Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Librairie Leo S. Olschki, 1951
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: fre, Paese: IT
'La storia delle biblioteche pubbliche statali italiane comincia necessariamente all\'alba dell\'Unit\xc3\xa0. Durante la costruzione del Regno, il governo sabaudo si appropri\xc3\xb2 delle biblioteche degli antichi stati, finanziandole sul suo bilancio. Le antiche biblioteche "di palazzo" sono tuttora parte fondamentale delle biblioteche statali e tra le pi\xc3\xb9 importanti. Dal 1869, lo Stato ha rinunciato a regolare tutte le biblioteche, concentrandosi solo su quelle di sua propriet\xc3\xa0. Le soppressioni sabaude delle congregazioni religiose hanno arricchito notevolmente queste biblioteche di opere antiche, principalmente di devozione, e sono una caratteristica peculiare delle biblioteche italiane e di quelle statali in particolare. I tentativi di correggere la distribuzione non uniforme delle biblioteche statali, assenti in gran parte del Sud, hanno portato alla fondazione o al riscatto da parte dello Stato di alcuni istituti, aumentandone quindi il numero, malgrado questo sia da sempre stato ritenuto eccessivo. \nFino al 1975 sono state amministrate dal Ministero della pubblica istruzione, poi, con la sua istituzione, la competenza \xc3\xa8 passata al Ministero per i beni culturali.\n\n'
'Donatien-Alphonse-Fran\xc3\xa7ois de Sade, signore di Saumane, di La Coste e di Mazan, marchese e conte de Sade - pronuncia francese [d\xc9\x94na\'sj\xc9\x9b\xcc\x83 al\'f\xc9\x94\xcc\x83s fr\xc9\x91\xcc\x83\'swa d\xc9\x99 sad] - conosciuto comunemente come Marchese de Sade ma anche come D.A.F. de Sade e soprannominato Divin marchese (Parigi, 2 giugno 1740 \xe2\x80\x93 Charenton-Saint-Maurice, 2 dicembre 1814), \xc3\xa8 stato uno scrittore, filosofo, poeta, drammaturgo, saggista, aristocratico, criminale e politico rivoluzionario francese, delegato della Convenzione nazionale e noto per le numerose opere letterarie a tema libertino e gotico-horror, incentrate su una commistione di violenza e sessualit\xc3\xa0 spesso deviata e con esiti spesso grotteschi e surreali.\nIl suo nome \xc3\xa8 all\'origine del termine sadismo, cio\xc3\xa8 il piacere di causare dolore e sofferenza, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi, quelli che saranno chiamati appunto "sadici", oltre che su scene di esplicita violenza e sui temi filosofici della ricerca del piacere, consistente nel soddisfare gli istinti naturali (in Sade spesso derivanti dall\'esercitare la crudelt\xc3\xa0 a fini sessuali), dell\'ateismo e del rifiuto verso ogni forma di autorit\xc3\xa0 costituita. Assieme a Leopold von Sacher-Masoch (da cui masochismo), il nome di Sade ha dato origine alla parola sadomasochismo, associata spesso ai suoi romanzi. L\'opera, la poetica e il pensiero del marchese de Sade lo hanno fatto considerare un esponente dell\'ala estremista del libertinismo, nonch\xc3\xa9 dell\'Illuminismo pi\xc3\xb9 radicale, ateo, materialista e anticlericale.\nAppartenente a una famiglia di antica nobilt\xc3\xa0, a partire dal 1800 e fino alla morte quattordici anni dopo, rinunci\xc3\xb2 a ogni titolo nobiliare e si firm\xc3\xb2 semplicemente \xc2\xabD.-A.-F. Sade\xc2\xbb. Per il periodo rivoluzionario utilizz\xc3\xb2 anche lo pseudonimo Louis Sade. Fu autore di tutta una serie di classici della letteratura erotica, drammi teatrali, testi vari e saggi filosofici, molti dei quali scritti mentre si trovava in prigione.\nSade pass\xc3\xb2 molti anni in manicomio verso la fine della vita, forse affetto oltre che da sadismo da una sorta di quello che poi si chiamer\xc3\xa0 disturbo borderline e comportamenti sporadicamente antisociali.Durante la sua vita venne accusato (con l\'assenso della sua famiglia, specie della suocera) di vari reati, come pratiche di violenza sessuale, di sodomia, di tentativi di avvelenamento e condotta immorale (legati alle vicende dette "affare di Arcueil" o caso di Rose Keller, e "affare di Marsiglia"), ma venne riconosciuto, dopo essere stato condannato a morte in contumacia in primo grado, colpevole solo di "libertinaggio" (cio\xc3\xa8 condotta sessuale illegale e sconveniente) e produzione di materiale pornografico. Fu perseguito prima dal regime monarchico, poi, in quanto nobile, dalla Rivoluzione francese (alla quale aveva aderito) e infine anche dal governo napoleonico in quanto inviso come autore dal Bonaparte in persona.\nPass\xc3\xb2 molti anni della sua vita, come detto, a causa di una lettre de cachet ottenuta dalla suocera da parte del re Luigi XVI, e di varie disposizioni successive, prima in carcere - tra cui alla Bastiglia per qualche anno - e poi all\'"albergo dei pazzi" di Charenton, dove scrisse molte delle sue opere pi\xc3\xb9 celebri. Per molto tempo ritenuto un autore immorale o di scarso valore, \xc3\xa8 stato rivalutato e riscoperto nel XX secolo a opera del surrealismo, della psicoanalisi e dell\'esistenzialismo.'
"La storia dell'Abruzzo riguarda le vicende storiche relative all'Abruzzo, regione dell'Italia meridionale.\n\n"
"L'Archivio di Stato di Milano (abbreviato con l'acronimo ASMi), con sede presso il Palazzo del Senato, via Senato n. 10, \xc3\xa8 l'istituzione dello Stato preposta, per legge, alla conservazione dei documenti provenienti dagli uffici degli enti statali, ma anche di quelli pubblici e dei soggetti produttori privati. Formatosi lentamente attraverso l'agglomeramento dei vari poli archivistici diffusi nella Milano austriaca tra la fine del XVIII e la prima met\xc3\xa0 del XIX secolo, l'Archivio di Stato trov\xc3\xb2 definitivamente sede nell'ex Palazzo del Senato sotto la direzione di Cesare Cant\xc3\xb9, nel 1886. Divenuto un centro di ricerca e di formazione d'eccellenza sotto le direzioni di Luigi Fumi e di Giovanni Vittani, l'Archivio di Stato di Milano dal 1945 continu\xc3\xb2 il suo ruolo di soggetto conservatore, adeguandosi alle esigenze dei tempi e sviluppando la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all'Istituto. \nL'Archivio di Stato di Milano, che attualmente copre 45 km di scaffali e uno spazio deposito di 6.460 m\xc2\xb2, contiene archivi e fondi contenenti documenti delle istituzioni politiche e religiose anteriori all'Unificazione, come gli atti prodotti dalla cancelleria sforzesca o sotto il governo spagnolo prima, e austriaco poi. Seguendo lo schema preparato dalla Direzione Generale degli Archivi, oltre ai documenti prodotti prima del 1861 l'Archivio di Stato raccoglie e conserva gli atti prodotti dagli enti statali italiani facenti capo a Milano, quali la prefettura, il tribunale e la questura meneghina, oltre agli atti notarili provenienti dall'archivio notarile distrettuale locale (dopo cent'anni dalla cessazione di attivit\xc3\xa0 del notaio in questione) e a quelli degli archivi dei distretti militari. Infine, vi \xc3\xa8 la ripartizione archivi diversi, non rientranti nella suddivisione cronologica precedente e consistente principalmente in archivi privati o pubblici. \nTra i documenti pi\xc3\xb9 celebri che l'Archivio conserva si ricordano, a mo' di esempio, la Cartola de accepto mundio, la pi\xc3\xb9 antica pergamena italiana conservata in un Archivio di Stato Italiano (risale al 721); il Codicetto di Lodi; lettere autografe di Leonardo da Vinci, di Carlo V, di Ludovico il Moro e di Alessandro Volta; un prezioso esemplare del Codice Napoleonico autografato dallo stesso imperatore; il verbale del processo contro Gaetano Bresci.\n\n"