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Fa parte di: Codex purpureus Rossanensis
Fa parte di: Codex purpureus Rossanensis
"La paleografia latina \xc3\xa8 la disciplina che studia la storia della scrittura latina dalle origini (VII secolo a.C.) all'inizio del XVI secolo al fine di permettere l'identificazione cronologica e geografica del testo e la sua lettura.\n\nLa disciplina studia, tra le altre, le seguenti scritture:\n\nCapitale libraria, primi secoli d.C.\nLibraria onciale, II-IX secolo\nMinuscola corsiva, III-X secolo\nScritture precaroline: Minuscola merovingica, Minuscola visigotica e Minuscola beneventana, VII-XIII secolo\nLibraria semionciale, V-IX secolo: semionciale insulare (nelle isole britanniche)\nMinuscola carolina, VII-XII secolo\nGotica, XII-XIV secolo\nUmanistica, XIV-XVI secolo, da cui si evolvono le scritture latine moderne.\n\n"
"La scrittura \xc3\xa8 la fissazione di uno o pi\xc3\xb9 segni linguistici in una forma esterna pi\xc3\xb9 o meno durevole.\nNelle scritture alfabetiche diventa rappresentazione grafica della lingua parlata, per mezzo di un insieme di segni detti grafemi che compongono qualsiasi sistema di scrittura inscindibilmente legato al rispettivo sistema di lettura. I grafemi denotano sovente suoni o gruppi di suoni.\nA differenza del linguaggio parlato che \xc3\xa8 presente naturalmente con strutture biologiche specifiche, la scrittura \xc3\xa8 un processo tecnologico non necessariamente presente in tutte le culture, resta comunque un modo fondamentale di comunicazione umana, ed \xc3\xa8 il mezzo finora pi\xc3\xb9 efficace per la conservazione e la trasmissione della memoria storica.\nIn un senso pi\xc3\xb9 ampio, si definisce dunque scrittura ogni mezzo che permette la trasmissione durevole di informazioni, che sia o no rappresentazione grafica del parlato, come accade nelle scritture della musica, dell'algebra, della chimica, della cartografia e altri.\n\n"