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Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Il comunismo (dal francese communisme, derivato da commun "comune") \xc3\xa8 un\'ideologia composta da un insieme di idee economiche, filosofiche, sociali e politiche mirante alla creazione di una societ\xc3\xa0 comunista, ovvero una societ\xc3\xa0 caratterizzata dall\'abolizione delle classi sociali e della propriet\xc3\xa0 privata dei mezzi di produzione, dalla partecipazione collettiva del popolo al governo e dalla completa emancipazione di tutti gli uomini.\nIl comunismo teorizzato per la prima volta nel XIX secolo dai due pensatori tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels sub\xc3\xac diverse trasformazioni e interpretazioni in base al tempo e al luogo in cui venne rielaborato o attuato. \nAll\'interno del spettro comunista coesistono numerose interpretazioni come il marxismo, il leninismo, lo stalinismo, il marxismo-leninismo, il trotskismo, il maoismo, il juche, il songun, il castrismo, il guevarismo, l\'eurocomunismo, il comunismo cristiano, il social-comunismo, l\'anarco-comunismo, il chru\xc5\xa1\xc4\x8d\xc3\xabvismo, il magonismo e molte altre anche in contrasto aperto fra loro.'
'La Resistenza italiana, semplicemente Resistenza, anche detta Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento, fu l\'insieme di movimenti politici e militari che in Italia dopo l\'armistizio di Cassibile si opposero al nazifascismo nell\'ambito della guerra di liberazione italiana.\nNella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l\'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princ\xc3\xacpi della democrazia e dell\'antifascismo.\nIl movimento della Resistenza \xe2\x80\x93 inquadrabile storicamente nel pi\xc3\xb9 ampio fenomeno europeo della resistenza all\'occupazione nazifascista \xe2\x80\x93 fu caratterizzato in Italia dall\'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero pi\xc3\xb9 tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.\nIl periodo storico in cui il movimento fu attivo ha inizio dopo l\'armistizio dell\'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre), e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell\'appello diramato dal CLNAI per l\'insurrezione armata della citt\xc3\xa0 di Milano, sede del comando partigiano dell\'Alta Italia. Alcuni storici hanno evidenziato pi\xc3\xb9 aspetti contemporaneamente presenti all\'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.\n\n'
'Il secondo dopoguerra italiano indica un periodo storico compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni seguenti in un periodo il cui termine va considerato nel contesto complessivo e che pu\xc3\xb2 essere determinato schematicamente da date diverse tra di loro, includendo comunque i primi decenni della Prima Repubblica. Secondo un\'interpretazione storiografica, il deterioramento del governo di Centro-sinistra "organico", nato come un tentativo di riformare le istituzioni politiche italiane, segn\xc3\xb2 la fine di quelle speranze di rinnovamento diffuse nel secondo dopoguerra che in Italia andrebbe quindi collocato in un periodo che va approssimativamente dal 1945 agli anni sessanta, anni che segnarono la crisi definitiva dei partiti e della societ\xc3\xa0 civile che avevano fondato la Repubblica nata dopo la guerra.'
'Il biennio rosso in Italia \xc3\xa8 la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia d\'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l\'occupazione delle fabbriche nel settembre 1920.\nIn tale periodo si verificarono, soprattutto nell\'Italia centro-settentrionale, mobilitazioni contadine, tumulti annonari, manifestazioni operaie, occupazioni di terreni e fabbriche con, in alcuni casi, tentativi di autogestione. Le agitazioni si estesero anche alle zone rurali e furono spesso accompagnate da scioperi, picchetti e scontri. Una parte della storiografia estende la locuzione ad altri paesi europei, interessati, nello stesso periodo, da analoghi moti.\nL\'espressione "biennio rosso" entr\xc3\xb2 nell\'uso comune gi\xc3\xa0 nei primi anni venti, con accezione negativa; venne utilizzata da pubblicisti di parte borghese per sottolineare il grande timore suscitato, nelle classi possidenti, dalle lotte operaie e contadine che ebbero luogo nel 1919-20, e quindi per giustificare la reazione fascista che ne segu\xc3\xac. Negli anni settanta, il termine "biennio rosso", questa volta con connotazioni positive, venne ripreso da una parte della storiografia, politicamente impegnata a sinistra, che incentr\xc3\xb2 la sua attenzione sulle agitazioni del 1919-20, considerandole come uno dei momenti di pi\xc3\xb9 forte scontro di classe e come esperienza esemplare nella storia delle relazioni che intercorrono fra l\'organizzazione della classe operaia e la spontaneit\xc3\xa0 delle sue lotte.'