una frazione di Viterbo, situata sul tratto della Via Francigena che passa tra i monti Cimini, celebre per il giardino manieristico di Villa Lante.
La Via degli Abati (o Via Francigena di montagna) è un cammino che fin dall'epoca longobarda metteva in comunicazione la città di Bobbio (PC) con Pavia, capitale del Regno longobardo e Pontremoli, passando per Bardi e Borgo Val di Taro verso Lucca e Roma. Veniva percorsa dagli abati e monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio per recarsi in visita Ad limina Apostolorum al Papa, in visita alla corte reale di Pavia, e per il controllo e gli scambi con i vasti possedimenti del grande feudo monastico reale ed imperiale che si estendevano dall'Oltrepò pavese fino in Toscana; il percorso era su un tracciato specifico documentato dal Codice diplomatico del monastero bobiense e dalle regole di gestione, accoglienza e di ospitalità degli abati da parte delle strutture dedite all'ospitalità lungo il percorso. Era percorsa inoltre dai sovrani longobardi ed imperatori del Sacro Romano Impero, religiosi e monaci e da numerosi pellegrini, che lasciavano testimonianza di passaggio al monastero bobbiese ed alla rete di altri monasteri e xenodochia che li ospitavano.
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