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Pubblicazione: Arezzo : Poligrafico aretino, 1973
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Villa Tanucci \xc3\xa8 una delle tante ville nobiliari estive costruite nel Settecento lungo il Miglio d'oro di Napoli.\nSi trova a San Giorgio a Cremano in via Alcide De Gasperi.\nLa dimora apparteneva al marchese Bernardo Tanucci al quale fu portata in dote dalla moglie.\nIl marchese Tanucci, uomo erudito di origini toscane, fu molto influente presso la corte di re Carlo III di Borbone ed ebbe un ruolo chiave nel governo di re Ferdinando IV.\nPer questo Tanucci scelse di abitare durante la villeggiatura proprio a San Giorgio a Cremano. \nLa citt\xc3\xa0, infatti, confina con quella in cui sorgeva invece la residenza estiva del sovrano, Portici.\nNonostante l'importanza del proprietario, la villa di delizie del marchese si caratterizza per un'estrema semplicit\xc3\xa0 di forme e strutture.\nLo annota anche il Gleijeses che mette in luce come la semplicit\xc3\xa0 di villa Tanucci sia un segno dell'onest\xc3\xa0 del potente marchese il quale, peraltro, se avesse voluto avrebbe potuto adornare la sua dimora con molti dei reperti degli scavi di Ercolano di cui si occupava personalmente.\nInvece cos\xc3\xac non fu e la villa, recentemente restaurata, presenta una facciata semplice con pochi decori.\nL'atrio conduce a un cortile chiuso da una semplice esedra e conserva ancora, sotto la volta a botte del soffitto, pregevoli affreschi dell'epoca.\nSulla facciata principale \xc3\xa8 collocata una lapide che reca il nome dell'ultimo illustre proprietario della villa, Antenore Bozzoni, valente ingegnere navale, il cui nome \xc3\xa8 legato alla progettazione delle prime corazzate italiane e all'utilizzo delle lampade elettriche sulle navi da guerra.\n\n"
"Carlo Sebastiano di Borbone (Carlos Sebasti\xc3\xa1n de Borb\xc3\xb3n y Farnesio; Madrid, 20 gennaio 1716 \xe2\x80\x93 Madrid, 14 dicembre 1788) \xc3\xa8 stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, Re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III.\n\nPrimogenito delle seconde nozze di Filippo V di Spagna con Elisabetta Farnese, era durante l'infanzia solo terzo nella linea di successione al trono spagnolo, cosicch\xc3\xa9 sua madre si adoper\xc3\xb2 per dargli una corona in Italia rivendicando l'eredit\xc3\xa0 dei Farnese e dei Medici, due dinastie italiane prossime all'estinzione. Grazie a un'efficace combinazione di diplomazia e interventi armati, la Farnese riusc\xc3\xac a ottenere dalle potenze europee il riconoscimento dei diritti dinastici di Carlo sul Ducato di Parma e Piacenza, di cui egli divenne duca nel 1731, e sul Granducato di Toscana, dove l'anno seguente fu dichiarato gran principe (cio\xc3\xa8 principe ereditario).\nNel 1734, durante la guerra di successione polacca, al comando delle armate spagnole conquist\xc3\xb2 il Regno di Napoli e l'anno successivo quello di Sicilia, sottraendoli alla dominazione austriaca. Nel 1735 fu incoronato re delle Due Sicilie a Palermo, e nel 1738 fu riconosciuto sovrano dei due regni dai trattati di pace, in cambio della rinuncia agli stati farnesiani e medicei in favore degli Asburgo e dei Lorena. Capostipite della dinastia dei Borbone di Sicilia, inaugur\xc3\xb2 un nuovo periodo di rinascita politica, ripresa economica e sviluppo culturale.\nAlla morte del fratellastro Ferdinando VI nel 1759, fu chiamato a succedergli sul trono di Spagna, dove, allo scopo di modernizzare il paese, fu promotore di una politica riformista che gli valse la fama di monarca illuminato. In politica estera raccolse tuttavia diversi insuccessi a causa dell'alleanza con la Francia, sancita dal terzo patto di famiglia borbonico, che lo port\xc3\xb2 a contrapporsi con sorti alterne alla potenza marittima della Gran Bretagna.\n\n"
"Il Regno di Sicilia nel periodo compreso tra il 1735 e il 1816 fu governato dalla dinastia borbonica, a seguito dell'incoronazione (col titolo di rex utriusque Siciliae) il 3 luglio 1735 di Carlo di Borbone nella cattedrale di Palermo, capitale del regno. Ancora oggi un monumento commemorativo posto all'ingresso della cattedrale ricorda l'evento. Nel dicembre 1816 il regno fu unito al Regno di Napoli per dare vita al Regno delle Due Sicilie\n\n"
"Maria Carolina Luisa Giuseppa Giovanna Antonia d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Carolina d'Austria (Vienna, 13 agosto 1752 \xe2\x80\x93 Vienna, 8 settembre 1814), nata arciduchessa d'Austria, divenne regina consorte di Napoli e Sicilia come moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia.\nEra la tredicesima dei figli dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria e dell'imperatore Francesco I. Per suggellare un'alleanza con i Borbone di Spagna, nel 1768 venne data in sposa al re Ferdinando IV di Napoli, figlio di Carlo III di Spagna. Dall'unione nacquero diciotto figli e, dopo la nascita del primo erede maschio nel 1775, in base ai termini del contratto nuziale, Maria Carolina ebbe accesso al consiglio privato della corona.\nIntelligente e volitiva, riusc\xc3\xac a imporsi come figura di comando e de facto govern\xc3\xb2 il Regno di Napoli. Maria Carolina promosse Napoli come centro culturale, patrocinando artisti, tra cui i pittori Jakob Philipp Hackert e Angelika Kauffmann, e accademici come Gaetano Filangieri, Domenico Cirillo e Giuseppe Maria Galanti, non restando indifferente al vivace dibattito illuminista.\nLa regina promosse numerose riforme, tra cui la revoca del divieto di associazione massonica (Maria Carolina fece parte di una loggia massonica di sole donne.) e l'ampliamento della marina militare, affidata al suo favorito John Acton, e riusc\xc3\xac a sganciare Napoli dall'influenza del regno spagnolo.\nTuttavia, durante la rivoluzione francese, Maria Carolina abbandon\xc3\xb2 per sempre la sua posizione di sostenitrice del dispotismo illuminato e si schier\xc3\xb2 invece tra i pi\xc3\xb9 strenui conservatori dopo l'esecuzione della regina di Francia Maria Antonietta, la prediletta tra le sue sorelle. Scandalizzata dal trattamento riservatole, la regina di Napoli svilupp\xc3\xb2 un forte sentimento antifrancese e si alle\xc3\xb2 con la Gran Bretagna e l'Austria contro la Francia durante le guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche.\nFugg\xc3\xac in Sicilia insieme al marito dopo l'invasione francese della parte continentale del regno, dove fu proclamata la Repubblica Napoletana nel gennaio del 1799. Sei mesi dopo, tornata sul trono, Maria Carolina fu tra i principali sostenitori delle sentenze di morte emesse contro i rivoluzionari, tra cui un gran numero di quegli intellettuali un tempo da lei sostenuti. Fu deposta nuovamente dalle forze napoleoniche nel 1806 e trascorse i suoi ultimi anni in esilio a Vienna, dove mor\xc3\xac nel 1814, poco prima di poter assistere alla restaurazione dei Borboni sul trono delle Due Sicilie.\n\n"
'Il Romito \xc3\xa8 un quartiere di Firenze che occupa parte della zona compresa fra la Fortezza da Basso e la zona di Rifredi. Il nome deriva da un piccolo oratorio dedicato a Santa Lucia fondato da un anacoreta (un "romitorio" quindi).'