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Pubblicazione: Montepulciano : Le Balze - Provincia di Arezzo, c2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"Alessandro Pavolini (Firenze, 27 settembre 1903 \xe2\x80\x93 Dongo, 28 aprile 1945) \xc3\xa8 stato un giornalista, politico, scrittore e militare italiano, Ministro della cultura popolare del Regno d'Italia e segretario del Partito Fascista Repubblicano.\nNel 1922 partecip\xc3\xb2 alla Marcia su Roma. Nel 1929 divenne federale di Firenze e in questa veste istitu\xc3\xac il Maggio Musicale Fiorentino.\nDopo l'arresto di Mussolini (25 luglio 1943) fugg\xc3\xac nella Germania nazista e di l\xc3\xac si attiv\xc3\xb2 per la ricostituzione del fascismo in Italia. Fondatore delle Brigate nere (milizia volontaria della Repubblica di Sal\xc3\xb2 attiva dal luglio del 1944), fu catturato e ucciso dai partigiani a Dongo.\n\n"
"La provincia autonoma di Trento (Autonome Provinz Trient in tedesco, Provinzia Autonoma de Trent in ladino, S\xc3\xa8lbstendig Provintz vo Tria in cimbro, Autonome Provinz va Trea't in mocheno, Provincia de Trent in dialetto trentino), comunemente nota come Trentino, \xc3\xa8 una provincia italiana del Trentino-Alto Adige di 545 497 abitanti, con capoluogo Trento, confinante a nord con la provincia autonoma di Bolzano, a est e a sud con le province venete di Belluno, Vicenza e Verona, e a ovest con le province lombarde di Brescia e Sondrio.\nCome provincia autonoma del Trentino-Alto Adige, insieme al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie, la cui denominazione trae ispirazione dalla Regio X Venetia et Histria in et\xc3\xa0 imperiale romana ed \xc3\xa8 inoltre una delle tre entit\xc3\xa0 territoriali che, assieme al Tirolo austriaco e all'Alto Adige, costituisce l'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.\nLa regione storico-geografica trentina fu gi\xc3\xa0 municipium romano, ducato longobardo e contea carolingia, quindi parte del principato vescovile di Trento in seno al Sacro Romano Impero (secoli XI-XIX), infine per circa un secolo (1815-1918) parte meridionale, linguisticamente romanza, del Tirolo, prima austriaco, poi austro-ungarico. Il territorio annesso al Regno d'Italia nel 1919, secondo quanto stabilito dal Trattato di Saint-Germain-en-Laye stipulato in seguito al primo conflitto mondiale, and\xc3\xb2 a formare la regione denominata Venezia Tridentina.\nIn Trentino si parla soprattutto l'italiano, ma \xc3\xa8 diffuso il dialetto trentino, parlato nei centri principali e nelle valli (dove si possono riscontrare varianti dalle differenze anche piuttosto marcate). Nel territorio sono presenti minoranze linguistiche germanofone (lingua mochena nella valle dei Mocheni e lingua cimbra nel comune di Luserna negli altipiani cimbri) e ladine (Val di Fassa) ufficialmente riconosciute. Al censimento linguistico del 2011 pi\xc3\xb9 di settemila abitanti della Val di Non e della Val di Sole si sono anch'essi dichiarati di lingua ladina, ma senza alcun riconoscimento giuridico."
"La provincia autonoma di Bolzano \xe2\x80\x93 Alto Adige (Autonome Provinz Bozen \xe2\x80\x93 S\xc3\xbcdtirol in tedesco; provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan \xe2\x80\x93 S\xc3\xbcdtirol in ladino) \xc3\xa8 la pi\xc3\xb9 settentrionale delle province della regione Trentino-Alto Adige e d'Italia, con 533 349 abitanti e una superficie di 7398,38 km\xc2\xb2, la seconda provincia pi\xc3\xb9 estesa d'Italia dopo la provincia di Sassari. \nAssieme alla provincia autonoma di Trento e al Tirolo, costituisce l'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino, corrispondente (con buona approssimazione) al territorio della regione storica del Tirolo, a cui \xc3\xa8 legato da motivi linguistici e culturali; inoltre, unitamente al Veneto ed al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macro-area geografica del Triveneto."
'I campi per l\'internamento civile in Italia furono dei campi di prigionia istituiti in Italia, nelle sue colonie e nei territori occupati in Jugoslavia. Il primo campo d\'internamento venne eretto a Nocra, in Eritrea, nel 1887.Un notevole implemento nell\'utilizzo dei campi avvenne sotto il regime fascista, durante il quale vennero eretti pi\xc3\xb9 del 90% dei campi di internamento totali.\nEssi operarono come campi di confino, concentramento e lavoro coatto ai fini di sottomettere i popoli nelle colonie (libici, somali, eritrei ed etiopi), per "purificare la razza italiana" (internando ebrei, slavi, cinesi, rom e greci) e per i dissidenti politici antifascisti. In seguito all\'Armistizio dell\'8 settembre 1943 l\'amministrazione dei campi pass\xc3\xb2 dal Regno d\'Italia alla Repubblica Sociale Italiana, che li convert\xc3\xac in campi di raccolta finalizzati alla deportazione nei campi di sterminio della Germania nazista, in primo luogo Auschwitz. \nI campi d\'internamento civile non vennero pi\xc3\xb9 ripristinati dal governo italiano dopo la guerra, e la Costituzione della Repubblica italiana del 1948 escluder\xc3\xa0 esplicitamente i campi dal sistema penitenziario. L\'ultimo lager, sito a Danane, in Somalia, venne ufficialmente smantellato nel 1954, durante l\'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia.\nLa misura durante il fascismo era simile al Confino.'
"Le Brigate nere furono un corpo ausiliario volontario delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, organizzato dal Partito Fascista Repubblicano, che oper\xc3\xb2 in Italia settentrionale dagli inizi di luglio del 1944 fino al termine della seconda guerra mondiale con compiti di antiguerriglia.\nIl corpo fu istituito il 30 giugno 1944 col decreto legislativo 446-XXII con il nome di Corpo Ausiliario delle Squadre d'Azione delle Camicie Nere ed era costituita da iscritti al Partito Fascista Repubblicano arruolatisi su base volontaria.\nFurono costituite 41 Brigate Nere territoriali (una per provincia), intitolate ciascuna a un caduto del fascismo repubblicano. A esse si affiancavano 5 Brigate mobili (di cui una alpina) e 12 Brigate autonome e speciali. Le federazioni provinciali del partito furono convertite in comandi di brigata, diretti dai rispettivi segretari federali, mentre la segreteria nazionale del PFR assumeva le funzioni di Ufficio di Stato Maggiore del Corpo. Comandante generale del Corpo fu, sin dall'inizio, il segretario del partito fascista Alessandro Pavolini."