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Pubblicazione: [Bresso] : Hobby & work, c2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: L' ambiente [Risorsa elettronica]
Hummer (High Utility Maximum Mobility Easy Rider) era un marchio di veicoli fuoristrada e SUV statunitensi, noti come H1, H2 e H3. Il nome Hummer è nato nel 1992, quando la AM General, costruttrice del veicolo per l'esercito americano High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle (HMMWV), meglio noto come Humvee, decise di produrne una versione civile, l'H1.
Un antagonista dei recettori H1 (o H1 antagonista), più comunemente definito antistaminico, è un farmaco che antagonizza l'attività dell'istamina a livello dei recettori H1. Legandosi al recettore in qualità di antagonista, blocca gli effetti mediati dall'istamina. Attualmente gli antagonisti dei recettori H1 sono suddivisi in diverse classi che fanno riferimento alle diverse tipologie strutturali, e sono divisi in tre diverse generazioni.
L'istone H1, uno dei cinque tipi di istone, è una piccola proteina con una carica netta positiva, coinvolta nel processo di compartimentalizzazione della cromatina. In particolare, il suo ruolo consiste nel favorire la condensazione dei nucleosomi in fibre da 30 nm, infatti interagisce con il DNA linker costringendo il DNA ad una maggiore adesione all'ottamero istonico. Si compone di un nucleo globulare e di due code estese, ed essendo carico positivamente, specialmente la sua estremità N-terminale (come le altre quattro proteine istoniche H2A, H2B, H3, H4), riesce a neutralizzare i gruppi fosfato negativi dei filamenti esterni del DNA. Una singola molecola di istone H1 si lega a ciascun nucleosoma entrando in contatto sia con DNA che proteine e modificando il percorso del DNA stesso che emerge dal nucleosoma. Tuttavia, ancora non si è compreso in dettaglio il preciso funzionamento di questo tipo di interazione. Il legame di H1 aumenta la lunghezza del DNA arrotolato strettamente attorno all'ottamero istonico. Questo legame produce un più definito angolo di entrata e di uscita del DNA dal nucleosoma. Questo effetto, che può essere visualizzato al microscopio elettronico, risulta apparentemente come un posizionamento a zig-zag dei nucleosomi.
Il recettore H1 è un recettore dell'istamina appartenente alla sottofamiglia A18 della famiglia dei recettori accoppiati a proteine G (GPRs), famiglia A (GPRA): recettori rhodopsin-like. Questo recettore, che viene attivato dall'istamina, è espresso ubiquitariamente nel tessuto muscolare liscio, nel tessuto endoteliale vascolare, nel cuore e nel sistema nervoso centrale. Il recettore H1 è legato a una proteina G intracellulare (Gq) che attiva la fosfolipasi C e la via di segnalazione del fosfatidilinositolo (PIP2). Gli antistaminici, che agiscono su questo recettore, sono utilizzati come farmaci anti-allergie. La struttura cristallina del recettore è nota.
La Kawasaki 500 H1, commercialmente anche denominata Kawasaki 500 Mach III è un modello di motocicletta prodotto dalla Casa giapponese Kawasaki Heavy Industries Motorcycle & Engine, in otto serie successive, dal 1969 al 1977.
Gli Scritti sui terremoti sono una serie di saggi scritti dal filosofo Immanuel Kant. Il giovane Kant, appena trentunenne, viene a sapere del terremoto di Lisbona del 1º novembre 1755 nel dicembre di quello stesso anno e già il 24 gennaio del 1756 fa pubblicare il primo dei suoi scritti sui terremoti: Sulle cause dei terremoti in occasione della sciagura che ha colpito le terre occidentali d'Europa verso la fine dell'anno trascorso . In questa stessa opera l'autore anticipa che pubblicherà un altro scritto più approfondito che sarà edito nel marzo del 1756 con il titolo: Storia e descrizione naturale degli straordinari eventi del terremoto che alla fine del 1755 ha scosso gran parte della terra Nell'aprile dello stesso anno Kant concluderà le sue riflessioni sul sisma lusitano con le Ulteriori considerazioni sui terremoti avvertiti da qualche tempo Con la medesima rapidità, inusuale per i tempi, con la quale le notizie sul terremoto giunsero nella lontana Prussia orientale così incalzante fu l'analisi di Kant su questi avvenimenti che del resto suscitarono l'interesse di molti illuministi europei. Più di uno di questi infatti menzionò o fece allusione a questo evento nei loro scritti, in particolare Voltaire ne scrisse nel Candido e nel Poème sur le désastre de Lisbonne (Poema sul disastro di Lisbona). Lo stesso autore poi sul tema dell'ottimismo e del male connesso alle catastrofi naturali e non ebbe con Jean Jacques Rousseau un'accesa polemica che si diffuse tra teologi, filosofi e saggisti del XVIII secolo. Kant in poco tempo raccolse, mai spostandosi da Königsberg, una massa di notizie e documenti che comportò una mole di lavoro non indifferente che testimoniava per l'argomento il suo vivo interesse che nella sua seconda opera (Sulla storia...) si tradusse nella precisa volontà di dare una veste scientifica alle sue riflessioni: Kant cercò di mantenere fede alla sua promessa di rigore scientifico annotando nei suoi tre scritti una mole di dati sperimentali, di misurazioni e di teorie che rappresentano l'intento, in linea col riduzionismo della nuova scienza newtoniana, impersonale ed astratta, di dare una tentata descrizione oggettiva del fenomeno, diversa, per esempio, dalle implicazioni qualitative e metafisiche che Hegel vi aggiungeva ottant'anni dopo nell'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio: Kant allargherà poi le sue riflessioni su temi morali interpretati secondo la dottrina illuminista per cui vede nell'insistenza sulla catastrofe da parte di alcuni autori uno strumento "superstizioso" per indurre un timore tale da portare le masse alla "cieca sottomissione" potere religioso: «fra tutte le ragioni che muovono la pietà religiosa, quelle che traggono spunto dai terremoti sono senza dubbio le più deboli» . Kant, come del resto farà anche Rousseau, non passa sotto silenzio anche quelle che ritiene siano le colpe degli uomini per il disastro che ha colpito la città di Lisbona: edifici costruiti con materiali scadenti o in luoghi inadatti che hanno moltiplicato gli effetti distruttivi e d'altra parte considera positivamente anche gli effetti dei sismi che portano alla luce acque termali, vene metallifere, calore, nuova terra fertile , ma ciò che è più importante per Kant è che nei terremoti l'uomo deve ricordarsi della sua limitatezza e cogliere l'insegnamento che gli viene dalla natura di non considerarsi come il fine unico e supremo dell'universo poiché l'uomo « non è stato generato per erigere dimore eterne su questo palcoscenico di vanità » I terremoti non sono poi quanto di peggio possa capitare all'umanità ma vi sono catastrofi ancor più devastanti come le guerre che un principe illuminato, considerando proprio la distruzione che già subisce il suo popolo per i fenomeni naturali, potrà eliminarle instaurando la "pace perpetua":
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