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Serie: Educatori antichi e moderni ; 209
Serie: Educatori antichi e moderni ; 209
Serie: Educatori antichi e moderni [La nuova Italia] ; 209
Serie: Educatori antichi e moderni ; 209
Serie: Educatori antichi e moderni ; 209
Serie: Educatori antichi e moderni ; 209
'Le scienze della comunicazione sono le scienze sociali che studiano la comunicazione umana. Le scienze coinvolte in questi studi sono numerose e si differenziano non solo per gli approcci, ma anche per le tipologie di fenomeni comunicativi che osservano. \nIn ambito accademico quando si parla di comunicazione si allude quasi sempre alle comunicazioni di massa (giornalismo, radio, televisione, cinema, nuovi media) e ai processi comunicativi di tipo istituzionale o professionale, cio\xc3\xa8 la comunicazione pubblica (intesa come comunicazione della pubblica amministrazione), la comunicazione sociale e la comunicazione d\'impresa, comprendente la pubblicit\xc3\xa0, le pubbliche relazioni e alcuni segmenti del marketing. Di solito, invece, per riferirsi ai processi di comunicazione interpersonale si parla di "scienze del linguaggio".\n\n'
'La teoria della comunicazione \xc3\xa8 lo studio teorico sui fondamenti della trasmissione di segnali tra un sistema e un altro di uguale o diversa natura.\n\n'
'Cinematografo \xc3\xa8 un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.'
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"