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"Le Brigate Rosse (BR) sono state un'organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo.\nDi matrice marxista-leninista, \xc3\xa8 stato il maggiore, il pi\xc3\xb9 numeroso e il pi\xc3\xb9 longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale.\nIn base ai racconti di alcuni dei principali militanti, la decisione di intraprendere la lotta armata sarebbe stata presa in un convegno tenuto nell'agosto del 1970 in localit\xc3\xa0 Pecorile, comune di Vezzano sul Crostolo (RE) a cui partecip\xc3\xb2 un centinaio di delegati dell'estremismo di sinistra provenienti da Milano, Trento, Reggio Emilia e Roma. Nell'organizzazione confluirono i militanti del cosiddetto \xc2\xabgruppo reggiano\xc2\xbb, tra cui Alberto Franceschini, quelli del gruppo proveniente dall'Universit\xc3\xa0 di Trento, tra cui Renato Curcio e Margherita Cagol, e quelli del gruppo di operai e impiegati delle fabbriche milanesi Pirelli e Sit-Siemens.\nLe prime azioni rivendicate come \xc2\xabBrigate Rosse\xc2\xbb risalgono al 1970, e continuarono con il massimo dell'attivit\xc3\xa0 tra il 1977 e il 1980. Dopo una fase di cosiddetta \xc2\xabpropaganda armata\xc2\xbb con attentati dimostrativi all'interno delle fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, dal 1974 al 1976 vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo iniziale. Da quel momento la direzione dell'organizzazione pass\xc3\xb2 ai brigatisti nel nuovo Comitato Esecutivo in cui assunse un ruolo determinante Mario Moretti, che potenziarono notevolmente la capacit\xc3\xa0 logistico-militare del gruppo, estendendo l'azione \xe2\x80\x93 oltre che nelle citt\xc3\xa0 del Nord \xe2\x80\x93 anche a Roma e Napoli, moltiplicando gli attacchi sempre pi\xc3\xb9 cruenti contro politici, magistrati, industriali e forze dell'ordine.\nMomenti culminanti dell'attivit\xc3\xa0 del gruppo furono l'agguato di via Fani e il sequestro Moro nella primavera 1978; con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro le Brigate Rosse sembrarono in grado di influire in modo decisivo sull'equilibrio politico italiano e di poter sovvertire l'ordine democratico della Repubblica.\nL'organizzazione entr\xc3\xb2 in crisi nei primi anni ottanta per il suo irreversibile isolamento all'interno della societ\xc3\xa0 italiana e venne progressivamente distrutta grazie alla crescente capacit\xc3\xa0 di contrasto da parte delle forze dell'ordine, e anche grazie alla promulgazione di una legge dello Stato italiano che concedeva cospicui sconti di pena ai membri che avessero rivelato l'identit\xc3\xa0 di altri terroristi. Nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti firmarono un documento in cui dichiaravano conclusa l'esperienza delle BR.\nSecondo l'inchiesta di Sergio Zavoli La notte della Repubblica, dal 1974 (anno dei primi omicidi ad esse attribuiti) al 1988 le Brigate Rosse hanno rivendicato 86 omicidi: la maggior parte delle vittime era composta da agenti di polizia e carabinieri, magistrati e uomini politici. A questi vanno aggiunti i ferimenti, i sequestri di persona e le rapine compiute per \xc2\xabfinanziare\xc2\xbb l'organizzazione.\nRenato Curcio ha calcolato che 911 persone sono state inquisite per avere fatto parte delle BR, alle quali vanno aggiunte altre 200-300 persone facenti parte dei vari gruppi armati che dalle BR si staccarono (Partito Comunista Combattente, Unit\xc3\xa0 Comuniste Combattenti, Partito Guerriglia, Colonna Walter Alasia).\nLa denominazione Brigate Rosse \xc3\xa8 ricomparsa, dopo anni di assenza, nel 1999, per rivendicare nuovi cruenti attentati nel periodo 1999-2003. In un comunicato emesso nel 2003 dalla Procura della Repubblica di Bologna l'organizzazione veniva considerata ancora attiva con nuovi componenti."