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Pubblicazione: Pisa : ETS, \2001!
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il termine dizionario \xc3\xa8 usato con riferimento a due concetti. Pu\xc3\xb2 indicare: \n\nl'elenco alfabetico delle parole e delle locuzioni di una lingua (ed eventualmente anche altri elementi linguistici ad esso legati come ad esempio prefissi, suffissi, sigle, lettere) fornendone informazioni quali il significato, l'uso, l'etimologia, la traduzione in un'altra lingua, la pronuncia, la sillabazione, i sinonimi, i contrari (in questo senso, \xc3\xa8 detto anche lessico);\nun'opera che raccoglie, in modo ordinato secondo criteri anche variabili da un'opera all'altra, biografie e nozioni inerenti ad un particolare settore del sapere umano (una scienza, uno sport, un'arte, una tecnica ecc.) o anche il sapere umano nel suo complesso, fornendone una trattazione.\n\n"
'Francesco Angiolieri, detto Cecco (Siena, 1260 circa \xe2\x80\x93 Siena, 1311/1313), \xc3\xa8 stato un poeta e scrittore italiano, contemporaneo di Dante Alighieri e appartenente alla storica casata nobiliare degli Angiolieri.\n\n'
'Con l\'espressione dialetti calabresi si definiscono le variet\xc3\xa0 linguistiche romanze parlate nella regione italiana della Calabria e in alcune citt\xc3\xa0 brasiliane dello stato di San Paolo dai discendenti di calabresi emigrati. Appartengono a due gruppi diversi:\n\nquello meridionale, conosciuto anche come diasistema della lingua napoletana (\'e parrate calabbrise);\nquello meridionale estremo, o diasistema della lingua siciliana, e identificato anche come tricalabro da Ethnologue (i parrati calabbrisi);Del gruppo meridionale o napoletano fanno parte le variet\xc3\xa0 cosentine del nord della regione, mentre sono di tipo meridionale estremo o siciliano quelle in uso nella zona centro-meridionale che annoverano il calabrese centrale e il meridionale.\nTale divisione linguistica corrisponde molto approssimativamente alla storica divisione amministrativa delle "Calabrie": Calabria Citeriore (o Calabria latina) e Calabria Ulteriore (o Calabria greca).\nI dialetti calabresi sono fra i dialetti d\'Italia che pi\xc3\xb9 di altri hanno attirato l\'attenzione degli studiosi per le proprie peculiarit\xc3\xa0 e le radici in tempi antichi. L\'evidente diversit\xc3\xa0 linguistica nell\'ambito della stessa regione, il rapporto tra impronta greca antica (grecanica) e storia della Calabria, la pi\xc3\xb9 o meno precoce latinizzazione ed i "relitti" lessicali di altre lingue, la forte presenza della minoranza albanese (arb\xc3\xabresh\xc3\xab), sono oggi argomento di studio e discussione di glottologi e linguisti. Chi voglia infatti paragonare i dialetti della Calabria meridionale con quelli parlati nella Calabria del nord, non pu\xc3\xb2 non notare il forte contrasto esistente. Un esempio \xc3\xa8 la forma del tempo perfetto indicativo (che include passato remoto e passato prossimo dell\'italiano), che ha due forme nelle due diverse zone: nel Nord-Calabria \xc3\xa8 un tempo composto, simile al passato prossimo italiano; nel Sud-Calabria invece, \xc3\xa8 un tempo semplice che ricorda il passato remoto italiano, da cui il grande errore di chiamare "passato remoto" questo tempo anche in calabrese (in realt\xc3\xa0 equivale esattamente al perfetto latino, dal quale deriva). Infatti, anche un\'azione non remota \xc3\xa8 espressa col tempo perfetto:\n\nMangia(v)i, mo vaju u fatigu = Ho mangiato, adesso vado a lavorare.\nMangiavi, mo vaju ma faticu (in dialetto catanzarese)\nMangiai, ora vaju e travagghiu (in dialetto reggino)\n\n'
'Il taoismo o daoismo, (\xe9\x81\x93\xe6\x95\x99 pinyin: d\xc3\xa0oji\xc3\xa0o, "dottrina del Tao") designa le dottrine a carattere filosofico e mistico, esposte principalmente nelle opere attribuite a Laozi e Zhu\xc4\x81ngz\xc7\x90 (composte tra il IV e III secolo a.C.), sia la religione taoista, istituzionalizzatasi come tale all\'incirca nel I secolo d.C..\nNon possiede un insegnamento fondamentale come il confucianesimo o un credo e pratica unitari. \xc3\x88 principalmente una religione cosmica, centrata sul posto e la funzione dell\'essere umano, di tutte le creature e dei fenomeni in esso. Nel tempo se ne sono sviluppate diverse scuole e interpretazioni. Nonostante la distribuzione ubiquitaria in Cina e la ricchezza di testi, si tratta probabilmente della meno conosciuta tra le maggiori religioni al mondo.\nCome ricorda Stephen R. Bokenkamp i cinesi non possedevano un termine per indicare le proprie religioni fino all\'arrivo del buddhismo nei primi secoli dopo Cristo (la prima introduzione del buddismo in Cina sarebbe avvenuta nel 64 d.C.), quando opposero al F\xc3\xb3ji\xc3\xa0o (\xe4\xbd\x9b\xe6\x95\x99, gli insegnamenti del Buddha), il D\xc3\xa0oji\xc3\xa0o (\xe9\x81\x93\xe6\x95\x99, gli insegnamenti del Tao). \nPi\xc3\xb9 precisamente nell\'epoca preimperiale (antecedente al III secolo a.C.) il termine "d\xc3\xa0oji\xc3\xa0o" era utilizzato dai seguaci di Mozi per designare i confuciani. Solo dal quinto secolo in avanti vediamo utilizzato questo termine per intendere la dottrina del Dao.\nAllo stesso modo, Farzeen Baldrian e T.H. Barret rammentano come gli studiosi classificatori del periodo Han indicarono, in modo "mal definito", come D\xc3\xa0oji\xc4\x81 (\xe9\x81\x93\xe5\xae\xb6, scuola daoista) autori ed opere a loro precedenti.\nMario Sabattini e Paolo Santangelo cos\xc3\xac concludono:\n\nAncora il termine daoismo con il suo suffisso -ismo non avrebbe quindi alcuna controparte nella lingua cinese. Esso verrebbe utilizzato in tal modo solo negli scritti occidentali.Ulteriore fonte di complessit\xc3\xa0 nell\'approccio al daoismo, \xc3\xa8 il sostanziale pregiudizio sorto fin dai primi contatti con religiosi occidentali che spesso videro in tale religione una corrente fortemente degenerata. Tale visione \xc3\xa8 andata via via stemperandosi nel tempo, raggiungendo forse attualmente un certo distacco.\n\n'
'La didattica (dal greco \xce\xb4\xce\xb9\xce\xb4\xce\xac\xcf\x83\xce\xba\xcf\x89, cio\xc3\xa8 "insegnare"), indica la teoria e la pratica dell\'insegnamento. Si pu\xc3\xb2 dividere in didattica generale, che riguarda i criteri e le caratteristiche generali della pratica educativa, e in didattica speciale che riguarda invece i singoli insegnamenti o le diverse caratteristiche (et\xc3\xa0, capacit\xc3\xa0 specifiche, ambiente) dei soggetti dell\'apprendimento.\n\n'
'Una scuola \xc3\xa8 un\'istituzione destinata all\'educazione e all\'istruzione di studenti e allievi sotto la guida di varie tipologie di figure professionali appartenenti al settore dei lavoratori della conoscenza.\nIl termine deriva dalla parola latina schola, Il termine greco significava inizialmente "tempo libero", per poi evolversi: da "tempo libero" \xc3\xa8 passato a descrivere il "luogo in cui veniva speso maggiormente il tempo libero", cio\xc3\xa8 il luogo in cui si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero, per poi descrivere il "luogo di lettura", fino a descrivere il luogo d\'istruzione per eccellenza.'