Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Regione Toscana : Unicef, 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"I bambini di Auschwitz sono stati i circa 230.000 bambini e adolescenti (in maggioranza ebrei, ma anche rom, polacchi e slavi) che tra il 1940 e il 1944 furono prigionieri al campo di concentramento di Auschwitz (e nei suoi sottocampi). Quasi tutti perirono nelle camere a gas o di stenti e malattia. Al momento della liberazione del campo il 25 gennaio 1945 vi si contarono solo circa 700 bambini e adolescenti, di cui circa 200 erano i superstiti dei bambini selezionati da Josef Mengele per i suoi esperimenti medici. Anche aggiungendovi le centinaia di minori (soprattutto adolescenti) che sopravvissero al trasferimento in altri campi come forza lavoro o alle marce della morte con le quali nelle ultime settimane si cercarono di evacuare i prigionieri rimasti nel campo, il totale dei bambini e adolescenti sopravvissuti ad Auschwitz non rappresenta che un'infima frazione dei deportati.\n\n"
'I bambini dell\'Olocausto hanno rappresentato il segmento pi\xc3\xb9 vulnerabile tra i gruppi che furono colpiti dalle politiche naziste di discriminazione, persecuzione razziale e genocidio, con un altissimo numero di vittime. La stragrande maggioranza di loro (tra un milione e un milione e mezzo) furono ebrei e a loro ci si riferisce specificamente e pi\xc3\xb9 propriamente come bambini della Shoah. Tra le vittime dell\'Olocausto si annoverano anche numerosissimi bambini non ebrei (tra il 40% e il 50% dei 200.-250.000 "zingari" uccisi nell\'Olocausto, oltre a svariate migliaia di polacchi, russi, serbi, disabili, figli di oppositori politici, vittime di rappresaglie, ecc.). \nI bambini che furono oggetto di persecuzione e sopravvissero all\'Olocausto, nei ghetti e nei campi di concentramento o nella clandestinit\xc3\xa0 o attraverso la fuga e l\'emigrazione forzata, passarono tutti attraverso esperienze molto dure di privazioni personali e di separazione o perdita delle loro famiglie. Nel dopoguerra molti di essi hanno svolto un ruolo importante di testimoni nei processi e di fronte all\'opinione pubblica. \n\n'
'La Madonna del Magnificat (Madonna con il Bambino e cinque angeli) \xc3\xa8 un dipinto a tempera su tavola (diametro 118 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.\n\n'
'Sandro Botticelli, vero nome Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1\xc2\xba marzo 1445 \xe2\x80\x93 Firenze, 17 maggio 1510), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\n\n'
'Mostro di Firenze \xc3\xa8 la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all\'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze.\nL\'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correit\xc3\xa0 dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a pi\xc3\xb9 ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, \xc3\xa8 morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell\'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.\nLe procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o pi\xc3\xb9 persone a commissionare i delitti.\nLa vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei pi\xc3\xb9 sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che cre\xc3\xb2 una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), apr\xc3\xac l\'opinione pubblica italiana al dibattito sull\'opportunit\xc3\xa0 di concedere con maggiore disinvoltura la possibilit\xc3\xa0 per i figli di trovare l\'intimit\xc3\xa0 a casa, evitando cos\xc3\xac i luoghi isolati e pericolosi.\n\n'
'I fanciulli del West (Way Out West), conosciuto anche come Allegri vagabondi, \xc3\xa8 un film del 1937 diretto da James W. Horne e interpretato da Stan Laurel e Oliver Hardy.\n\n'