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Pubblicazione: Firenze : Giunta Regionale Toscana, 1986
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"Il Toscana (gi\xc3\xa0 Saarbr\xc3\xbccken) \xc3\xa8 stato un piroscafo misto italiano (in precedenza tedesco), utilizzato dalla Regia Marina come nave ospedale durante la seconda guerra mondiale. La nave \xc3\xa8 famosa soprattutto per aver trasportato 16.800 esuli istriani che fuggivano da Pola a Venezia e quindi verso l'Italia a causa dell'annessione dell'Istria alla Iugoslavia.\n\n"
"Giovanni Battista Gastone de' Medici, meglio noto come Gian Gastone (Firenze, 25 maggio 1671 \xe2\x80\x93 Firenze, 9 luglio 1737), figlio di Cosimo III de' Medici e Margherita Luisa d'Orl\xc3\xa9ans, \xc3\xa8 stato il settimo Granduca di Toscana, ultimo Granduca appartenente alla dinastia dei Medici.\nCome principe cadetto, Gian Gastone non ebbe un ruolo preminente nella politica toscana fino al fallimento del matrimonio del fratello maggiore Ferdinando, quando il giovane fu fatto sposare nel 1697 alla principessa Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg. Gian Gastone, uomo mite, colto, amante della pace e apertamente omosessuale, mal si trov\xc3\xb2 con la moglie, caratterialmente agli antipodi. Datosi all'alcolismo e a vizi sfrenati per sopperire alla malinconia di cui soffriva, Gian Gastone successe al padre nel 1723 al trono di Toscana, ormai oggetto di mercanzia delle grandi potenze europee per mancanza di eredi della casata medicea.\nNei suoi quattordici anni di regno, nonostante il cattivo stato di salute, tent\xc3\xb2 di rimediare al malgoverno paterno, stabilendo la separazione tra Chiesa e Stato, ridando vitalit\xc3\xa0 alla cultura e abbassando le tasse. Costretto a dichiarare erede prima don Carlos dalla Spagna, e poi Francesco Stefano di Lorena dall'Austria, Gian Gastone non seppe tenere una politica estera indipendente, lasciando la Toscana in eredit\xc3\xa0 agli Asburgo-Lorena."
"Piombino (AFI: /[pjom\xcb\x88bino]/) \xc3\xa8 un comune italiano di 33 348 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.\nCentro principale della val di Cornia e principale polo dell'industria siderurgica in Toscana, \xc3\xa8 il secondo porto della Toscana dopo quello di Livorno.\nLa citt\xc3\xa0 conserva numerose testimonianze del suo glorioso passato, dalle origini etrusche al Principato di Piombino di cui era la capitale; la sua lunga storia \xc3\xa8 sintetizzabile nei monumenti architettonici e nelle opere d'arte che si conservano nel centro storico, al cui splendore contribuirono anche Leonardo da Vinci e Andrea Guardi."
'I dialetti altotiberini sono parlati nell\'alta valle del Tevere, in una zona compresa tra la Toscana e l\'Umbria settentrionale. Possono essere suddivisi in tre gruppi che fanno capo ai tre maggiori centri della valle: biturgense o "borghese" nella valtiberina toscana, tifernate o "ca\xe1\xb9\xa1tel\xc3\xa4no" (dialettale) nella parte settentrionale dell\'alto Tevere umbro e umbertidese nella parte meridionale.\nNell\'alto Tevere c\'\xc3\xa8 poi l\'area del comune di Verghereto, amministrativamente appartenente dapprima alla Toscana e poi all\'Emilia Romagna, in cui si parla il dialetto romagnolo.'
'Gli Alabardieri e anziani \xc3\xa8 un dipinto a tempera su tela (68x42 cm) di Vittore Carpaccio, databile al 1490-1493 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Fu acquistata dal museo fiorentino nel 1882 dalla collezione privata di Isabella Bianciardi Pini, per 11500 lire.\n\n'