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Autore principale: Luatti, , Lorenzo
Pubblicazione: Firenze : CESVOT, 2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Briciole
Un assistente sociale, nei vari ordinamenti giuridici, è un professionista che opera nel campo del lavoro sociale (social work) e dei servizi sociali.
Una fondazione bancaria è una persona giuridica non profit, privata e autonoma, che persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, appartenente all'ordinamento civile (art. 117, c. 2, lettera l, Cost.). Le fondazioni bancarie sono state introdotte per la prima volta nell'ordinamento italiano, sia pure con la dizione di "Enti conferenti" ed un profilo all'inizio accentuatamente pubblicistico, con la legge n. 218 del 1990, la cosiddetta "legge-delega Amato-Carli" e hanno poi ricevuto la loro attuale configurazione con i successivi legge n. 461 del 1998 e decreto legislativo n. 153 del 1999.
Diana Frances Spencer, conosciuta anche come Lady Diana (Sandringham, 1º luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997), è stata dal 1981 al 1996 consorte di Carlo, principe del Galles, erede al trono del Regno Unito. Dopo il divorzio dal coniuge, mantenne il titolo di Principessa di Galles, ma senza il trattamento di Altezza Reale, pur rimanendo membro ufficiale della famiglia reale come madre del futuro re, fatto verificatosi per la prima volta nella storia della famiglia reale britannica.
La storia dell'assistenza e delle relative istituzioni nella città di Vicenza racconta un aspetto importante della vita cittadina. L'assistenza in campo sanitario e sociale - agli ammalati, ai fanciulli abbandonati, alle donne in difficoltà, agli emarginati, agli anziani - ha infatti riguardato sempre larghe fasce di popolazione, che sono state aiutate e nello stesso tempo controllate dall'autorità civile; l'assistenza, intesa come carità, è anche stata una delle più significative espressioni della vita religiosa locale. Può essere meglio compresa se messa in relazione ai bisogni della popolazione, derivanti da epidemie e povertà, pregiudizi sociali, mutamenti economici e guerre che hanno interessato Vicenza. Il Medioevo è contrassegnato dalla continua instabilità politica e sociale e dalla violenza tra persone, famiglie e signorie; la sensibilità verso i deboli è molto ridotta e solo piccoli gruppi di laici o di religiosi esercitano la carità. Alla fine del periodo nascono i più antichi ospedali cittadini per l'accoglienza dei poveri e dei malati di ogni età, gestiti dalle fraglie dei Battuti. L'età della Serenissima vede invece una forte stabilità sociale, dovuta all'alleanza tra l'amministrazione civile e religiosa veneziana e l'aristocrazia vicentina, cui vengono garantiti i diritti sul contado. È un'epoca segnata dalle ricorrenti carestie e dalle epidemie di peste che, iniziate nel 1348, cesseranno solo con il 1632; con il XVI secolo le strutture assistenziali cominciano a specializzarsi e la municipalità se ne fa sempre maggior carico. Agli inizi dell'Ottocento, con la soppressione delle confraternite e degli ordini religiosi, i cambiamenti politici obbligano a una totale riorganizzazione dell'assistenza. Restano un'elevata mortalità e una larga diffusione delle malattie infettive che, accompagnandosi alla miseria delle classi popolari, manterranno questa situazione fino alla fine della prima guerra mondiale La situazione epidemiologica e sociale, insieme con la speranza di vita, cambia radicalmente a partire dagli anni venti del Novecento; ad essa corrispondono la nascita e lo sviluppo di una molteplicità di istituzioni socio-sanitarie, sempre più specializzate e dotate di personale ad esse dedicato.
L'Ospizio Sant'Erasmo è un edificio di ricovero di Legnano. L'ospizio originario, che venne realizzato tra il XIII ed il XIV secolo, fu demolito nel 1926. Venne sostituito nel 1927 da un edificio moderno avente la medesima funzione e lo stesso nome. Sorge a fianco dell'omonima chiesa ed è il più antico ente legnanese di beneficenza.
Gli Alabardieri e anziani è un dipinto a tempera su tela (68x42 cm) di Vittore Carpaccio, databile al 1490-1493 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Fu acquistata dal museo fiorentino nel 1882 dalla collezione privata di Isabella Bianciardi Pini, per 11500 lire.
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