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Autore principale: Dennis, , George
Edizione: 2. ed
Pubblicazione: Siena : Nuova immagine, 2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Canino è un comune italiano di 5 255 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.
Ischia di Castro è un comune italiano di 2 253 abitanti della provincia di Viterbo; dista dal capoluogo circa 38 km.
Il castello dell'Abbadia, o di Vulci, che sorge nei pressi di Canino, in provincia di Viterbo, fu eretto a riparo di un suggestivo ponte etrusco-romano, detto dell'arcobaleno o del diavolo (III sec. a.C.), alto trenta metri e dominante sul fiume Fiora.
Il ducato di Castro fu un feudo dell'Italia centrale, sorto come vassallo dello Stato Pontificio (di fatto indipendente) e retto dai Farnese. Costituito nel 1537, rientrò nel patrimonio di san Pietro nel 1649. Comprendeva una piccola fascia territoriale dell'attuale Lazio a ridosso della Toscana. Si estendeva dal mar Tirreno al lago di Bolsena, in quella striscia di terra delimitata dal fiume Marta e dal Fiora, risalendo fino all'affluente Olpeta e al lago di Mezzano, di cui è un emissario. Dipendeva da esso la contea di Ronciglione, mentre il ducato di Latera, che gli sopravvisse per diciannove anni, godeva di maggiore autonomia. Attualmente le rovine della città di Castro fanno parte del comune di Ischia di Castro.
Montalto di Castro è un comune italiano di 8 948 abitanti della provincia di Viterbo, il più occidentale del Lazio. Dista dal capoluogo di provincia circa 60 km. Montalto di Castro annovera tra le proprie bellezze la città etrusca di Vulci.
Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Ercolano, Stabia e Oplonti. I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell'epoca. La maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue) è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli, e in piccola quantità anche nell'Antiquarium di Pompei; proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di oltre due millenni fa. Il sito di Pompei, nel 2016, ha superato i tre milioni di visitatori, per la precisione 3 209 089, risultando il terzo sito museale statale più visitato in Italia dopo il Pantheon e il circuito archeologico del Colosseo, Foro Romano e Palatino. Nel 1997, per preservarne l'integrità, le rovine, gestite dal Parco Archeologico di Pompei, insieme a quelle di Ercolano e Oplonti, sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
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