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Fa parte di: L' archivio della fraternita dei laici di Arezzo : introduzione storica e inventario / a cura di Augusto Antoniella
Fa parte di: L' archivio della fraternita dei laici di Arezzo : introduzione storica e inventario / a cura di Augusto Antoniella
Serie: Inventari e cataloghi toscani / collana diretta da Luigi Crocetti ; 26
Serie: Inventari e cataloghi toscani ; 26
"La Casa Vasari \xc3\xa8 un edificio di Arezzo situato in via XX Settembre 55. Fu la residenza di famiglia del pittore, architetto e storico dell'arte Giorgio Vasari e conserva pregevoli sale affrescate.\nDal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attivit\xc3\xa0 culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.\n\n"
"Andrea Czortek (Arezzo, 22 giugno 1971) \xc3\xa8 un presbitero, storico e archivista italiano, specializzato nello studio del Medioevo. Studioso di storia medievale e di storia della Chiesa, ha condotto ricerche sulla storia istituzionale di alcuni comuni d'area centro italiana, la carit\xc3\xa0 nell'alto medioevo, il monachesimo umbro e toscano nei secoli XI-XIV, l'esercizio del credito a usura e su pegno nei secoli XIII e XIV e la legislazione sul gioco dei secoli XIV-XV. Attualmente si occupa di storia religiosa del medioevo italiano, con particolare riferimento all'et\xc3\xa0 comunale e specifico interesse per il monachesimo, l'eremitismo, gli ordini mendicanti e la vita religiosa dei laici. Dall'anno accademico 2008-2009 \xc3\xa8 professore di Storia della Chiesa nell'Istituto Teologico di Assisi, che \xc3\xa8 aggregato alla Facolt\xc3\xa0 di Sacra Teologia della Pontificia Universit\xc3\xa0 Lateranense, e nell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi e dal 2014 \xc3\xa8 direttore dell'Archivio Storico Diocesano di Citt\xc3\xa0 di Castello.\n\n"
'La chiesa di Sant\'Agostino si trova a Montepulciano, in provincia di Siena, nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.\nFondata nel 1285, fu completamente ristrutturata nel XV secolo, con l\'intervento di Michelozzo di Bartolomeo per la realizzazione della parte bassa della facciata, scandita da lesene scanalate, sovrastate da nicchie che inquadrano il portale, nella cui lunetta \xc3\xa8 un rilievo in terracotta con la Madonna e i Santi Giovanni Battista e Agostino.\nLa parte superiore della facciata \xc3\xa8 stata realizzata successivamente. I restauri eseguiti nel 1784-1791 hanno modificato l\'impianto originale, del quale resta l\'unica navata.\nAll\'interno, una "Resurrezione di Lazzaro" di Alessandro Allori, un "San Nicola da Tolentino" di Giovanni di Paolo, un "Crocifisso" ligneo policromo di Antonio da Sangallo, una "Crocifissione" di Lorenzo di Credi.\n\n'
'La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si inizi\xc3\xb2 a scrivere in italiano con finalit\xc3\xa0 letterarie. Il Ritmo laurenziano \xc3\xa8 la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana.\nGli storici della letteratura individuano l\'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima met\xc3\xa0 del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l\'autore \xc3\xa8 considerato il Cantico delle creature di Francesco d\'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attivit\xc3\xa0 culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (cos\xc3\xac definita da Dante nel suo \xe2\x80\x9cDe vulgari Eloquentia\xe2\x80\x9d). Tale produzione usc\xc3\xac poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre pi\xc3\xb9 nota autorit\xc3\xa0 comunale.\nQuando la Sicilia pass\xc3\xb2 il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d\'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi universit\xc3\xa0, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell\'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ci\xc3\xb2 che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana \xc3\xa8 la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuit\xc3\xa0 col latino solo nel XIII secolo.\n\n'