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Pubblicazione: Venezia : G. Antonelli, 1831
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Trattato di chimica
"La Basilicata (AFI: /bazili\xcb\x88kata/), \xc3\xa8 una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 549 754 abitanti con capoluogo Potenza. \xc3\x88, altres\xc3\xac, nota come Lucania, che fu la denominazione ufficiale dal 1932 al 1947, oltre ad identificare un'antica regione dai confini differenti che inglobava gran parte dell'odierno territorio.Confina a nord e a est con la Puglia, a nord e a ovest con la Campania, a sud con la Calabria, a sud-ovest \xc3\xa8 bagnata dal mar Tirreno e a sud-est dal mar Ionio. \xc3\x88 divisa in due province: Potenza e Matera, e comprende 131 comuni.\nI residenti della Basilicata sono noti come lucani e, in forme meno diffuse, basilicatesi o basilischi."
'La Campania (AFI: /kam\xcb\x88panja/) \xc3\xa8 una regione italiana a statuto ordinario dell\'Italia meridionale di 5 693 749 abitanti. \xc3\x88 la terza regione per numero di abitanti (dopo la Lombardia e il Lazio), la pi\xc3\xb9 popolosa dell\'Italia meridionale e la prima a livello nazionale per densit\xc3\xa0 di popolazione. Ha una superficie di 13670,95 km\xc2\xb2. \xc3\x88 situata tra il mar Tirreno a ovest e l\'Appennino meridionale a est. La regione confina a nord-ovest con il Lazio, a nord con il Molise e a est con Puglia e Basilicata. Oltre al capoluogo di regione Napoli, le citt\xc3\xa0 capoluogo di provincia sono Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Lungo le coste della Campania sono presenti quattro golfi: il golfo di Gaeta, il golfo di Napoli, il golfo di Salerno e il golfo di Policastro.\nL\'entroterra era abitato gi\xc3\xa0 nel II millennio a.C. da sanniti, osci e volsci. Dall\'VIII secolo a.C. si svilupparono lungo la costa diversi insediamenti di popolazioni di civilt\xc3\xa0 greca dai quali ebbero origine le colonie magnogreche di Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis e Poseidonia. L\'area costitu\xc3\xac anche l\'estremo limite meridionale dell\'espansione etrusca. L\'interno rimase invece abitato dalle stirpi dei sanniti. Nella seconda met\xc3\xa0 del IV secolo a.C., con le guerre sannitiche la regione fu posta sotto l\'influenza di Roma, che la ribattezz\xc3\xb2 Campania felix in riferimento alla sua prosperit\xc3\xa0. Con il tramonto della civilt\xc3\xa0 romana si disgreg\xc3\xb2 anche l\'unit\xc3\xa0 politica della regione, che dal VI secolo fin\xc3\xac in gran parte sotto l\'influenza longobarda e in misura minore sotto quella bizantina.\nNel XII secolo, con l\'ascesa della dinastia normanna, la regione trov\xc3\xb2 unit\xc3\xa0 politica sotto la corona del Regno di Sicilia. Dal XIII secolo al XIX, con il susseguirsi delle dinastie angioine, aragonesi e borboniche, il regno di Napoli e in particolare la capitale e la sua corte divennero uno dei principali poli culturali, artistici ed economici d\'Europa. Attualmente la regione, con il resto del Mezzogiorno, \xc3\xa8 in una situazione di persistente difficolt\xc3\xa0 di sviluppo socio-economico rispetto al nord del Paese, nota come questione meridionale.\nCon 10 riconoscimenti, la Campania \xc3\xa8 la seconda regione italiana per siti ed elementi iscritti nelle liste dei Patrimoni dell\'Umanit\xc3\xa0 dell\'UNESCO, dopo la Lombardia: il Riconoscimento per la Dieta Mediterranea, l\xe2\x80\x99Arte dei "Pizzaiuoli" Napoletani, le Macchine a spalla di Nola, il Centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, il Complesso monumentale di Santa Sofia, Pompei con Ercolano e Oplonti, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento con Paestum, Velia e la Certosa di Padula, e la Transumanza. In Campania si trovano 5 dei primi 20 siti statali pi\xc3\xb9 visitati nel 2018 secondo il Ministero dei Beni e delle Attivit\xc3\xa0 culturali. Secondo i dati Eurostat del 2011 la Campania \xc3\xa8 tra le 20 regioni pi\xc3\xb9 visitate in Europa e tra le prime in Italia.'
"Il Lazio \xc3\xa8 una regione a statuto ordinario dell'Italia centrale, con capoluogo Roma. Con 5 730 588 abitanti \xc3\xa8 la seconda regione pi\xc3\xb9 popolata d'Italia dopo la Lombardia, e la nona per estensione della superficie. Confina a nord-ovest con la Toscana, a nord con l'Umbria, a nord-est con le Marche, a est con l'Abruzzo e il Molise, a sud-est con la Campania, a ovest invece \xc3\xa8 bagnato dal mar Tirreno. Al suo interno \xc3\xa8 presente la piccola enclave della Citt\xc3\xa0 del Vaticano.\nIn senso storico e geografico, il Lazio vero e proprio \xc3\xa8 solamente il territorio compreso tra il basso corso del fiume Tevere e i Monti Ausoni, nei pressi di Terracina, e l'Appennino centrale come limite orientale."
'I dialetti italiani meridionali (o meridionali intermedi, o ancora alto-meridionali, in epoca medievale noti con il nome collettivo di volgare pugliese) costituiscono, nella classificazione dei dialetti d\'Italia elaborata da Giovan Battista Pellegrini, una sezione del pi\xc3\xb9 ampio raggruppamento dei dialetti centro-meridionali (nella fattispecie per "dialetti" si intendono gli "idiomi contrapposti a quello nazionale e/o ufficiale", e non invece le "variet\xc3\xa0 di una lingua").\nSecondo una classificazione ormai consolidata sin dagli ultimi decenni del XIX secolo, il territorio dei dialetti alto-meridionali si estende dunque dall\'Adriatico al Tirreno e allo Jonio, e pi\xc3\xb9 precisamente dal corso del fiume Aso, a nord (nelle Marche meridionali, al confine fra le province di Ascoli Piceno e Fermo), fino a quello del fiume Coscile, a sud (nella Calabria settentrionale, provincia di Cosenza), e da una linea che unisce, approssimativamente, il Circeo ad Accumoli a nord-ovest, fino alla strada Taranto-Ostuni a sud-est. Tale territorio arriva ad includere otto regioni italiane, tre delle quali (Campania, Molise, Basilicata) per intero.\nSi tratta, ad eccezione delle Marche meridionali, di terre appartenenti al Regno di Napoli. Per contro, nel territorio del Regno erano presenti anche alcuni dei dialetti oggi classificati come italiani mediani: l\'aquilano, l\'amatriciano, il carseolano ed il cicolano, oltre naturalmente ai dialetti meridionali estremi del Salento e della Calabria meridionale.\nIl tratto principale che separa i dialetti alto-meridionali dai dialetti meridionali estremi \xc3\xa8 il trattamento delle vocali non-accentate (\xe2\x80\x9catone\xe2\x80\x9d) finali: nei primi, tranne alcune eccezioni (come si dir\xc3\xa0 di seguito), esse subiscono un mutamento in /\xc9\x99/ (vocale popolarmente definita \xe2\x80\x9cindistinta\xe2\x80\x9d), mentre ci\xc3\xb2 non avviene nel dialetti del Salento n\xc3\xa9 in quelli della Calabria meridionale che costituiscono cos\xc3\xac i territori peninsulari del diasistema linguistico a vocalismo siciliano. A nord, questo stesso fattore forma anche il confine (sfumato e graduale in alcune aree limitrofe) coi dialetti mediani, che hanno sette vocali fonemiche accentate, e solo cinque non-accentate.\nLa presenza di un\'ulteriore vocale (/\xc9\x99/) nell\'Alto Meridione implica un sistema fonemico diverso da quello calabrese e siciliano (in cui /\xc9\x99/ \xc3\xa8 asistematica, o del tutto assente, e comunque di natura puramente fonetica).\nNei dialetti alto-meridionali il mutamento in /\xc9\x99/ ("affievolimento"/"indebolimento") delle vocali non-accentate \xc3\xa8 sovente associato a complessi fenomeni morfologici, quali ad esempio la metafonesi.\nI principali sottogruppi dei dialetti italiani alto-meridionali sono i seguenti:\n\ndialetti abruzzesi e marchigiani meridionali, comprendente l\'Abruzzo (fatta eccezione per la porzione occidentale della provincia dell\'Aquila), l\'appendice nord-occidentale della provincia di Isernia, nel Molise, e la provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche;\ndialetti molisani, comprendente il Molise (fatta eccezione per l\'appendice nord-occidentale della provincia di Isernia) e le zone pi\xc3\xb9 settentrionali delle provincie di Benevento, in Campania, e di Foggia, in Puglia;\ndialetti pugliesi centro-settentrionali, comprendente la stragrande maggioranza della regione Puglia (fatta eccezione per il Salento e per le zone rispettivamente pi\xc3\xb9 a nord e ad ovest della provincia di Foggia);\ndialetti campani, comprendente la Campania (fatta eccezione per l\'appendice pi\xc3\xb9 a nord della provincia di Benevento e per il Cilento meridionale), le zone pi\xc3\xb9 ad ovest della provincia di Foggia, in Puglia, e le porzioni meridionali delle provincie di Frosinone e di Latina, nel Basso Lazio;\ndialetti lucani e calabresi settentrionali, comprendente la Basilicata e la maggior parte della provincia di Cosenza, in Calabria.\n\n'