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Pubblicazione: Comiso (RG) : Salarchi Immaini, 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'Nel 1948 anche la Quadriennale di Roma risente del dibattito su \xe2\x80\x9ccontinuit\xc3\xa0 o rottura\xe2\x80\x9d con la cultura del ventennio fascista, all\'epoca molto sentito. A segnare il distacco la stessa denominazione viene mutata in \xe2\x80\x9cRassegna nazionale delle arti figurative\xe2\x80\x9d (sebbene dalla successiva edizione del 1951 la rassegna riprender\xc3\xa0 il nome originario). Si chiude "l\'era" della gestione di Cipriano Efisio Oppo (che, per la prima volta, si ritiene libero di partecipare come artista all\'esposizione) e la Quadriennale viene affidata a un commissario, lo scultore Francesco Coccia, che ne diventa anche segretario generale.\nNon sono previsti premi per gli espositori, e di conseguenza viene eliminata anche la giuria; la stessa sede espositiva \xc3\xa8 spostata, per motivi logistici, alla Galleria nazionale d\'arte moderna a Valle Giulia. La continuit\xc3\xa0 \xc3\xa8 per\xc3\xb2 nella formula che vede la Quadriennale romana come una ricognizione a tutto tondo delle arti figurative in Italia. Gli artisti presenti sono circa ottocento, le opere millecinquecento.\nL\'esposizione si apre il 31 marzo del 1948 e si chiude nel maggio 1948, con una scarsa presenza di pubblico.\nVi partecipano i Neocubisti e gli astrattisti del Gruppo Forma.\n\n'