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Pubblicazione: Siena : All'insegna della lupa, [1857]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
'Con alimentazione medievale ci si riferisce ai cibi, alle abitudini alimentari, ai metodi di cottura e in generale alla cucina di varie culture europee nel corso del Medioevo, un\'epoca che si estende, per convenzione, dal 476 al 1492. Durante tale periodo, le diete e la cucina, nelle varie zone dell\'Europa, sperimentarono meno cambiamenti rispetto a quanto sarebbe successo nella pi\xc3\xb9 breve epoca moderna che sarebbe seguita, durante la quale tali mutamenti avrebbero posto le basi della moderna cucina europea.\nI cereali erano consumati sotto forma di pane, farinate d\'avena, polenta e pasta praticamente da tutti i componenti della societ\xc3\xa0. Le verdure rappresentavano un\'importante integrazione alla dieta basata sui cereali. La carne era pi\xc3\xb9 costosa e quindi considerata un alimento pi\xc3\xb9 prestigioso ed era per lo pi\xc3\xb9 presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili. I tipi di carne pi\xc3\xb9 diffusi erano quelle di maiale e pollo, mentre il manzo, che richiedeva la disponibilit\xc3\xa0 di una maggiore quantit\xc3\xa0 di terra per l\'allevamento, era meno comune. Il merluzzo e le aringhe erano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, ma veniva comunque consumata un\'ampia variet\xc3\xa0 di pesci d\'acqua dolce e salata.\nLa lentezza dei trasporti e le inefficienti tecniche di trasformazione agroalimentare rendevano estremamente costoso il commercio di cibi sulle lunghe distanze. Per questa ragione il cibo dei nobili era pi\xc3\xb9 esposto alle influenze straniere rispetto a quello consumato dai poveri e dalla gente comune. Dal momento che ciascuna classe sociale cercava di imitare quella a lei immediatamente superiore, le innovazioni dovute al commercio internazionale e alle guerre con paesi stranieri si diffusero gradualmente tra le classi medio-alte delle citt\xc3\xa0 medievali. Oltre all\'indisponibilit\xc3\xa0 di certi cibi per ragioni economiche, furono emessi decreti che vietavano il consumo di alcuni alimenti per alcune classi sociali, e alcune leggi limitarono le possibilit\xc3\xa0 di consumarne in grosse quantit\xc3\xa0 ai "nuovi ricchi". Alcune norme sociali inoltre prescrivevano che il cibo della classe lavoratrice fosse meno raffinato, perch\xc3\xa9 si credeva che esistesse un\'affinit\xc3\xa0 naturale tra il lavoro di una persona e il suo cibo; si riteneva quindi che il lavoro manuale richiedesse cibi pi\xc3\xb9 scadenti ed economici.\nNel corso del tardo Medioevo inizi\xc3\xb2 a svilupparsi una forma di Haute cuisine che and\xc3\xb2 a costituire uno standard tra la nobilt\xc3\xa0 di tutta Europa. I metodi di conservazione pi\xc3\xb9 comuni vedevano l\'impiego di agresto. Questi trattamenti, uniti al diffuso impiego di zucchero e miele, donavano a molti piatti un sapore tendente all\'agrodolce. Anche le mandorle erano molto popolari e usate come addensante in minestra, stufati e salse, in particolare usate sotto forma di latte di mandorla.\n\n'
"Il Cammino neocatecumenale \xc3\xa8 un itinerario di formazione cristiana che, all'interno della Chiesa cattolica, ha l'obiettivo di formare i suoi membri al cattolicesimo, prefiggendosi per essi la riscoperta del battesimo attraverso un percorso spirituale. \xc3\x88 nato in Spagna nei primi anni sessanta per iniziativa del pittore Kiko Arg\xc3\xbcello e di Carmen Hern\xc3\xa1ndez (morta il 19 luglio 2016); dal 1971 l'\xc3\xa9quipe a capo del movimento include il presbitero Mario Pezzi.\nGli Statuti del Cammino neocatecumenale sono stati approvati dalla Santa Sede in via provvisoria da Giovanni Paolo II nel 2002 e poi definitivamente da Benedetto XVI nel 2008 Da febbraio 2018, Mar\xc3\xada Ascensi\xc3\xb3n Romero \xc3\xa8 subentrata al posto di Carmen Hern\xc3\xa1ndez. La nomina a responsabile dell'equipe internazionale del Cammino Neocatecumenale \xc3\xa8 avvenuta su richiesta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita in base a quanto stabilito dagli Statuti che regolano il Cammino.\n\n"
"Cesario, o Cesareo (Nordafrica, I secolo \xe2\x80\x93 Terracina, II secolo), \xc3\xa8 stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Secondo la tradizione sarebbe stato figlio di cittadini romani discendenti dalla rinomata Gens Iulia, stanziata a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani da parte di Gaio Giulio Cesare. Convertito al cristianesimo e divenuto diacono, si \xc3\xa8 dedicato all'evangelizzazione. Nel corso di un viaggio verso Roma, Cesario \xc3\xa8 approdato a Terracina, dove - al tempo dell'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano - ha subito il martirio, chiuso in un sacco e gettato nel mare, per aver protestato contro una macabra usanza pagana.\nA partire dal IV secolo, a seguito della traslazione delle sue spoglie da Terracina alla Domus Augustana sul colle Palatino, San Cesario \xc3\xa8 stato uno dei martiri pi\xc3\xb9 celebri e venerati a Roma (una celebrit\xc3\xa0 confermata dal fatto che gli vennero dedicati molti santuari, oratori e monasteri); il suo nome \xc3\xa8 servito per soppiantare il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore Cesare Ottaviano Augusto e dei Divi Cesari (gli imperatori romani). In tal modo, San Cesario ha annunciato il nuovo carattere cristiano della potenza dei Cesari e il suo oratorio sul Palatino, nel cuore della Roma antica, \xc3\xa8 servito come punto di riferimento per la cristianizzazione dell'Impero. Il culto del santo \xc3\xa8 molto diffuso nel mondo, intensificato attraverso le varie traslazioni delle sue reliquie, donate dai papi, imperatori, re, santi, Padri della Chiesa, vescovi, duchi e cavalieri.\n\n"