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Titolo uniforme: Saul fia <film ; 2015>
Pubblicazione: Campi Bisenzio : Cecchi Gori Entertainment [distributore], c2016
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, hun, Paese: it
Il figlio di Saul (Saul fia) è un film del 2015 diretto da László Nemes. Ha partecipato in concorso al Festival di Cannes 2015, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria.
Saul (in ebraico: שָׁאוּל בֶּן קִישׁ?, Saul ben Qis, 'Saul, figlio di Kis' o 'שאול המלך, Saul HaMelech, 'Re Saul' – in arabo: طالوت, Ṭālūt o in arabo: شاؤل, Shā'ūl) è un personaggio biblico, primo re di Israele (1047-1003 a.C.). Il suo regno sembra abbia segnato il passaggio da una società tribale a una statale. Il significato del nome Saul in ebraico è "richiesto/pregato". Era figlio di Chis e apparteneva alla tribù di Beniamino.
James Morgan "Jimmy" McGill, meglio noto come Saul Goodman, è un personaggio della serie televisiva Breaking Bad, avvocato di Walter White e Jesse Pinkman, interpretato da Bob Odenkirk. Il personaggio è inoltre il protagonista dello spin-off Better Call Saul.
Saul è una tragedia di Vittorio Alfieri in endecasillabi sciolti strutturata in cinque atti. La vicenda, tratta dalla Bibbia, è incentrata sulle ultime ore di Saul, nell'accampamento militare di Gelboè durante la guerra contro i Filistei. Nella narrazione, l'Alfieri si è attenuto all'unità di tempo (un giorno), di spazio (Gelboé) e di azione, prettamente aristoteliche. Ideata e composta nel 1782, il poeta astigiano dedicò la tragedia all'amico Tommaso Valperga di Caluso, filosofo e docente di lingue orientali.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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Record aggiornato il: 2025-04-11T04:42:34.422Z