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Pubblicazione: Pisa : ETS, 2018
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"
"L'etrusco \xc3\xa8 una lingua che fu parlata e scritta dagli Etruschi. Era diffusa in diverse zone d'Italia: principalmente in Etruria (odierne Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale e centrale), ma anche in alcune aree della Pianura padana, nelle attuali Emilia-Romagna e Lombardia, dove gli Etruschi furono sconfitti dai Galli, e in alcune zone della Campania, dove furono assorbiti dai Sanniti.\n\n"
'I Latini furono un antico popolo italico di lingua indoeuropea, storicamente stanziato, a partire dalla seconda met\xc3\xa0 del II millennio a.C., lungo la costa tirrenica della Penisola italica, nella regione del Latium. Politicamente frazionati, i Latini condividevano lingua (il latino, una delle lingue italiche della famiglia della lingua indoeuropea) e cultura. Diedero un contributo determinante alla formazione del popolo di Roma, citt\xc3\xa0 che nel corso del I millennio a.C. avrebbe esteso la lingua e la cultura latina all\'intero bacino del Mediterraneo e a buona parte dell\'Europa. Per tale ragione il termine "latino" \xc3\xa8 spesso impiegato anche come sinonimo di "romano".\nNell\'Impero bizantino, prevalentemente di lingua greca, tutti gli europei occidentali venivano chiamati "latini".\n\n'
'Firenze (AFI: /fi\xcb\x88r\xce\xb5n\xca\xa6e/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjo\xcb\x88r\xc9\x9bn\xca\xa6a/) \xc3\xa8 una citt\xc3\xa0 italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della citt\xc3\xa0 metropolitana; \xc3\xa8 il primo comune della regione per popolazione, cuore dell\'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia.\nNel Medioevo \xc3\xa8 stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell\'et\xc3\xa0 moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati pi\xc3\xb9 ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della citt\xc3\xa0 un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d\'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento.\nImportante centro universitario e patrimonio dell\'umanit\xc3\xa0 UNESCO dal 1982, \xc3\xa8 considerata luogo d\'origine del Rinascimento \xe2\x80\x93 la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica \xe2\x80\x93 e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. \xc3\x88 universalmente riconosciuta come una delle culle dell\'arte e dell\'architettura, nonch\xc3\xa9 rinomata tra le pi\xc3\xb9 belle citt\xc3\xa0 del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de\xe2\x80\x99 Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la pi\xc3\xb9 alta concentrazione di opere d\'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".'
"Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della citt\xc3\xa0 di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Ercolano, Stabia e Oplonti.\nI ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonch\xc3\xa9 la citt\xc3\xa0 meglio conservata di quell'epoca. La maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue) \xc3\xa8 conservata al museo archeologico nazionale di Napoli, e in piccola quantit\xc3\xa0 anche nell'Antiquarium di Pompei; proprio la notevole quantit\xc3\xa0 di reperti \xc3\xa8 stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di oltre due millenni fa.\nIl sito di Pompei, nel 2016, ha superato i tre milioni di visitatori, per la precisione 3 209 089, risultando il terzo sito museale statale pi\xc3\xb9 visitato in Italia dopo il Pantheon e il circuito archeologico del Colosseo, Foro Romano e Palatino. Nel 1997, per preservarne l'integrit\xc3\xa0, le rovine, gestite dal Parco Archeologico di Pompei, insieme a quelle di Ercolano e Oplonti, sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell'umanit\xc3\xa0 dell'UNESCO.\n\n"