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Titolo uniforme: Alessandro Manzoni e il mondo latino e greco
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, stampa 1937
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 \xe2\x80\x93 Milano, 22 maggio 1873), \xc3\xa8 stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.\nConsiderato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver cos\xc3\xac patrocinato l'unit\xc3\xa0 linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano. \nPassato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasci\xc3\xb2 un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unit\xc3\xa0 aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile). \nIl successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novit\xc3\xa0 estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).\n\n"
"Adelchi \xc3\xa8 una tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata per la prima volta nel 1822. Narra le vicende di Adelchi, figlio dell'ultimo re dei Longobardi, Desiderio, che si svolgono tra il 772 e il 774, anno della caduta del regno longobardo per opera di Carlo Magno (anch'egli protagonista della tragedia).\nManzoni cominci\xc3\xb2 a scrivere l'Adelchi il 4 novembre 1820, nel periodo in cui Vincenzo Ferrario stampava Il Conte di Carmagnola. La nuova tragedia veniva terminata un anno pi\xc3\xb9 tardi, il 21 settembre 1821, esclusi i due cori, di poco successivi. Nell'ottobre 1822 l'opera fu pubblicata per i tipi del Ferrario.\n\n"
"L'inizio dell'attivit\xc3\xa0 letteraria di Alessandro Manzoni viene fatto risalire al primo decennio del XIX secolo.\nDel corpus letterario di Manzoni si d\xc3\xa0 qui di seguito conto singolarmente, opera per opera.\n\n"
'Il liceo ginnasio statale Alessandro Manzoni, conosciuto precedentemente come regio liceo\xe2\x80\x93ginnasio Alessandro Manzoni, \xc3\xa8 un liceo italiano avente sede a Milano in via Orazio 3.\n\xc3\x88 il terzo liceo ginnasio fondato a Milano dopo il Liceo classico Cesare Beccaria e il liceo Parini \xe2\x80\x93 eredi rispettivamente delle scuole arcimbolde e del ginnasio di Brera, entrambi costituiti in regi licei del neonato Stato unitario italiano nel 1865.\n\n'
'Per pensiero e poetica di Alessandro Manzoni si intendono le convinzioni poetiche, stilistiche, linguistiche ed ideologiche che hanno delineato la parabola esistenziale e letteraria di Manzoni dagli esordi giacobini e neoclassici fino alla morte. Dopo l\'esperienza neoclassica, che vide il Manzoni impegnarsi in odi ed altra produzione poetica fino al 1810, da quell\'anno ader\xc3\xac al movimento romantico, diventandone uno degli esponenti di punta. Durante il cosiddetto Quindicennio creativo (1812-1827), Manzoni produsse opere letterarie, poetiche, teatrali e saggistiche che cambiarono nel profondo la genetica della letteratura italiana e la sua stessa lingua letteraria, imponendosi come pietra miliare nella storia della letteratura italiana. Tra il 1827 e la sua morte, avvenuta nel 1873, Manzoni continu\xc3\xb2 la sua ricerca, scrivendo saggi storico-letterari in contrapposizione con quelli giovanili e, in contemporanea, riflettendo sulla natura della lingua italiana "viva" nel contesto del nuovo Regno d\'Italia.\n\n'