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Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1952
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Il mito di Faust
"Faust \xc3\xa8 un dramma in versi di Johann Wolfgang von Goethe. Scritto nel 1808, \xc3\xa8 l'opera pi\xc3\xb9 famosa di Goethe e una delle pi\xc3\xb9 importanti della letteratura europea e mondiale.\nSi ispira alla tradizionale figura del Dottor Faust della tradizione letteraria europea. Il poema racconta il patto tra Faust e Mefistofele e il loro viaggio alla scoperta dei piaceri e delle bellezze del mondo.\n\n"
"Johann Wolfgang von Goethe (in tedesco , [\xcb\x88jo\xcb\x90han \xcb\x88v\xc9\x94lf\xc9\xa1a\xc5\x8b f\xc9\x94n \xcb\x88\xc9\xa1\xc3\xb8\xcb\x90t\xc9\x99]; Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 \xe2\x80\x93 Weimar, 22 marzo 1832) \xc3\xa8 stato uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco. \nConsiderato dalla scrittrice George Eliot \xc2\xab\xe2\x80\xa6 uno dei pi\xc3\xb9 grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra\xc2\xbb, viene solitamente reputato uno dei casi pi\xc3\xb9 rappresentativi nel panorama culturale europeo. La sua attivit\xc3\xa0 fu rivolta alla poesia, al dramma, alla letteratura, alla teologia, alla filosofia, all'umanismo e alle scienze, ma fu prolifico anche nella pittura, nella musica e nelle altre arti. Il suo magnum opus \xc3\xa8 il Faust, un'opera monumentale alla quale lavor\xc3\xb2 per oltre sessant'anni.\nGoethe fu l'originario inventore del concetto di Weltliteratur (letteratura mondiale), derivato dalla sua approfondita conoscenza e ammirazione per molti capisaldi di diverse realt\xc3\xa0 culturali nazionali (inglese, francese, italiana, greca, persiana e araba). Ebbe grande influenza anche sul pensiero filosofico del tempo, in particolare sulla speculazione di Hegel, Schelling e, successivamente, Nietzsche.\n\n"
"Il Conte di Carmagnola \xc3\xa8 la prima tragedia di Alessandro Manzoni. Composta tra il gennaio 1816 e il dicembre 1819, fu pubblicata nel gennaio del 1820.\nLa vicenda editoriale non fu semplice: erano gli anni in cui la polizia austriaca aveva intensificato la censura e disposto la chiusura del Conciliatore. Manzoni, amico dei redattori del giornale, era tra gli autori che venivano guardati con sospetto. Giulio Ferrario, bibliotecario di Brera e funzionario imperiale, che era stato incaricato della pubblicazione del Conte, prefer\xc3\xac rinunciare, cedendo l'opera al fratello Vincenzo, vicino all'ambiente romantico e stampatore del Conciliatore. Nel 1820 la prima tragedia manzoniana veniva quindi stampata dalla tipografia di Vincenzo Ferrario, a cura di Ermes Visconti.\n\n"
"Adelchi \xc3\xa8 una tragedia scritta da Alessandro Manzoni, pubblicata per la prima volta nel 1822. Narra le vicende di Adelchi, figlio dell'ultimo re dei Longobardi, Desiderio, che si svolgono tra il 772 e il 774, anno della caduta del regno longobardo per opera di Carlo Magno (anch'egli protagonista della tragedia).\nManzoni cominci\xc3\xb2 a scrivere l'Adelchi il 4 novembre 1820, nel periodo in cui Vincenzo Ferrario stampava Il Conte di Carmagnola. La nuova tragedia veniva terminata un anno pi\xc3\xb9 tardi, il 21 settembre 1821, esclusi i due cori, di poco successivi. Nell'ottobre 1822 l'opera fu pubblicata per i tipi del Ferrario.\n\n"
'Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark, "La tragedia di Amleto, principe di Danimarca") \xc3\xa8 una delle tragedie shakespeariane pi\xc3\xb9 conosciute e citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l\'estate del 1602. \n\xc3\x88 tra le opere pi\xc3\xb9 frequentemente rappresentate in quasi ogni paese occidentale ed \xc3\xa8 considerata un testo cruciale per attori maturi. Il monologo di Amleto "Essere o non essere" (atto III, scena I), il passaggio pi\xc3\xb9 famoso del dramma, vanta un\'immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo, anche se spesso questo soliloquio viene erroneamente citato accanto all\'immagine di Amleto che tiene in mano un teschio: in realt\xc3\xa0 la scena del teschio \xc3\xa8 nella parte finale del dramma (atto V, scena I) e non ha niente a che vedere con "Essere o non essere", che si trova nella parte centrale (atto III, scena I).\nAmleto \xc3\xa8 una delle opere drammaturgiche pi\xc3\xb9 famose al mondo, tradotta in quasi tutte le lingue esistenti. \xc3\x88 considerato dalla maggior parte dei critici il capolavoro assoluto di Shakespeare, nonch\xc3\xa9 una delle pi\xc3\xb9 grandi opere della letteratura di tutti i tempi.\nNel Novecento il principe danese \xc3\xa8 stato rappresentato sulle scene dal talento di attori come Laurence Olivier e John Barrymore e dall\'attore britannico John Gielgud.'