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Titolo uniforme: Mediterraneo <film ; 1991>
Serie: I grandi film
Serie: La cineteca Repubblica-L'Espresso. Cinema italiano ; 5
Mediterraneo è un film del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Claudio Bisio e Giuseppe Cederna, ispirato e liberamente tratto dal romanzo Sagapò di Renzo Biasion.La pellicola ha vinto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992.
Mediterraneo è un film del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Claudio Bisio e Giuseppe Cederna, ispirato e liberamente tratto dal romanzo Sagapò di Renzo Biasion.La pellicola ha vinto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992.
Nostos - Il ritorno è un film del 1989 scritto e diretto da Franco Piavoli, che ne ha curato anche fotografia, montaggio e sonoro. Si tratta di una rivisitazione personale del mito di Ulisse.I dialoghi del film, limitati a poche parole incomprensibili, sono «ispirati a suoni di antiche lingue mediterranee».
Gabriele Salvatores (Napoli, 30 luglio 1950) è un regista e sceneggiatore italiano. Il suo film Mediterraneo ha ricevuto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992. È uno dei fondatori, insieme a Maurizio Totti e Diego Abatantuono, della casa di produzione cinematografica Colorado Film e dei vari progetti associati dell'azienda, come ad esempio la casa editrice Colorado Noir, quest'ultima fondata nel 2004 insieme sia a Totti che Sandrone Dazieri.
Le Compagnie militari di Siena (o Compagnie della città di Siena) erano reparti della guardia civica, organizzati su base territoriale, da non confondere con le unità militari di base in cui si suddivideva l'esercito senese nel periodo repubblicano.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2025-10-11T01:32:16.707Z