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Pubblicazione: Firenze : Provincia di Firenze, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il mar Mediterraneo (detto brevemente Mediterraneo) \xc3\xa8 situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. \xc3\x88 un mare dipendente dall'Oceano Atlantico, a cui \xc3\xa8 connesso tramite lo stretto di Gibilterra; il Canale di Suez, artificiale, lo collega invece al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano.\nLa sua superficie approssimativa \xc3\xa8 di 2,51 milioni di km2 con uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km, la lunghezza totale delle sue coste \xc3\xa8 di 46 000 km, la profondit\xc3\xa0 media si aggira sui 1 500 m, quella massima di 5 270 m presso le coste del Peloponneso, mentre la salinit\xc3\xa0 media si aggira dal 36,2 al 39\xe2\x80\xb0.\nLa popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque ammonta a circa 450 milioni di persone.\n\n"
"La battaglia del Mediterraneo fu il complesso delle operazioni aeronavali intercorse nel bacino del Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale, dal giugno 1940 al maggio 1945. Gli scontri videro confrontarsi, fino al settembre del 1943, principalmente la Regia Marina italiana (sostenuta da unit\xc3\xa0 aeree e sottomarine inviate dalla Germania nazista) e la Royal Navy, appoggiata dalle marine militari dei paesi del Commonwealth e soprattutto, dal novembre 1942, dalle forze aeronavali degli Stati Uniti d'America. Dopo la stipula dell'armistizio di Cassibile da parte dell'Italia, la Kriegsmarine continu\xc3\xb2 a portare avanti l'opposizione alle forze degli Alleati nel Mediterraneo, anche se il ritmo delle operazioni cal\xc3\xb2 drasticamente a causa della schiacciante superiorit\xc3\xa0 anglo-statunitense.\nLe operazioni navali nel Mediterraneo si strutturarono come delle grandi battaglie di convogli navali. Entrambi i contendenti erano impegnati a proteggere le proprie linee di rifornimento navale e insidiare al contempo quelle avversarie: i convogli italo-tedeschi seguivano principalmente la rotta nord-sud, diretti a rifornire le truppe dell'Asse schierate in Libia e poi Tunisia, mentre la Royal Navy allest\xc3\xac un sistema di rifornimento per sostenere la strategica isola di Malta (esposta ai bombardamenti dell'Asse per gran parte della lotta) a partire dalle sue basi di Gibilterra e Alessandria d'Egitto, seguendo quindi una rotta ovest-est. I combattimenti pi\xc3\xb9 importanti si svolsero quindi nel punto di incontro tra le rotte opposte, nell'area del Mediterraneo centrale compresa tra la Sardegna e Creta.\nEntrambi i contendenti fecero largo ricorso agli attacchi di sommergibili, aerei e di forze navali leggere per disturbare il traffico dell'avversario, e la Regia Marina fu molto attiva anche nel campo delle incursioni di sabotatori direttamente all'interno dei porti nemici tramite il suo reparto scelto della X\xc2\xaa Flottiglia MAS; per contro, i combattimenti tra navi maggiori furono eventi relativamente rari, legati spesso a circostanze fortuite e quasi mai dall'esito decisivo.\nLo scontro rimase sostanzialmente in equilibrio fin verso il novembre 1942: la flotta italiana assicur\xc3\xb2 un flusso costante di rifornimenti al fronte libico ma logor\xc3\xb2 pesantemente le sue forze (in particolare il naviglio leggero), mentre la dura opposizione delle forze dell'Asse ai convogli britannici per Malta fece quasi temere una resa per fame dell'isola. Lo sbarco dei reparti anglo-statunitensi in Marocco e Algeria nel corso dell'operazione Torch e soprattutto l'ingresso nel Mediterraneo di preponderanti forze aeree e navali statunitensi fecero pendere definitivamente l'ago della bilancia dalla parte degli Alleati, rendendo insostenibile il sistema di rifornimento delle forze dell'Asse in Nordafrica. L'invasione della penisola italiana, con gli imponenti sbarchi anfibi in Sicilia e a Salerno, sanc\xc3\xac infine l'assoluto predominio navale assunto dagli Alleati nel Mediterraneo.\n\n"
"La dieta mediterranea \xc3\xa8 un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo, ispirato alle abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni '60. La dieta venne riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanit\xc3\xa0 nel 2010.\nIl regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo \xc3\xa8 abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un pi\xc3\xb9 raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci. \nGi\xc3\xa0 alcuni dietologi medici - come il francese Paul Carton o lo svizzero Maximilian Bircher-Benner - avevano avanzato alcune ipotesi sugli effetti di un regime alimentare con limitato consumo di alimenti di origine animale come latticini, carne, uova. Il concetto di dieta mediterranea \xc3\xa8 stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys.\nLa dieta mediterranea \xc3\xa8 associata a una riduzione della mortalit\xc3\xa0 per tutte le cause negli studi osservazionali. La dieta mediterranea pu\xc3\xb2 aiutare con la perdita di peso nelle persone obese.[1] \n\n"
"Gli ecosistemi mediterranei sono riconducibili ai biomi di alcune regioni della fascia temperata calda il cui clima \xc3\xa8 marcatamente condizionato dall'influenza dell'oceano. L'aspetto pi\xc3\xb9 rilevante di un clima di tipo mediterraneo s'identifica in un'alternanza stagionale definita congiuntamente da una distribuzione non omogenea delle precipitazioni e dall'effetto mitigante delle correnti oceaniche sul regime termico.\n\n"
"L'Unione per il Mediterraneo \xc3\xa8 un'organizzazione intergovernativa che raggruppa 42 Paesi europei e del bacino del Mediterraneo: i 27 Stati membri dell'Unione europea e 15 Paesi mediterranei partner del Nordafrica, del Medio Oriente e dell'Europa sud-orientale.\n\xc3\x88 stata fondata nel luglio 2008 in occasione del Vertice di Parigi per il Mediterraneo al fine di rafforzare il Partenariato euro-mediterraneo (Euromed) istituito nel 1995 sotto il nome di Processo di Barcellona.\nL'Unione ha lo scopo di promuovere la stabilit\xc3\xa0 e l'integrazione in tutta la regione mediterranea. L'UpM \xc3\xa8 un forum di discussione di questioni strategiche regionali basato sui principi di compropriet\xc3\xa0, codecisione e responsabilit\xc3\xa0 condivisa tra le due sponde del Mediterraneo. Il suo obiettivo principale \xc3\xa8 quello di aumentare l'integrazione Nord-Sud e Sud-Sud nella regione mediterranea al fine di sostenere lo sviluppo socioeconomico dei diversi Paesi e garantire la stabilit\xc3\xa0 nella regione. Mediante il suo piano d'azione, l'ente si concentra su due pilastri principali: favorire lo sviluppo umano e promuovere lo sviluppo sostenibile. A tal fine, individua e assiste in progetti di interesse regionale a geometrie variabili, ai quali conferisce il proprio marchio in seguito alla decisione unanime dei 43 Paesi. Questi progetti ed iniziative si concentrano su 6 settori di attivit\xc3\xa0, come prescritto dagli Stati membri dell'UpM:\n\nSviluppo imprenditoriale\nAlta formazione e ricerca\nAffari sociali e civili\nEnergia e azioni per il clima\nTrasporti e sviluppo urbano\nAcqua e ambiente\n\n"