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Pubblicazione: Firenze : Franco Cesati, 2017-
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'L\'influenza culturale di Dante Alighieri consiste nella ricezione che la produzione poetica di Dante Alighieri ha avuto in Italia e nel resto del mondo nel corso dei secoli, subendo fasi alterne di apprezzamento e di aperta ostilit\xc3\xa0 da parte dei critici e degli artisti italiani e stranieri. Gi\xc3\xa0 a partire dal XIV secolo, la Divina Commedia aveva avuto una vasta e favorevole ricezione da parte del pubblico, constatazione che si pu\xc3\xb2 ricavare dai vari codici conservati, tra i quali troviamo un\'autografo di Giovanni Boccaccio. Conosciuta e apprezzata nel corso del \'400, la produzione dantesca cominci\xc3\xb2 quindi a diffondersi anche in Spagna, Francia, Inghilterra e Germania, conoscendo una popolarit\xc3\xa0 che durer\xc3\xa0 fino agli anni \'30 e \'40 del \'500, quando infine il letterato Pietro Bembo escluse Dante dai modelli d\'imitazione letteraria. In seguito, con la Controriforma, Dante conobbe anche la censura ecclesiastica per via del trattato "filo-imperiale" De Monarchia, iscritto nell\'Indice dei libri proibiti. Ignorato o addirittura disprezzato nel \'700, Dante ritrov\xc3\xb2 il favore dei critici e del pubblico nella stagione romantica, per via della forte religiosit\xc3\xa0, delle immagini poetiche ricche di pathos sentimentale e, anche, del messaggio politico adottato dal Risorgimento. Il magistero critico-letterario poi del critico Francesco De Sanctis consacr\xc3\xb2 Dante quale modello d\'altissima poesia e simbolo nazionale, dando cos\xc3\xac inizio ad una lunga stagione di critica letteraria e una progressiva diffusione dell\'opera dantesca presso gli italiani, grazie ad iniziative commemorative e allo studio scolastico della Commedia. Contemporaneamente alla riscoperta di Dante da parte degli intellettuali italiani romantici, ci fu un rinnovato interesse per la sua figura e la sua poetica nei restanti Paesi europei e, a partire dal XX secolo, anche extraeuropei. Con la nascita della cultura di massa e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione nella seconda met\xc3\xa0 del secolo scorso, la Commedia e l\'universo poetico dantesco sono stati divulgati anche al di fuori degli ambienti filologici e letterari, approdando nel cinema, nella fumettistica e nel mondo dei videogiochi.\n\n'
"Giovanni Boccaccio (Certaldo o forse Firenze, giugno o luglio 1313 \xe2\x80\x93 Certaldo, 21 dicembre 1375) \xc3\xa8 stato uno scrittore e poeta italiano.\nConosciuto anche per antonomasia come il Certaldese, fu una delle figure pi\xc3\xb9 importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo. Alcuni studiosi (tra i quali Vittore Branca) lo definiscono come il maggior prosatore europeo del suo tempo, uno scrittore versatile che amalgam\xc3\xb2 tendenze e generi letterari diversi facendoli confluire in opere originali, grazie a un'attivit\xc3\xa0 creativa esercitata all'insegna dello sperimentalismo.\nLa sua opera pi\xc3\xb9 celebre \xc3\xa8 il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana, soprattutto dopo che nel XVI secolo Pietro Bembo elev\xc3\xb2 lo stile boccacciano a modello della prosa italiana. L'influenza delle opere di Boccaccio non si limit\xc3\xb2 al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell'Europa, esercitando influsso su autori come Geoffrey Chaucer, figura chiave della letteratura inglese, o pi\xc3\xb9 tardi su Miguel de Cervantes, Lope de Vega e il teatro classico spagnolo.\nBoccaccio, insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fa parte delle cosiddette \xc2\xabTre corone\xc2\xbb della letteratura italiana. \xc3\x88 inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell'umanesimo, del quale contribu\xc3\xac a gettare le basi presso la citt\xc3\xa0 di Firenze, in concomitanza con l'attivit\xc3\xa0 del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedic\xc3\xb2 a ricopiare codici della Divina Commedia e fu anche un promotore dell'opera e della figura di Dante.\nNel Novecento Boccaccio fu oggetto di studi critico-filologici da parte di Vittore Branca e Giuseppe Billanovich, e il suo Decameron fu anche trasposto sul grande schermo dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini.\n\n"
'L\'Italia turrita \xc3\xa8 la personificazione nazionale dell\'Italia, nell\'aspetto di una giovane donna con il capo cinto da una corona muraria completata da torri (da cui il termine "turrita"). \xc3\x88 spesso accompagnata dalla Stella d\'Italia, da cui la cosiddetta Italia turrita e stellata, e da altri attributi aggiuntivi, il pi\xc3\xb9 comune dei quali \xc3\xa8 la cornucopia.\nLa rappresentazione allegorica con le torri, che trae le sue origini dall\'antica Roma, \xc3\xa8 tipica dell\'araldica civica italiana, tant\'\xc3\xa8 che la corona muraria \xc3\xa8 anche il simbolo delle citt\xc3\xa0 d\'Italia. Dal XIV secolo l\'Italia turrita inizi\xc3\xb2 a essere raffigurata come una donna sconfortata e tormentata dalla sofferenza, visto il ruolo di secondo piano assunto dalla penisola italiana dopo la caduta dell\'Impero romano d\'Occidente. La popolarit\xc3\xa0 dell\'Italia turrita ha toccato il suo ultimo apice nel XIX secolo, durante il Risorgimento: dopo l\'unit\xc3\xa0 d\'Italia \xc3\xa8 iniziato un declino che l\'ha portata quasi all\'oblio, superata per importanza da altri simboli.\nL\'Italia turrita, che \xc3\xa8 uno dei simboli patri italiani, \xc3\xa8 stata nei secoli ampiamente raffigurata in ambito artistico, politico e letterario. Il suo aspetto pi\xc3\xb9 classico, che deriva dal mito primordiale della Grande Madre mediterranea e che \xc3\xa8 stato definitivamente specificato a cavallo tra il XVI e il XVII secolo da Cesare Ripa, vuole trasmettere simbolicamente la regalit\xc3\xa0 e la nobilt\xc3\xa0 delle citt\xc3\xa0 italiane (grazie alla presenza della corona turrita), l\'abbondanza dei raccolti agricoli della penisola italiana (rappresentata dalla cornucopia) e il fulgido destino dell\'Italia (simboleggiato dalla Stella d\'Italia).\n\n'
"La Biblioteca Augusta \xc3\xa8 una biblioteca comunale, situata nel Palazzo Conestabile della Staffa, in via delle Prome, nella zona di Porta Sole a Perugia.\nNata nel 1582 dalla donazione che l'umanista perugino Prospero Podiani fece al Comune di Perugia della propria biblioteca privata, comprendente circa 10.000 volumi (7.000 opere), nel 1623 fu aperta al pubblico e come tale \xc3\xa8 una delle pi\xc3\xb9 antiche biblioteche pubbliche.\nParte integrante della biblioteca \xc3\xa8 l'ex chiesa Sant'Angelo della Pace in Porta Sole che dal 2009 \xc3\xa8 stata intitolata a Walter Binni.\nLa consistenza del patrimonio bibliografico - a dicembre 2012 - \xc3\xa8 di circa 385.319 documenti, 3.408 manoscritti, 1.330 incunaboli e 3.771 periodici.\nIl fondo antico contiene 16.500 cinquecentine e 55.000 edizioni dal 1600 al 1830.\nIl suo catalogo comprende oltre 520.000 schede.\xc3\x88 la biblioteca pi\xc3\xb9 importante del Sistema bibliotecario comunale di Perugia, che comprende Biblionet della frazione di Ponte San Giovanni, la Biblioteca San Matteo degli Armeni, specializzata sui temi della pace, della nonviolenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso, la Biblioteca Sandro Penna della frazione di San Sisto, la Biblioteca Villa Urbani e il Bibliobus, la biblioteca itinerante che raggiunge numerose frazioni del Comune di Perugia non servite da biblioteche.\n\n"
"Il Basso Medioevo \xc3\xa8 una suddivisione storica del periodo medioevale, ovvero il periodo della storia europea e del bacino del Mediterraneo convenzionalmente compreso tra l'anno 1000 circa e la scoperta dell'America da parte degli Europei nel 1492, preceduto dall'Alto Medioevo.\nDal XIII secolo si formarono i primi Stati nazionali in Portogallo, Francia, Italia meridionale e Inghilterra (e a partire dal XV secolo anche in Russia e Spagna) mentre nel resto della Penisola e in Germania, dove le condizioni storiche e sociali non permisero il formarsi di uno Stato unitario, fior\xc3\xac l'epoca dei Comuni, i quali, tra il Trecento e il Quattrocento, diedero vita a numerose entit\xc3\xa0 statuali minori (note in Italia come Signorie); in seguito alcune di queste acquisirono la connotazione di veri e propri Stati regionali.\nNel Basso Medioevo i poteri universali del papato e del Sacro Romano Impero, dopo aver raggiunto il proprio apogeo, iniziarono a decadere inesorabilmente a favore delle monarchie nazionali che ormai si affermavano, dando all'Europa quel carattere, tuttora vivo, di mosaico di Stati e popoli, spesso affini, ma nel contempo diversi tra loro. L'impero inizi\xc3\xb2 a entrare in crisi con la morte di Federico II (1250), il papato con i conflitti col re di Francia che portarono allo scisma d'Occidente (1378).\nDurante il Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, guerre, carestie ed epidemie causarono profondi mutamenti sociali ed economici nella societ\xc3\xa0 europea, cambiando anche la mentalit\xc3\xa0 dei ceti pi\xc3\xb9 elevati e degli intellettuali e uomini di cultura in alcune regioni d'Europa particolarmente evolute (Italia, ma anche Fiandre e Germania meridionale). Questi ultimi iniziarono ad attribuire una nuova importanza all'individuo, gettando le basi della civilt\xc3\xa0 umanistico-rinascimentale, che si sarebbe diffusa grazie anche al sostegno di un'aristocrazia colta e di una borghesia sempre pi\xc3\xb9 ampia e facoltosa.\n\n"