Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Regione Toscana Giunta regionale, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"L'istruzione in Italia \xc3\xa8 regolata dal ministero dell\xe2\x80\x99istruzione e dal ministero dell'universit\xc3\xa0 e della ricerca con modalit\xc3\xa0 diverse a seconda della forma giuridica (scuole pubbliche, scuole paritarie, scuole private). La formazione professionale dipende invece dalle Regioni.\nL'obbligo scolastico dura 10 anni e riguarda la fascia di et\xc3\xa0 compresa tra 6 e 16 anni.\nNel XXI secolo, la normativa sull'istruzione in Italia copre diversi campi del diritto: diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto costituzionale.\n\n"
"Un medico in famiglia \xc3\xa8 stata una serie televisiva italiana, basata sul format della serie spagnola di Telecinco M\xc3\xa9dico de familia, prodotta da Publispei e Rai Fiction, andata in onda su Rai 1 dal 6 dicembre 1998 al 24 novembre 2016.\nLa serie narra le vicende della famiglia Martini, inizialmente composta da un medico vedovo con tre figli e da suo padre, che si trasferisce a Poggio Fiorito dividendosi tra i parenti e l'Asl sperimentale in cui il medico lavora. Con il passare delle stagioni e il continuo cambio del cast, il nucleo familiare ha subito profondi cambiamenti.\nGli unici tre attori presenti ininterrottamente dalla prima all'ultima stagione sono Milena Vukotic, Eleonora Cadeddu e Paolo Sassanelli."
"Le politiche sociali del fascismo comprendono riforme dei settori della previdenza, assistenza sociale e sanitaria effettuate in Italia dal 1922 al 1943. \n\nIn Italia, lo stato sociale, cio\xc3\xa8 l\xe2\x80\x99insieme di assicurazioni e assistenza pubbliche per vecchiaia, malattia, infortuni e altri bisogni sociali, \xc3\xa8 nato nell'ottocento. La sua crescita si \xc3\xa8 protratta per molti decenni, parallelamente ad analoghi processi di crescita che ebbero luogo negli altri paesi occidentali. Il regime fascista, partendo dalle leggi ed istituzioni introdotte nei decenni precedenti, globalmente estese l'intervento sociale dello stato, ampli\xc3\xb2 un numero di tutele pubbliche e riorganizz\xc3\xb2 e rafforz\xc3\xb2 le istituzioni statali chiamate ad operarle.\nIn un contesto storico di perdita dei diritti politici, le riforme furono uno strumento di controllo sociale: fornivano benefici il cui accesso era largamente controllato dal partito. Il rafforzamento dello stato sociale fu anche una strategia economica fondamentale dello stato totalitario fascista, che puntava ad assorbire la dimensione individuale nella dimensione pubblica, per produrre unit\xc3\xa0 nazionale e crescita economica.\nLe valutazioni di queste riforme sono talora controverse, qualora influenzate da prospettive che inducano a esagerarne la portata o sottovalutarne le implicazioni. In un\xe2\x80\x99ottica storica di lungo periodo, le riforme dell\xe2\x80\x99epoca fascista rappresentano la fase di consolidamento dello stato sociale italiano: esse rafforzarono le sue istituzioni e tendenze e ne influenzarono i successivi sviluppi. \n\n"
"Il brefotrofio \xc3\xa8 l'istituto che accoglie e alleva i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono. Si distingue dall'orfanotrofio, attuali case famiglia, che \xc3\xa8 invece la struttura di accoglienza dove sono accolti ed educati i bambini orfani, e a cui vengono anche affidati minori abbandonati o maltrattati dai genitori naturali.\n\nIl termine deriva dal latino tardo brephotroph\xc4\xabum (attestato nel Codex di Giustiniano: 534 d.C.), prestito dal greco brephotroph\xc3\xaaion (\xce\xb2\xcf\x81\xce\xb5\xcf\x95\xce\xbf\xcf\x84\xcf\x81\xce\xbf\xcf\x95\xce\xb5\xe1\xbf\x96\xce\xbf\xce\xbd), composto di br\xc3\xa9phos (\xce\xb2\xcf\x81\xce\xad\xcf\x95\xce\xbf\xcf\x82) \xc2\xabneonato, infante\xc2\xbb e il tema di tr\xc3\xa9phein \xc2\xaballevare, nutrire\xc2\xbb. In italiano, il termine, documentato dal 1796, fu assunto nel primo Ottocento, assieme ad altri nomi mutuati dalle lingue classiche, per designare nuove istituzioni: non solo a causa delle preferenze del linguaggio burocratico per le parole difficili, ma anche per la sua funzione eufemistica.\n\n"
"Durante la seconda guerra mondiale i bambini, sia maschi che femmine, furono frequentemente protagonisti di eventi insurrezionali, nonch\xc3\xa9 arruolati (volontariamente, coercitivamente o perch\xc3\xa9 mentivano sulla propria et\xc3\xa0) da parte sia delle potenze dell'Asse e dagli Alleati, che da altri stati belligeranti e da gruppi ebraici. Erano dediti a servizi di vario tipo sia in luoghi non oggetto di combattimento diretto che nelle retrovie, fino ad essere impiegati in azioni belliche.\nLa tutela dell\xe2\x80\x99infanzia era solo agli albori. In sistemi sociali nei quali lo sfruttamento minorile era consuetudine e non eccezione, agli occhi delle generazioni passate la partecipazione di fanciulli ad azioni belliche, sebbene rivestisse carattere di assoluta emergenza, poteva svolgere una funzione di riscatto sociale.\nBambini di tutte le parti in conflitto furono nel contempo vittime ed attori a diversi livelli nelle alterne fasi della guerra. Dopo il termine della guerra, una coltre di imbarazzato silenzio cadde su queste vicende, raramente evocate con pudore dai protagonisti (ad esempio il cancelliere tedesco Helmut Kohl).\n\n"