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Serie: Il grande cinema italiano : una storia orgogliosa ; 11
Il mio viaggio in Italia è un film documentario del 1999 diretto da Martin Scorsese sul cinema italiano. Il film dura oltre quattro ore dove vengono mostrati e commentati dal regista spezzoni di film dei più grandi autori italiani: Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Roberto Rossellini. L'opera è un omaggio a quel cinema che il cineasta ha amato sin da bambino e che lo influenzerà moltissimo nella sua carriera da regista. È stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2001.
Viaggio in Italia è un film del 1954 diretto da Roberto Rossellini.
Viaggio in Italia (in tedesco Italienische Reise) è un'opera che Johann Wolfgang von Goethe scrisse tra il 1813 e il 1817 e pubblicò in due volumi, il primo dei quali uscì nel 1816 e il secondo nel 1817. I due volumi contengono il resoconto di un Grand Tour che l'autore compì in Italia tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788. A essi se ne aggiunse un terzo, pubblicato nel 1829, ma inferiore ai primi due, sulla sua seconda visita a Roma. Il libro conta circa 700 pagine.
Italia - Viaggio nella bellezza è stata una serie di programmi, documentari e prodotti multimediali, nata dalla collaborazione tra la Rai e il MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) "per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano". La sigla è Fly di Michele Biki Panitti (Ed. Musicali Rai Trade).
Viaggio in Italia è un film del 1954 diretto da Roberto Rossellini.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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