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Titolo uniforme: Divina Commedia / Dante Alighieri
Serie: Biblioteca nazionale economica
Serie: Classici italiani. Ser. 1 ; 7
Serie: Gli immortali e altri massimi scrittori ; 7
Serie: Classici italiani : novissima biblioteca. Serie 1. / diretta da Ferdinando Martini ; 7
Serie: Gli immortali e altri massimi scrittori. 1. serie ; 12
Serie: Classici italiani. Serie I ; 7
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale / a cura della Società dantesca italiana ; 7
Serie: Società Dantesca Italiana. Edizione Nazionale
Serie: Le opere di Dante Alighieri
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale ; 7
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale ; 7
Fa parte di: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale / a cura della Società dantesca italiana
Serie: Le Opere di Dante Alighieri ; 7
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale ; 7
Serie: Le Opere di Dante Alighieri : Edizione Nazionale / a cura della Società Dantesca Italiana
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale ; 7
Serie: I Meridiani Collezione [A. Mondadori] ; 55
Serie: Le opere di Dante Alighieri ; 0007
Serie: Le opere di Dante Alighieri : edizione nazionale / a cura della Società Dantesca Italiana ; 7
Fa parte di: La Divina Commedia / Dante Alighieri ; raccontata e letta da Vittorio Sermonti
Fa parte di: Le Opere di Dante / testi critici a cura di F. Brambilla Ageno, G. Contini, D. De Robertis, G. Gorni, F. Mazzoni, R. Migliorini Fissi, P.V. Mengaldo, G. Petrocchi, E. Pistelli, P. Shaw ; riveduti da Domenico De Robertis e Giancarlo Breschi, con il cd-rom delle concordanze e del rimario; premessa di Eugenio Giani, prefazione di Domenico De Robertis
"L'Inferno \xc3\xa8 la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell'Oltretomba dove regna Lucifero (che originariamente significava \xc2\xabangelo della luce\xc2\xbb) e il primo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno, viaggio destinato a portarlo alla Salvezza. Il mondo dei dannati, suddiviso secondo una precisa logica morale derivante dall'Etica Nicomachea di Aristotele, \xc3\xa8 frutto della somma e della sintesi del sapere a lui contemporaneo. L'inferno dantesco \xc3\xa8 il luogo della miseria morale in cui versa l'umanit\xc3\xa0 decaduta, privata ormai della Grazia divina capace di illuminare le azioni degli uomini. Le successive cantiche sono il Purgatorio ed il Paradiso.\n\n"
'Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 \xe2\x80\x93 Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), \xc3\xa8 stato un poeta, scrittore e politico italiano.\nIl nome "Dante", secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, \xc3\xa8 un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante "Alighieri" si afferm\xc3\xb2 solo con l\'avvento di Boccaccio. \n\xc3\x88 considerato il padre della lingua italiana; la sua fama \xc3\xa8 dovuta alla paternit\xc3\xa0 della Comed\xc3\xaca, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la pi\xc3\xb9 grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia \xc3\xa8 anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica. \nImportante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spazi\xc3\xb2 all\'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta" o, per antonomasia, il "Poeta". Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, \xc3\xa8 diventato uno dei simboli dell\'Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Societ\xc3\xa0 Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Societ\xc3\xa0 dantesca.'
'Iacopo di Durante degli Alighieri (Firenze, ante 1300, forse 1297 \xe2\x80\x93 Firenze (?), 1348) era il figlio di Dante Alighieri, e viene ricordato per essere stato uno dei primi commentatori della Commedia.\n\n'
"Il Purgatorio \xc3\xa8 la seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. Le altre cantiche sono l'Inferno ed il Paradiso.\nIl Purgatorio dantesco \xc3\xa8 diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre.\nLa struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa pi\xc3\xb9 riferimento a singole colpe. Esso \xc3\xa8 suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.\n\nA questa fanno da cornice, in apertura, l'Antipurgatorio, e in chiusura il Paradiso terrestre. Costruito specularmente all'Inferno, inteso quindi non pi\xc3\xb9 come voragine, ma come montagna, anche l'ordine dei peccati risulta capovolto: il cammino di Dante \xc3\xa8 infatti dal peccato pi\xc3\xb9 grave a quello pi\xc3\xb9 lieve (ancora una volta la lussuria, ovvero l'amore che eccede nella misura).\nIl custode del Purgatorio \xc3\xa8 Catone l'Uticense, che viene presentato nel primo canto. Ogni cornice ha inoltre un custode angelico, e precisamente gli angeli dell'umilt\xc3\xa0, della misericordia, della mansuetudine, della sollecitudine, della giustizia, dell'astinenza e della castit\xc3\xa0; in ogni cornice, inoltre, gli espianti hanno sotto gli occhi esempi del loro vizio punito e della virt\xc3\xb9 opposta. Giunto alle soglie del Paradiso terrestre, Virgilio deve abbandonare il poeta; alla guida di Dante si pone il poeta latino Stazio, che lo condurr\xc3\xa0 nel giardino celeste, dove lo accoglier\xc3\xa0 Matelda, a sua volta anticipazione dell'apparizione di Beatrice.\nLe anime del Purgatorio sono gi\xc3\xa0 salve, ma prima di arrivare al Paradiso, per espiare i propri peccati, devono salire il monte come facevano ai tempi di Dante i pellegrini che per far penitenza partivano per Roma o per Santiago di Compostela. Ogni anima deve dunque percorrere tutto il cammino e purificarsi in ogni cornice del peccato corrispondente; ma per facilitare l'incontro con determinati personaggi, il poeta li colloca nella cornice propria del loro peccato pi\xc3\xb9 rilevante.\nIl Purgatorio ha la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento, ed \xc3\xa8 solo attraverso il cammino, quindi il pellegrinaggio verso Dio, che l'anima pu\xc3\xb2 aspirare alla redenzione. Questo vale anche per Dante, che all'inizio ha incise sulla fronte sette P, simbolo dei sette peccati capitali; alla fine di ciascuna cornice l'ala dell'angelo guardiano cancella la P indicando cos\xc3\xac che quella specifica espiazione \xc3\xa8 compiuta. Virgilio, nel canto XVII del Purgatorio (vv. 91-139), spiega l'ordinamento morale del secondo regno ultraterreno. Anche qui, come nell'Inferno, i peccatori sono divisi in tre grandi categorie a seconda che la loro colpa sia stata determinata da:\n\nmalo obietto, cio\xc3\xa8 scelte rivolte al male (superbia, invidia, ira);\npoco di vigore nel perseguire il bene (accidia);\ntroppo di vigore nel perseguire i beni materiali (avarizia e prodigalit\xc3\xa0, gola e lussuria).Sulla cima della montagna Dante colloca il Paradiso terrestre la cui amena selva che lo ricopre \xc3\xa8 in posizione simmetrica rispetto alla selva oscura dell'Inferno. Qui il ciclo di purificazione viene completato con l'immersione nelle acque del fiume Let\xc3\xa8, che annulla il ricordo delle colpe, e dell'Euno\xc3\xa8, che vivifica il ricordo del bene compiuto nell'esistenza terrena.\n\n"
'La Comed\xc3\xaca, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, \xc3\xa8 un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina.\nL\'opera non esiste nella sua forma originale: essendo stata prodotta prima dell\'invenzione della stampa veniva scritta e ricopiata a mano; tra tutti i manoscritti giunti a noi oggigiorno non esistono due versioni uguali, come per tutti i testi antichi, i casi di diversificazione sono tantissimi e variano da semplici modifiche ortografiche, (diritta via o diricta via) fino all\'uso di versi simili ma diversi, o parole completamente differenti che danno anche significati diversi, ad esempio il ruscello che esce dalle sorgenti di acqua bollente ..esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici che fu analizzato e commentato con il presupposto che ci fossero delle donne peccatrici, forse prostitute (?), lasciando molti dubbi, ma con un significato completamente stravolto rispetto al pi\xc3\xb9 ragionevole pettinatrici o pettatrici o pectatrici cio\xc3\xa8 le operaie che lavoravano la cardatura e la pettinatura dell lino nelle acque termali.\nIl titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata con accento tonico sulla i); e cos\xc3\xac \xc3\xa8 intitolata anche l\'editio princeps del 1472. L\'aggettivo \xc2\xabDivina\xc2\xbb le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477. Ma \xc3\xa8 nella prestigiosa edizione giolitina, a cura di Ludovico Dolce e stampata da Gabriele Giolito de\' Ferrari nel 1555, che la Commedia di Dante viene per la prima volta intitolata come da allora fu sempre conosciuta, ovvero "La Divina Comedia".\nComposta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia \xc3\xa8 il capolavoro di Dante ed \xc3\xa8 universalmente ritenuta una delle pi\xc3\xb9 grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonch\xc3\xa9 una delle pi\xc3\xb9 importanti testimonianze della civilt\xc3\xa0 medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo.\nIl poema \xc3\xa8 diviso in tre parti, chiamate \xc2\xabcantiche\xc2\xbb (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l\'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurr\xc3\xa0 fino alla visione della Trinit\xc3\xa0. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell\'oltretomba cristiano \xc3\xa8 un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. \xc3\x88 stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola \xc2\xabstelle\xc2\xbb (Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; Paradiso: "L\'amor che move il sole e l\'altre stelle"). \nL\'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribu\xc3\xac in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l\'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all\'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla cos\xc3\xac di "secolare commento". La vastit\xc3\xa0 delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un\'oggettiva difficolt\xc3\xa0 nella definizione del testo: nella seconda met\xc3\xa0 del Novecento l\'edizione di riferimento \xc3\xa8 stata quella realizzata da Giorgio Petrocchi per la Societ\xc3\xa0 Dantesca Italiana. Pi\xc3\xb9 di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti.La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), \xc3\xa8 profondamente innovativa poich\xc3\xa9, come \xc3\xa8 stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realt\xc3\xa0, espressa anche con l\'uso di neologismi creati da Dante come \xc2\xabinsusarsi\xc2\xbb, \xc2\xabinluiarsi\xc2\xbb e \xc2\xabinleiarsi\xc2\xbb.\xc3\x88 una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.'