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Fa parte di: [Scorci notturni di Lucca e relativi particolari (EGR MDR)]
Fa parte di: [Scorci notturni di Lucca e relativi particolari (EGR MDR)]
Fa parte di: [Ritratti della contessa Scotti a passeggio in via Fillungo
Fa parte di: [Lucca
Fa parte di: [Aiuti del piano Marshall
Fa parte di: [Manifestazioni solenni per la "Peregrinatio Mariae"
Fa parte di: [Rappresentazione teatrale
Fa parte di: [La trebbiatura del grano
Fa parte di: [Bambini intorno ad un focolare
Fa parte di: [Vigneto in Garfagnana
Fa parte di: [Momenti di vita contadina
Fa parte di: [Lavori di asfaltatura della via per Camaiore
Fa parte di: [Coppa del fonte battesimale all'ingresso della chiesa di San Frediano
Fa parte di: [Lavori di posa in opera di tubazioni
Fa parte di: [Lucca
Fa parte di: [Conferenza organizzata dall'A.C.I. presso il cinema Astra
Fa parte di: [Lavori di asfaltatura del viale Agostino Marti
Fa parte di: [Visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi a Lucca
Fa parte di: [Ritratti di Mario Tobino
Fa parte di: [Scorci di Lucca sotto la neve (EGR MDR)]
Fa parte di: [Il proprietario di Villa Burlamacchi, oggi Rossi, ritratto a figura intera mentre prende un volume dalla libreria
Fa parte di: [Conferimento della cittadinanza onoraria a Giuseppe Ungaretti in occasione della celebrazione dei settant'anni del poeta
Fa parte di: [Funerale di monsignor Pellegrino Puccinelli
Fa parte di: [Furgoncino espositivo della Argotex
Fa parte di: [Cerimonia per l'accordo di gemellaggio fra le citt di Lucca, Colmar, Sint-Niklaas e Schongau
Fa parte di: [Urna di San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti, presso la navata centrale della chiesa del Monastero-Santuario di Santa Gemma Galgani
Fa parte di: [Cerimonia di scoprimento del busto di Dante Alighieri
Fa parte di: [Lampada d'oro del Volto Santo
Fa parte di: [Vedute di Lucca e dintorni sotto la neve (EGR MDR)]
L'architettura Liberty in Italia si affermò inizialmente come «arte nuova» o, secondo il giornalista torinese Enrico Thovez, «arte floreale», questo nuovo stile stupì per essere così «fedelmente naturalistico e nella sostanza nettamente decorativo». A seguito delle edizioni dell'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna, Torino vide il crescente proliferare di questo nuovo stile in ambito prevalentemente architettonico, celebrando una sorta di «rinascimento delle arti decorative», avvalendosi di contributi dei maggiori autori dell'epoca come Raimondo D'Aronco e il torinese Pietro Fenoglio che si affermò per sua proficua attività di ingegnere e che fece del liberty torinese uno degli esempi più fulgidi e coerenti del variegato panorama architettonico italiano del tempo.L'Art Nouveau in architettura e design degli interni superò lo storicismo eclettico che permeava l'età vittoriana. Gli artisti dell'Art Nouveau selezionarono e modernizzarono alcuni tra gli elementi del Rococò, come le decorazioni a fiamma e a conchiglia, al posto dei classici ornamenti naturalistici vittoriani. Prediligevano invece la Natura per fonte di ispirazione ma ne stilizzarono evidentemente gli elementi e ampliarono tale repertorio con l'aggiunta di alghe, fili d'erba, insetti. In definitiva il carattere più rivoluzionario della ricerca architettonica fu la completa rinuncia all'ordine architettonico che nonostante alcuni sperimentalismi aveva conservato per tutto il XIX secolo il proprio ruolo dominante in tutto il panorama architettonico, non soltanto accademico. Tale rinuncia ebbe un carattere permanente e continuerà nel protorazionalismo e nel razionalismo. Nel contesto nazionale questa nuova corrente, che in seguito assunse anche il nome di «stile floreale», non si consolidò mai in una vera e propria scuola italiana di riferimento, ma si affermò, seppur con un lieve ritardo rispetto ai maggiori paesi europei, vivendo il suo massimo splendore nei primissimi anni del Novecento. Nella sua prima decade, infatti, si può parlare di liberty, termine che infine si affermò più diffusamente nel complessivo e variegato panorama nazionale e derivante dai celebri magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty.Il liberty, dunque, trovò nell'architettura il suo maggior successo, lasciando ai posteri una delle testimonianze più durature. Tuttavia la primordiale vocazione populistica del liberty andò scemando, l'ideale di un «socialismo della bellezza» andò evolvendosi in un ricco trionfo di motivi floreali, nervature filiformi, ardite decorazioni metalliche di chiara ispirazione fitomorfa ma divenne presto soltanto un privilegio delle classi sociali più abbienti. Il successo di questa corrente stilistica e la varia tipologia di edifici che sorse nei primi decenni del Novecento, valse a Torino il titolo di «capitale italiana del liberty» guadagnando, con tutta probabilità, la maggior concentrazione di edifici liberty in Italia tant'è vero che ancora oggi si possono percepire cospicue testimonianze architettoniche di quell'epoca. Altri esempi di liberty in Italia sono visibili in Palermo, Milano, Napoli, Genova, La Spezia, Bologna, Pescara, Avezzano, Cagliari (Crescentino Caselli), Olbia (Bruno Cipelli, sostenuto dai nobili Colonna di Ponza).
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