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Autore principale: Verdone, Carlo
Serie: Collector's edition
Serie: I grandi film
Serie: I grandi film [Cecchi Gori]
Serie: Il grande cinema di Verdone ; 17
Sono pazzo di Iris Blond è un film del 1996, diretto e interpretato dal regista Carlo Verdone. Data la popolarità conquistata con il precedente Viaggi di nozze (1995), anche per questa pellicola il regista e attore romano ha scelto come sua partner femminile Claudia Gerini. Le riprese sono ambientate a Napoli, Roma, Bruxelles, Anversa, Charleroi e Waterloo.
Grande, grosso e... Verdone è un film del 2008 diretto e interpretato da Carlo Verdone. In questo film l'attore e regista reinterpreta i tre personaggi (il Candido, il Logorroico, il Volgare) che lo hanno portato al successo nei suoi primi sketch televisivi e nei film Un sacco bello (1980), Bianco, rosso e Verdone (1981) e Viaggi di nozze (1995). La pellicola, di cui Verdone è anche sceneggiatore, è uscita nelle sale il 7 marzo 2008. Nel cast, tra gli altri, è presente anche Claudia Gerini, che aveva già interpretato un personaggio simile in Viaggi di nozze − oltre a partecipare nuovamente in un film insieme a Verdone dopo oltre dieci anni dalla loro ultima collaborazione in Sono pazzo di Iris Blond −, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Roberto Farnesi e Martina Pinto. Il titolo del film, evocativo della pellicola del 1981 Bianco, rosso e Verdone, è stato ideato dal fan-club ufficiale del regista, al quale Verdone aveva affidato la scelta prima di iniziare le riprese.
Carlo Gregorio Verdone (Roma, 17 novembre 1950) è un attore, regista, sceneggiatore e comico italiano.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2021-11-25T03:49:04.092Z