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Pubblicazione: Firenze : Phasar, c2011
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Con arte marziale si intende un insieme di pratiche fisiche e mentali legate al combattimento. Originariamente utilizzate per aumentare le possibilit\xc3\xa0 di vittoria del guerriero in battaglia, oggi sono una forma di percorso di miglioramento individuale e di attivit\xc3\xa0 fisica completa oltre che per difesa personale.Il termine \xc3\xa8 entrato nell\'uso comune agli inizi degli anni sessanta quando vennero introdotte in occidente le arti marziali orientali e talvolta viene associata solo a queste ed in particolare alle arti marziali cinesi, giapponesi e coreane. In realt\xc3\xa0 gi\xc3\xa0 dal 1500 i sistemi di combattimento in Europa venivano definiti in questo modo; un manuale inglese di scherma del 1639 in particolare lo utilizzava riferendosi specificatamente alla "scienza e arte" del duello di spade, facendolo derivare dal latino poich\xc3\xa9 "arte marziale" significa letteralmente "arte di Marte", il dio romano della guerra.Oggi, le arti marziali vengono studiate per varie ragioni: ottenere abilit\xc3\xa0 di combattimento, autodifesa, sport, salute fisica e forma di ginnastica, autocontrollo, meditazione, responsabilizzazione sull\'uso della forza, acquisire confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacit\xc3\xa0 e consapevolezza dei propri limiti. A questo scopo in Giappone e in Cina, si pratica il taiso un particolare tipo di allenamento associato alla preparazione atletica di chi pratica arti marziali. Alcune arti marziali sono considerate "tradizionali" e sono legate ad uno sfondo etnico, religioso o culturale, mentre altre sono moderni sistemi sviluppati da un fondatore o da un\'associazione.\n\n'
"Con arti marziali miste (in inglese mixed martial arts, in acronimo MMA; a volte impropriamente chiamate free fight o no holds barred e confuse col vale tudo) si indica uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l'utilizzo di tutte le tecniche sportive delle arti marziali (karate, muay thai, judo) e degli sport di combattimento (lotta libera, grappling, pugilato, kickboxing).\n\n"
'I periodi significativi di evoluzione, crescita e sviluppo dell\'Aikido in Italia, sono scanditi da periodi ciascuno dei quali ha la sua caratteristica peculiare.\n\nPeriodo precedente all\'arrivo in Italia (1964) del M\xc2\xb0 Hiroshi Tada (vedi tabella).Sono gli anni della ricerca di un riferimento sicuro dal quale attingere la conoscenza dell\'Arte. \xc3\x88 il periodo degli entusiasmi pionieristici ed \xc3\xa8 ancora maggiormente orientato all\'Aiki-bud\xc3\xb4 (\xe5\x90\x88\xe6\xb0\x97\xe6\xad\xa6\xe9\x81\x93) degli anni quaranta e cinquanta di cui si era fatto portatore Salvatore Merg\xc3\xa8 (vedi tabella) al suo rientro in Italia dal Giappone, piuttosto che all\'Aikido (\xe5\x90\x88\xe6\xb0\xa3\xe9\x81\x93) degli anni sessanta presentato in Italia solamente a partire dal 1959 con l\'avvento della Sig.na Haru Onoda (vedi tabella)\n\nPeriodo dal 1965 fino al 1978. Costituzione della Accademia nazionale Italiana d\'Aikido Aikikai d\'Italia (1970), fondazione delle riviste associative che consentono un pi\xc3\xb9 efficace proselitismo (1972), conseguimento del riconoscimento della persona giuridica all\'Aikikai d\'Italia da parte dello Stato Italiano (con la denominazione ufficiale di "Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese")\xc3\x88 il periodo responsabile di un salto di qualit\xc3\xa0 nella pratica aikidoistica italiana dovuta all\'arrivo del M\xc2\xb0 Hiroshi Tada e vede una sensibile diffusione dell\'aikido sul territorio e conseguente sensibile crescita numerica degli aikidoisti italiani.\n\nPeriodo dal 1979 al 2004. Negli anni che seguono l\'erezione ad Ente Morale dell\'Aikikai d\'Italia da parte dello Stato Italiano, inizia una fase di crescita numerica conseguente alla maggiore capacit\xc3\xa0 e possibilit\xc3\xa0 dell\'Ente di comunicare ed interagire ai massimi livelli istituzionali nel tessuto sociale italiano. Questi anni si caratterizzano per il definitivo consolidamento della struttura organizzativa e didattica dell\'Aikikai d\'Italia, conseguente all\'erezione in Ente Morale.. L\'attivit\xc3\xa0 della pi\xc3\xb9 importante organizzazione aikidoistica italiana entra a regime focalizzandosi sulla propria gestione interna organizzativa e sull\'interazione con le federazioni europea ed internazionale (la F.E.A. e la I.A.F.) da cui essa gerarchicamente dipende.Il fenomeno della frammentazione dell\'aikido in varie e sempre pi\xc3\xb9 numerose organizzazioni di pratica aikidoistica, inizia a diventare sensibile anche in Italia.\n\nPeriodo contemporaneo a partire dal 2004. A partire da questa data, da un lato si assiste ai decessi di alcuni aikidoisti italiani pionieri storici dell\'aikido in seno all\'Aikikai d\'Italia ed all\'insorgere di un gravissimo impedimento di salute che ha colpito l\'insegnante giapponese Hideki Hosokawa da decenni dislocato in Italia, dall\'altro lato si assiste al raggiungimento di gradi dan elevati (5\xc2\xb0 dan ed oltre) da parte di numerosi aikidoisti italiani. Questi eventi segnano l\'avvio di un profondo riassetto degli equilibri di potere e gerarchici all\'interno dell\'Aikikai d\'Italia.Nel frattempo, mentre l\'Aikikai d\'Italia compiva questo suo ultraquarantennale percorso ricco di positivi sviluppi, altre organizzazioni di pratica aikidoistica nascevano dall\'occasionale distacco di aikidoisti provenienti dall\'Aikikai d\'Italia, crescendo e sviluppandosi a loro volta sul territorio italiano con alterne fortune fino a raggiungere anch\'esse, nell\'ultimo periodo contemporaneo, la loro piena maturit\xc3\xa0 come organizzazioni di pratica aikidoistica, talune mantenendosi subordinate all\'Aikikai Foundation del Giappone, altre rendendosi indipendenti da essa.\n\n'