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Autore principale: Andreazzoli, Giovanni
Pubblicazione: Firenze, 1987
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il marmo di Aurisina, detto anche pietra di Aurisina, è una roccia sedimentaria calcarea di colore di fondo grigio, caratterizzata da particolare durezza, compattezza e resistenza. La sua estrazione, le cui origini risalgono al I sec. a.C., viene effettuata nei bacini di cava del Carso Triestino presenti nel comune di Duino-Aurisina, in provincia di Trieste.
Il marmo di Carrara (per i Romani marmor lunensis, "marmo di Luni") è un tipo di marmo che è estratto dalle cave delle Alpi Apuane in territorio di Carrara, universalmente noto come uno dei marmi più pregiati.
Il marmo è una roccia metamorfica composta prevalentemente di carbonato di calcio (CaCO3). Il vocabolo marmo deriva dal greco antico μάρμαρον (mármaron) o μάρμαρος (mármaros), con il significato di "pietra splendente", a sua volta derivato dal verbo μαρμαίρω (marmàirō), che significa "splendere, brillare".
La cava Bolla è una storica cava di marmo a cielo aperto che si trova nel Monte Bolle nel comune di Nuvolera in Provincia di Brescia. La Cava Bolla ha un'estensione di oltre 70.000 metri quadrati e si sviluppa su 3-4 gradoni inclinati. È la prima cava di marmo della Valle di Nuvolera per localizzazione geografica, ed un importante sito di estrazione di marmo Botticino, anche se è famosa per la produzione del marmo Primavera.
L'economia d'Italia, a partire dal secondo dopoguerra, ha conosciuto profondi cambiamenti strutturali, che nei decenni successivi l'hanno resa una delle maggiori potenze economiche mondiali, grazie ad un continuo processo di crescita economica durato fino alla metà degli anni novanta del XX secolo. Durante questa fase, il progressivo ridimensionamento del settore primario (agricoltura, allevamento e pesca) a favore di quello industriale e terziario (in particolare, nel periodo del boom economico, negli anni cinquanta-settanta) si è accompagnato a profonde trasformazioni nel tessuto socio-produttivo, in seguito a massicce migrazioni dal Meridione verso le aree industriali del Centro-Nord grazie anche a una nuova forte spinta all'urbanizzazione, legate alla parallela trasformazione del mercato del lavoro.La fase di industrializzazione è arrivata a compimento negli anni ottanta ed è cominciata la terziarizzazione dell'economia italiana, con lo sviluppo dei servizi bancari, assicurativi, commerciali, finanziari e della comunicazione. Negli anni 2000 l'economia italiana entra in una fase di sostanziale stagnazione, caratterizzata da una crescita estremamente bassa. Infine sul finire del decennio, come effetto della crisi economica globale, il Paese entra in un periodo di vera e propria recessione negli anni 2012 e 2013. Per il 2014 la crescita è stata dello 0,1%, per il 2015 dello 0,7%, nel 2016 ha superato lo 0,9%, nel 2017 ha raggiunto l'1,6%, nel 2018 è cresciuto dello 0,9% e nel 2019 è prevista una crescita dello 0,3%.
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