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Pubblicazione: Milano : Ponte alle Grazie, [2006!
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La Cina (\xe4\xb8\xad\xe5\x9c\x8bT, \xe4\xb8\xad\xe5\x9b\xbdS, zh\xc5\x8dnggu\xc3\xb3P, letteralmente "Regno di mezzo"), ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese (\xe4\xb8\xad\xe8\x8f\xaf\xe4\xba\xba\xe6\xb0\x91\xe5\x85\xb1\xe5\x92\x8c\xe5\x9c\x8bT, \xe4\xb8\xad\xe5\x8d\x8e\xe4\xba\xba\xe6\xb0\x91\xe5\x85\xb1\xe5\x92\x8c\xe5\x9b\xbdS, zh\xc5\x8dnghu\xc3\xa1 r\xc3\xa9nm\xc3\xadn g\xc3\xb2ngh\xc3\xa9gu\xc3\xb3P ) \xc3\xa8 uno Stato situato nell\'Asia orientale. Con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, \xc3\xa8 il paese pi\xc3\xb9 popoloso al mondo.La Cina \xc3\xa8 una repubblica popolare in cui il potere \xc3\xa8 esercitato dal Partito Comunista Cinese (\xe4\xb8\xad\xe5\x9b\xbd\xe5\x85\xb1\xe4\xba\xa7\xe5\x85\x9a oppure \xe4\xb8\xad\xe5\x85\xb1). Il governo ha sede nella capitale Pechino (\xe5\x8c\x97\xe4\xba\xac\xe9\xa6\x96\xe9\x83\xbd) ed esercita la propria giurisdizione su ventidue province (\xe7\x9c\x81), cinque regioni autonome (\xe8\x87\xaa\xe6\xb2\xbb\xe5\x8c\xba), quattro municipalit\xc3\xa0 direttamente controllate \xe7\x9b\xb4\xe8\xbe\x96\xe5\xb8\x82 (Pechino \xe5\x8c\x97\xe4\xba\xac, Tientsin \xe5\xa4\xa9\xe6\xb4\xa5, Shanghai \xe4\xb8\x8a\xe6\xb5\xb7 e Chongqing \xe9\x87\x8d\xe5\xba\x86) e due regioni amministrative speciali \xe7\x89\xb9\xe5\x88\xab\xe8\xa1\x8c\xe6\x94\xbf\xe5\x8c\xba (Hong Kong \xe9\xa6\x99\xe6\xb8\xaf e Macao \xe6\xbe\xb3\xe9\x97\xa8) parzialmente autonome. La Cina rivendica la propria sovranit\xc3\xa0 anche sull\'isola di Formosa che a propria volta rivendica la propria sovranit\xc3\xa0 sulla Cina del continente.\nL\'isola \xc3\xa8 rimasta dal 1949 sotto il controllo del governo della Repubblica di Cina (\xe4\xb8\xad\xe8\x8f\xaf\xe6\xb0\x91\xe5\x9c\x8b o Taiwan), che precedentemente governava anche la Cina continentale. La complessa condizione politica di Taiwan \xc3\xa8 una delle conseguenze della guerra civile cinese che ha preceduto la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.\nCon la sua superficie di circa 9 572 900 chilometri quadrati la Cina \xc3\xa8 il quarto stato pi\xc3\xb9 grande del mondo per superficie. Il paesaggio della Cina \xc3\xa8 vasto e diversificato: va dalle steppe della foresta e i deserti dei Gobi e del Taklamakan nell\'arido nord alle foreste subtropicali e umide del sud. L\'Himalaya, il Karakoram, il Pamir e il Tian Shan sono le catene montuose che separano la Cina meridionale dall\'Asia centrale. Il Fiume Azzurro (\xe9\x95\xbf\xe6\xb1\x9f) e il Fiume Giallo (\xe9\xbb\x84\xe6\xb2\xb3), rispettivamente il terzo e il sesto pi\xc3\xb9 lunghi del mondo, scorrono dall\'altopiano del Tibet verso la costa orientale densamente popolata. La costa della Cina lungo l\'oceano Pacifico \xc3\xa8 lunga circa 14.500 chilometri ed \xc3\xa8 delimitata dal mare di Bohai, dal mar Giallo, dal mar Cinese Orientale e dal mar Cinese Meridionale.\nL\'antica civilt\xc3\xa0 cinese (una delle pi\xc3\xb9 antiche al mondo) si svilupp\xc3\xb2 inizialmente nelle pianure comprese tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. A partire dall\'et\xc3\xa0 del bronzo (verso la fine del II millennio a.C.) si ha evidenza di strutture feudali, in cui i nobili si raccoglievano intorno a monarchie ereditarie. Vi sono testimonianze di una casata regnante nella prima met\xc3\xa0 del I millennio a.C., nota come dinastia Zhou (\xe5\x91\xa8\xe6\x9c\x9d), il cui declino condusse alla nascita di un discreto numero di regni indipendenti in competizione per il predominio sulla regione (periodo delle Primavere e Autunni, \xe6\x98\xa5\xe7\xa7\x8b), con stagioni di conflitto che si fecero particolarmente accese nel periodo che va dall\'VIII al III secolo a.C. Nel 221 a.C. lo Stato di Qin sconfisse e conquist\xc3\xb2 i territori di tutti gli altri Stati combattenti dando vita al primo impero della storia cinese sotto la dinastia Qin (\xe7\xa7\xa6\xe6\x9c\x9d).\nDa quel momento il titolo di imperatore della Cina divenne il sinonimo della raggiunta supremazia. La dinastia Qin non dur\xc3\xb2 a lungo, ma i popoli precedentemente conquistati vennero poco dopo riuniti sotto l\'egida della dinastia Han (\xe6\xb1\x89\xe6\x9c\x9d, III secolo a.C.-III secolo d.C.). I quattro secoli in cui regnarono i sovrani della dinastia Han sono considerati cruciali per la definizione e affermazione della identit\xc3\xa0 culturale cinese, tanto da divenire il termine con cui i cinesi definirono se stessi (con il termine appunto di etnia o popolo han, \xe6\xb1\x89\xe6\x97\x8f). Da allora la storia cinese ha visto l\'alternarsi di periodi di divisione e fasi di unificazione, con conseguenti periodi di frammentazione, contrazione o espansione territoriale, sotto l\'egida di diverse dinastie, talora di etnia straniera (come nel caso dei mongoli o dei mancesi).\nL\'ultima dinastia fu quella dei Qing, il cui regno si concluse nel 1911 con la fondazione della Repubblica di Cina (\xe4\xb8\xad\xe5\x8d\x8e\xe6\xb0\x91\xe5\x9b\xbd). Dopo la sconfitta dell\'Impero giapponese (\xe5\xa4\xa7\xe6\x97\xa5\xe6\x9c\xac\xe7\x9a\x87\xe5\x9b\xbd) durante la seconda guerra mondiale il Paese fu scosso dalla guerra civile che vedeva contrapposte le forze nazionaliste del Kuomintang (\xe5\x9b\xbd\xe6\xb0\x91\xe5\x85\x9a), il partito che allora deteneva il governo del paese, e le forze facenti capo al Partito Comunista Cinese. Nel 1949 la guerra si concluse con la sconfitta del Kuomintang e la fuga del governo nazionalista sull\'isola di Formosa, nella cui capitale Taipei (\xe5\x8f\xb0\xe5\x8c\x97) ha tuttora sede l\'attuale Repubblica di Cina, altres\xc3\xac nota come Taiwan. In seguito alla vittoria conseguita sul continente il 1\xc2\xba ottobre del 1949 a Pechino le forze comuniste guidate da Mao Zedong proclamarono ufficialmente la nascita della Repubblica Popolare Cinese.\nDopo l\'introduzione di riforme economiche nel 1978 l\'economia della Cina \xc3\xa8 diventata quella dalla crescita pi\xc3\xb9 rapida al mondo. A partire dal 2013 \xc3\xa8 la seconda economia pi\xc3\xb9 grande al mondo sia come PIL totale nominale, sia per parit\xc3\xa0 di potere d\'acquisto; \xc3\xa8 anche il pi\xc3\xb9 grande esportatore e importatore di merci al mondo. La Cina \xc3\xa8 ufficialmente uno Stato munito di armi nucleari e ha il pi\xc3\xb9 grande esercito permanente del mondo, con il secondo pi\xc3\xb9 grande bilancio della difesa. La Cina \xc3\xa8 membro delle Nazioni Unite dal 1971, quando ha preso il posto della Repubblica di Cina tra i seggi dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Cina \xc3\xa8 anche membro di numerose organizzazioni multilaterali, tra cui l\'OMC, l\'APEC, il BRICS, l\'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, il BCIM e il G-20. La Cina, unanimemente riconosciuta come grande potenza dal consesso internazionale, \xc3\xa8 una potenziale superpotenza secondo un certo numero di accademici e analisti che si occupano di questioni militari, politiche ed economiche. Dissidenti politici e gruppi per i diritti umani hanno denunciato la dittatura del governo cinese per diffuse violazioni dei diritti umani, tra cui repressione politica, repressione delle minoranze religiose ed etniche, censura, sorveglianza di massa e la violenza utilizzata nel reprimere il dissenso, come quella esibita durante la protesta di piazza Tienanmen del 1989.'
"L'economia della Repubblica Popolare Cinese \xc3\xa8 oggi un'economia socialista di mercato, come risultato di anni di trasformazioni a partire gi\xc3\xa0 dal 1992 con lo storico documento approvato dal XIV Congresso del Partito che introdusse ufficialmente tale termine (\xe7\xa4\xbe\xe4\xbc\x9a\xe4\xb8\xbb\xe4\xb9\x89 \xe5\xb8\x82\xe5\x9c\xba \xe7\xbb\x8f\xe6\xb5\x8eS, sh\xc3\xa8hu\xc3\xaczh\xc7\x94y\xc3\xac sh\xc3\xacch\xc7\x8eng ji\xc4\xabngj\xc3\xacP). Oggi persistono ancora alcune forme tipicamente socialiste, come il piano quinquennale e la propriet\xc3\xa0 della terra che rimane dello stato, ma sussistono in alcuni settori forme economiche simili a quelle dei paesi capitalisti. Il PIL del paese \xc3\xa8 cresciuto con una media del 10% negli ultimi 30 anni, trasformando la Cina da una arretrata economia agricola ad una potenza economica mondiale. La Cina \xc3\xa8 inoltre l'esportatore pi\xc3\xb9 grande al mondo, con gli Stati Uniti, mentre \xc3\xa8 il secondo importatore pi\xc3\xb9 grande dopo quest'ultimo paese.\nIn quanto a PIL pro capite nominale, la Cina si classifica 59\xc2\xaa al mondo nel 2020 a 10.582 $, e 73\xc2\xaa per PIL PPA a 17.205 $ secondo il Fondo Monetario Internazionale. Le province costiere della Cina quali Zhejiang, Jiangsu, Fujian e Guangdong sono generalmente pi\xc3\xb9 industrializzate e sviluppate delle provincie interne alla Cina.\nL'economia cinese sta tuttora vivendo un momento di transizione e di grande cambiamento. Lo sradicamento completo della povert\xc3\xa0, la diminuzione della diseguaglianza sociale, la soluzione dei problemi ambientali sono grandi sfide, definite dal presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping parte del sogno cinese, nuovo slogan entrato a far parte del gergo socialista cinese.\n\n"
'Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, OSS (in inglese: Sustainable Development Goals, SDG) sono una serie di 17 obiettivi interconnessi, definiti dall\'Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia "per ottenere un futuro migliore e pi\xc3\xb9 sostenibile per tutti". Sono conosciuti anche come Agenda 2030, dal nome del documento che porta per titolo "Trasformare il nostro mondo. L\xe2\x80\x99Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", che riconosce lo stretto legame tra il benessere umano, la salute dei sistemi naturali e la presenza di sfide comuni per tutti i paesi.\nGli obiettivi di sviluppo sostenibile mirano ad affrontare un\'ampia gamma di questioni relative allo sviluppo economico e sociale, che includono la povert\xc3\xa0, la fame, il diritto alla salute e all\'istruzione, l\'accesso all\'acqua e all\'energia, il lavoro, la crescita economica inclusiva e sostenibile, il cambiamento climatico e la tutela dell\'ambiente, l\'urbanizzazione, i modelli di produzione e consumo, l\'uguaglianza sociale e di genere, la giustizia e la pace.Gli obiettivi, enumerati nella Risoluzione delle Nazioni Unite A/RES/70/1 approvata dall\'Assemblea generale dell\'ONU il 25 settembre 2015, sono complessivamente 169, da raggiungere entro il 2030. Sono stati concordati, a partire dai principi inclusi nella Risoluzione A/RES/66/288, intitolata "Il futuro che vogliamo", un documento non vincolante elaborato dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile del 2012, per sostituire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che avevano come orizzonte temporale il 2015. Mentre questi ultimi si rivolgevano in modo diversificato ai paesi sviluppati e in via di sviluppo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno carattere universale e sono fondati sull\'integrazione tra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economica), quale presupposto per eradicare la povert\xc3\xa0 in tutte le sue forme.\nTutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno ratificato l\'agenda 2030 e si sono cos\xc3\xac impegnati a declinare nella loro politica gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti. Ogni anno gli Stati possono presentare lo stato di attuazione dei diciassette OSS nel proprio paese, attraverso l\'elaborazione di Rapporti Nazionali Volontari (Voluntary National Reviews). L\'Agenda 2030 individua nel Foro politico di Alto Livello (High Level Political Forum) il consesso globale per monitorare, valutare e orientare l\'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per supportare tale attivit\xc3\xa0 e garantire la comparabilit\xc3\xa0 delle valutazioni, la Commissione Statistica delle Nazioni Unite ha costituito l\xe2\x80\x99Inter Agency Expert Group on SDGs (IAEG-SDGs), con il compito di definire un insieme di indicatori per il monitoraggio dell\xe2\x80\x99attuazione dell\xe2\x80\x99Agenda 2030 a livello globale.'
"La suddivisione del mondo in Nord e Sud, in funzione del suo sviluppo socio-economico, e l'uso di questi termini per una descrizione geopolitica venne usata pubblicamente per la prima volta nel 1980 da Willy Brandt, nel titolo del rapporto della commissione da lui presieduta sullo sviluppo internazionale, ed oggi fa parte del linguaggio delle Nazioni Unite.\n\n"