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Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, [1974]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il gambetto di donna \xc3\xa8 l'apertura del gioco degli scacchi definita dalle mosse\n\nd4 d5\nc4\n\n"
'Donna Prassede \xc3\xa8 un personaggio secondario del romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi.\nCompare nella seconda parte della vicenda, specialmente nei capitoli XXV e XXVII; tenta di aiutare Lucia, protagonista del romanzo insieme al promesso sposo Renzo, a superare il trauma della prigionia da lei patita presso il castello dell\'Innominato. Donna Prassede \xc3\xa8 un personaggio esemplarmente bigotto, che si intromette negli affari di tutti e lo dimostra con il comportamento di protezione che assume con le sue figlie. Si convince che Renzo sia un poco di buono per via degli ordini di cattura che lo riguardano, ed \xc3\xa8 quindi risoluta a far s\xc3\xac che Lucia lo dimentichi offendendo la persona di costui: questo nominare Renzo in continuazione non aiuta Lucia, la quale vorrebbe provare a dimenticare Renzo avendo fatto voto di castit\xc3\xa0 nel castello dell\'Innominato:\n\nLucia dimora a casa di donna Prassede durante tutto l\'inverno e la primavera del 1630, per poi spostarsi nel lazzaretto. Donna Prassede \xc3\xa8 sposata con don Ferrante, uomo di cultura che Manzoni descrive come il perfetto erudito seicentesco, completamente assorbito dallo studio dei suoi libri ma tutt\'altro che aggiornato. Da don Ferrante ha avuto 5 figlie; 2 si sono sposate e 3 sono entrate in convento.\nNel suo desiderio di bene c\'\xc3\xa8 una smania di dominio, ha l\'ossessione delle cause e dei princ\xc3\xacpi; esercita una pseudo-carit\xc3\xa0 balordamente raziocinante; si cura di detenere il monopolio di tutte le buone azioni. Non crede mai all\'innocenza ed ha un\'idea meschina della giustizia di Dio.\nEsercita su Lucia una vera inquisizione poliziesca, assumendosi il compito di correggere l\'opera del Cardinale Federigo Borromeo; interpreta alla rovescia la morale cattolica. \xc3\x88 una piccola inquisizione prassediana che ha i suoi bravi "metodi sacramentali": sorveglianza, repressione, ma anche persuasione. \nL\'autore prova sdegno e disprezzo per lei (sia pure con la temperanza dell\'ironia) e la condanna totalmente.\nAlla fine del romanzo, donna Prassede muore contagiata dalla peste. Celebre, a questo proposito, il lapidario ritratto-epitaffio che ne fa lo scrittore:\n\n'
"Nel gioco degli scacchi la donna (\xe2\x99\x95, \xe2\x99\x9b), chiamata anche regina (dall'inglese: queen), \xc3\xa8 considerato il pezzo pi\xc3\xb9 potente, essendo quello che gode della mobilit\xc3\xa0 maggiore. Prima dell'arrivo in Europa degli scacchi, prima che diventasse la regina, questo pezzo era conosciuto come il generale, lo stratega o il visir. La donna \xc3\xa8 stata usata anche in matematica per sviluppare il rompicapo delle otto regine.\n\n"