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Pubblicazione: Siena : Nuovo Aminta, 1973
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno \xc3\xa8 un film del 1984 diretto da Mario Monicelli.\n\n'
"Emanuele Luzzati, spesso chiamato con il diminutivo Lele Luzzati (Genova, 3 giugno 1921 \xe2\x80\x93 Genova, 26 gennaio 2007), \xc3\xa8 stato uno scenografo, animatore e illustratore italiano.\nNoto soprattutto come scenografo e illustratore, \xc3\xa8 stato maestro in ogni campo dell'arte applicata.\n\xc3\x88 stato per due volte candidato al Premio Oscar per i film di animazione La gazza ladra (1964) e Pulcinella (1973)."
"Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno \xc3\xa8 la raccolta di tre popolarissimi racconti (Le sottilissime astutie di Bertoldo, Le piacevoli et ridicolose simplicit\xc3\xa0 di Bertoldino e Novella di Cacasenno, figliuolo del semplice Bertoldino), i primi due scritti da Giulio Cesare Croce e l'ultimo da Adriano Banchieri, pubblicata per la prima volta nel 1620. I racconti riprendono e rielaborano novelle antichissime, in particolare la medievale Disputa di Salomone con Marcolfo.\nUn quarto racconto (Continuazione e fine della storia di Cacasenno) \xc3\xa8 apparso per la prima volta in un'edizione spagnola del Bertoldo del 1864, illustrata con xilografie dell'incisore catalano Tom\xc3\xa1s Carlos Capuz su disegni di Tom\xc3\xa1s Padr\xc3\xb3 Pedret. A differenza dei primi tre racconti, il quarto non \xc3\xa8 accreditato e potrebbe essere opera del traduttore Juan Justo Uguet. Il quarto racconto \xc3\xa8 presente in italiano in un'edizione pubblicata nel 2013.\nNel Bertoldo si narra dell'immaginaria corte di re Alboino a Verona e delle furberie di Bertoldo, contadino rozzo di modi, ma di mente acuta, che finisce per diventare consigliere del re. Bertoldo \xc3\xa8 affiancato nelle sue imprese dalla scaltra moglie Marcolfa e dal figlio sciocco Bertoldino.Nel racconto di Banchieri il protagonista \xc3\xa8 invece lo stolto Cacasenno, figlio di Bertoldino, il quale crescendo ha messo un po' di giudizio.\nPrincipio narrativo comune ai racconti di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno \xc3\xa8 la contrapposizione tra la vita semplice dei contadini e quella artificiosa e vana dei cortigiani. 'Bertoldo' \xc3\xa8 passato poi a indicare, per antonomasia, il contadino rozzo, ma saggio e dotato di senso pratico.\nLa contrapposizione tra i due mondi \xc3\xa8 evidenziata dalla morte di Bertoldo. Il re Alboino era cos\xc3\xac ammirato dall'ingegno del contadino da volerlo sempre accanto a s\xc3\xa9, pertanto gli impose di vivere a corte. Questa vita non era adatta a Bertoldo, che aspirava a tornare a zappare la terra e a mangiare i cibi semplici a cui era abituato (soprattutto rape e fagioli). Il re non comprese le motivazioni di Bertoldo, che fin\xc3\xac per ammalarsi e morire a causa della vita di corte.\nSolo allora re Alboino comprese il suo errore, ma per Bertoldo non c'era niente da fare, cos\xc3\xac comand\xc3\xb2 che sulla tomba di Bertoldo fosse impresso il seguente epitaffio scritto in caratteri d'oro.\n\n"
"La scenografia \xc3\xa8 un'arte che consiste nell'ideazione di elementi piromanografici in uno spettacolo cinematografico, televisivo, radiofonico o teatrale a differenza della scenotecnica che si occupa sostanzialmente della tecnica della scenografia in quanto realizzazione della scena.\nTuttavia, la scenografia e la scenotecnica, sebbene teoricamente rappresentino due ambiti separati, spesso convergono, come discipline, in una stessa figura professionale, lo scenografo, che non soltanto prepara i disegni, o bozzetti, ma realizza materialmente anche le scene nel momento in cui interviene sul progetto e le specifiche tecniche, in collaborazione lo scenotecnico."