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Titolo uniforme: Ip Man 2 <film ; 2010>
Ip Man (cinese tradizionale: 葉 問, cinese semplificato: 叶 问, pinyin: Ye Wen) è un film del 2008 semi-biografico di arti marziali vagamente basato sulla vita di Yip Man, un maestro dell'arte marziale del Wing Chun e la prima persona dedita ad insegnare l'arte apertamente. Uno dei suoi studenti fu l'influente e apprezzato artista marziale e attore Bruce Lee, la cui fama fece scoprire al mondo la figura di Man. Il film si concentra sugli eventi nella vita di Ip che prendono luogo nella città di Foshan durante la Seconda guerra sino-giapponese.
Yip Man (葉問T, ye-wenP; 葉繼問T, ye-chi-wenP; Foshan, 1º ottobre 1893 – Hong Kong britannico, 2 dicembre 1972) è stato un insegnante cinese di arti marziali, in lingua locale shifu; fu il primo maestro di Wing Chun a insegnare liberamente e apertamente questa arte marziale. Dopo avere insegnato lo stile del Wing Chun nel suo paese milioni di altri seguaci sparsi in tutta la Cina appresero la sua arte marziale. Tra gli allievi di Yip Man ci fu Bruce Lee tra il 1954 e il 1957. Yip nella sua vita fu un uomo molto generoso, onesto ed educato che, nonostante la ridotta stazza fisica, riusciva ad avere potenza e velocità non paragonabili ad un uomo medio della stessa taglia e peso riuscendo a sconfiggere grandi maestri di arti marziali o altri stili di combattimento e masse di altri combattenti minori. Dai 6 ai 12 anni inizia ad apprendere il Wing Chun da Chan Wah Shun, dai 13 anni, invece, con Ng Chung-sok, assistente del maestro. A 16 va a scuola al St. Stephen's College a Hong Kong. In questo periodo conosce Leung Bik, figlio del Gran Maestro Leung Jan, e si allena con lui per 4 anni, studiando inoltre in modo approfondito con Yuen Kai Shan, grande amico di famiglia. A Hong Kong, durante l'invasione giapponese della Cina, fonda la sua scuola di Wing Chun. Nel 1967 fonda con alcuni suoi studenti la Hong Kong Wing Chun Athletic Association (香港詠春拳體育會).
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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