Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Edizioni Edit & Print, c1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La legislazione italiana dei beni culturali \xc3\xa8 quella parte del diritto italiano che disciplina la valorizzazione, conservazione, tutela e fruizione dei beni culturali.\nL\'evoluzione normativa \xc3\xa8 risultata intensa in questo settore, soprattutto negli ultimi anni, con diversi interventi che hanno modificato la legislazione in precedenza vigente, risalente alla fine degli anni trenta del XX secolo, in particolare riguardo alla definizione di "bene culturale" e all\'attribuzione alle regioni e agli enti locali di alcune competenze precedentemente riservate allo Stato.'
'Le lingue dell\'Italia costituiscono, a detta di alcuni autori, il patrimonio linguistico pi\xc3\xb9 ricco e variegato all\'interno del panorama europeo.\nAd eccezione di taluni idiomi stranieri legati ai moderni flussi migratori, le lingue che vi si parlano sono esclusivamente di ceppo indoeuropeo e appartenenti in larga prevalenza alla famiglia delle lingue romanze: compongono il paesaggio linguistico, altres\xc3\xac, variet\xc3\xa0 albanesi, germaniche, greche e slave.\nLa lingua ufficiale della Repubblica Italiana, l\'italiano, discende storicamente dal toscano letterario, il cui uso in letteratura \xc3\xa8 iniziato con i grandi scrittori Dante, Petrarca e Boccaccio verso il XIII secolo, e si \xc3\xa8 in seguito evoluto storicamente nella lingua italiana corrente. La lingua italiana era scritta solo da una piccola minoranza della popolazione al momento dell\'unificazione politica nel Regno d\'Italia nel 1861, ma si \xc3\xa8 in seguito diffusa, mediante l\'istruzione obbligatoria esclusivamente in lingua italiana standard e il contributo determinante e pi\xc3\xb9 recente della televisione che vede escluso, o molto limitato, l\'uso sia dei dialetti che delle lingue di minoranza (salvo quanto previsto dagli accordi internazionali sottoscritti dall\'Italia dopo la seconda guerra mondiale a favore delle minoranze linguistiche tedesca della provincia di Bolzano, slovena della regione Friuli-Venezia Giulia e francese della Valle d\'Aosta) nonostante il fatto che, nel secondo caso, la legge 482/99 preveda l\'obbligo per la RAI di trasmettere anche nelle lingue delle minoranze linguistiche.Dal punto di vista degli idiomi locali preesistenti, ne consegue un processo di erosione linguistica e di minorizzazione, processo accelerato sensibilmente dall\'ampia disponibilit\xc3\xa0 di mass media in lingua italiana e dalla mobilit\xc3\xa0 della popolazione, oltre ad una scarsa volont\xc3\xa0 politica di tutelare le minoranze linguistiche (art. 6 Cost e L. 482/99) e riconoscere una valenza culturale ai dialetti (art. 9 Cost). Questo tipo di cambiamenti ha ridotto sensibilmente l\'uso degli idiomi locali, molti dei quali sono ormai considerati in pericolo di estinzione, principalmente a causa dell\'avanzare della lingua italiana anche nell\'ambito strettamente sociale e relazionale .\nNegli ultimi anni si \xc3\xa8 assistito a una loro rivalutazione sul piano culturale in reazione ai processi omologativi della globalizzazione. Nonostante il mancato appoggio dello Stato, secondo varie ricerche pi\xc3\xb9 del 60% dei ragazzi parla quotidianamente in "dialetto" (con riferimento ai dialetti dell\'Italia, non ai dialetti dell\'italiano); tra i vari motivi, i pi\xc3\xb9 importanti sono: il desiderio di creare un legame forte con la propria famiglia (67%), volont\xc3\xa0 di conoscere la storia di determinati termini ed espressioni (59%) o possibilit\xc3\xa0 di arricchire il proprio parlato con espressioni colloquiali (52%) e naturalmente lo spirito di appartenenza alla propria terra.\nSecondo i pi\xc3\xb9 recenti dati statistici il 45,9% degli italiani parla in modo esclusivo o prevalente l\'italiano, il 32,2% lo alterna con una lingua locale, mentre solo il 14% si esprime esclusivamente nell\'idioma locale, il resto ricorre ad un\'altra lingua. Il noto linguista Tullio De Mauro, intervistato da un quotidiano nazionale il 29 settembre 2014, affermava che l\'uso alternante di italiano e dialetto arriva oggi al 44,1% e coloro che adoperano solo l\'italiano sono il 45,5%.Sempre secondo De Mauro, il plurilinguismo "italiano + dialetti o una delle tredici lingue di minoranza" gioca un ruolo positivo in quanto \xc2\xabi ragazzi che parlano costantemente e solo italiano hanno punteggi meno brillanti di ragazzi che hanno anche qualche rapporto con la realt\xc3\xa0 dialettale\xc2\xbb.\n\n'
"Il patrimonio culturale \xc3\xa8 l'insieme di beni, che per particolare rilievo storico culturale ed estetico sono di interesse pubblico e costituiscono la ricchezza di un luogo e della relativa popolazione.\n\n"
'La Legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche riconosce dodici comunit\xc3\xa0 linguistiche storiche parlanti idiomi ascritti a varie famiglie linguistiche presenti entro i confini della Repubblica italiana e diversi dall\'italiano, lingua ufficiale dello stato. Questi dodici gruppi linguistici (albanesi, catalani, croati, francesi, francoprovenzali, friulani, germanici, greci, ladini, occitani, sardi, sloveni) sono rappresentati da circa 2.400.000/3.000.000 parlanti distribuiti in 1.171 comuni di 14 regioni, tutelati da apposite leggi nazionali (come la legge quadro 482/99) e regionali.\nNon sono giuridicamente riconosciute le \xc2\xaballoglossie interne\xc2\xbb, comunit\xc3\xa0 parlanti idiomi di ceppo italo-romanzo trasferitesi dalle proprie sedi originali in altri territori (come gli idiomi gallo-italici dell\'Italia insulare e meridionale), le \xc2\xabminoranze diffuse\xc2\xbb, le comunit\xc3\xa0 parlanti variet\xc3\xa0 non territorializzate (come i rom e i sinti) quindi prive dell\'elemento "territorialit\xc3\xa0", e le \xc2\xabnuove minoranze\xc2\xbb, le lingue alloglotte parlate in comunit\xc3\xa0 di recente immigrazione conservanti \xc2\xablingua, cultura, religione e identit\xc3\xa0 di origine\xc2\xbb perch\xc3\xa9 mancanti dell\'elemento di "storicit\xc3\xa0". \xc3\x88 tuttavia anche da ricordare che le lingue dei migranti non sono comprese tra le lingue tutelate dal trattato internazionale (europeo) "Carta europea delle lingue regionali e minoritarie"La legge quadro 482/99 che d\xc3\xa0 attuazione all\'art. 6 della Costituzione italiana (tutela minoranze linguistiche storiche), come precisato dalla Corte Costituzionale nella sua sentenza nr. 88 del 2011, non esaurisce ogni forma di riconoscimento e sostegno al ricco plurilinguismo presente in Italia; sia prima che dopo la legge 482/99 con apposite leggi regionali \xc3\xa8 stata infatti prevista la "valorizzazione" dei diversi patrimoni linguistici e culturali delle Regioni. in attuazione all\'art. 9 Cost.\n\n'
"L'Italia (/i\xcb\x88talja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, \xc3\xa8 uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia \xc3\xa8 una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale \xc3\xa8 Roma.\nLa parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km\xc2\xb2. Gli Stati della Citt\xc3\xa0 del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia \xc3\xa8 l'unica exclave italiana.\nCon l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civilt\xc3\xa0 occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unit\xc3\xa0 politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unit\xc3\xa0 d'Italia, finch\xc3\xa9 nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che complet\xc3\xb2 la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica.\nNel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, \xc3\xa8 un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano \xc3\xa8 molto alto, 0.883, e la speranza di vita \xc3\xa8 di 83,4 anni. \xc3\x88 membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. \xc3\x88 inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, \xc3\xa8 una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virt\xc3\xb9 della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanit\xc3\xa0 dall'UNESCO."