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Pubblicazione: [Firenze] : [Regione Toscana], [2003]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
"La storia di Verona trae le sue origini nella fondazione del primo nucleo abitativo sul colle San Pietro, risalente probabilmente al Neolitico, per giungere sino ai giorni nostri: le testimonianze di una storia cos\xc3\xac antica e ricca sono visibili nei monumenti, per le strade e le piazze, perfino nel sottosuolo, dove emergono le rovine e i manufatti delle antiche civilt\xc3\xa0 preistoriche ma specialmente romane. Fu soprattutto durante la dominazione romana che Verona prosper\xc3\xb2 sino a diventare una delle pi\xc3\xb9 importanti citt\xc3\xa0 del Nord Italia, statuto che mantenne anche dopo la caduta dell'impero romano, quando la citt\xc3\xa0 venne pi\xc3\xb9 volte elevata a capitale di regni romano-barbarici.\nNel Basso Medioevo divenne un Libero Comune, spesso sconvolto da sanguinose lotte tra le famiglie guelfe e ghibelline: le prime capeggiate dai Sambonifacio, le seconde dai Montecchi prima, e dagli Scaligeri poi; questi ultimi furono gli attori principali della storia veronese per due secoli e proprio sotto la loro guida vi fu l'indolore passaggio da Comune a Signoria. Nel 1388 la citt\xc3\xa0 scaligera perse la propria indipendenza per finire soggiogata dai Visconti prima, e dai Carraresi poi; gi\xc3\xa0 nel 1405 vi fu per\xc3\xb2 la dedizione di Verona a Venezia, che amministr\xc3\xb2 la citt\xc3\xa0 fino alla sua caduta nel 1797, momento dal quale si susseguirono le dominazioni francesi e austriache. Verona divenne parte del neonato Regno d'Italia solo nel 1866, a seguito della disastrosa terza guerra d'indipendenza italiana.\n\n"
"La storia degli ebrei in Italia tratta della storia degli ebrei e delle Comunit\xc3\xa0 Ebraiche in Italia, che ha inizio nell'evo antico con la presenza di ebrei sul territorio italiano sin dai tempi pre-cristiani dell'Impero Romano, e che \xc3\xa8 continuata nei secoli nonostante periodi di persecuzione, razzismo ed espulsioni che l'hanno colpita fino al XX secolo. La stima del 2007 presentata dallo American Jewish Yearbook (2007) fornisce le seguenti cifre demografiche a riguardo della popolazione ebraica in Italia: su una popolazione italiana di sessanta milioni di abitanti, la comunit\xc3\xa0 ebraica rappresenta lo 0,075% ca. con un totale di 45.000 ebrei ca.\n\n"
'L\'Olocausto in Italia (la Shoah italiana) si colloca all\'interno di un fenomeno di genocidio di ben pi\xc3\xb9 vaste proporzioni che attraverso misure di persecuzione razziale e politica di pulizia etnica, messe in atto dal regime nazista del Terzo Reich e dai loro alleati tra il 1933 e il 1945, port\xc3\xb2 alla discriminazione e quindi all\'eliminazione fisica di 15-17 milioni di vittime, tra cui 6 milioni di ebrei europei. Nel suo articolarsi la Shoah degli ebrei ha avuto in Italia tratti e sviluppi originali, svolgendosi in due fasi distinte. Il periodo tra il settembre 1938 e il 25 luglio 1943 fu il periodo in cui in Italia si attu\xc3\xb2 la \xe2\x80\x9cpersecuzione dei diritti degli ebrei\xe2\x80\x9d (e di altre minoranze etniche) sotto il regime fascista, cui segu\xc3\xac la \xe2\x80\x9cpersecuzione delle vite degli ebrei\xe2\x80\x9d, dall\xe2\x80\x998 settembre 1943 al 25 aprile 1945, sotto l\xe2\x80\x99occupazione tedesca e la Repubblica sociale italiana. Circa 7.500 ebrei italiani persero la vita; ovvero il 13% dei 58.412 cittadini italiani di "razza ebraica o parzialmente ebraica" censiti nel 1938. Dopo i primi rastrellamenti ad opera dell\'esercito tedesco, a partire dal 30 novembre 1943 la responsabilit\xc3\xa0 primaria degli arresti e delle deportazioni ricade sulla polizia repubblicana italiana, che persegu\xc3\xac questo scopo attraverso controlli di identit\xc3\xa0 e delazioni remunerate, mentre i tedeschi si occuparono della gestione dei trasporti dal Campo di concentramento di Fossoli (o la Risiera di San Sabba) al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, luogo fisico degli eccidi. Gli ebrei perseguitati poterono per\xc3\xb2 contare in Italia su una omert\xc3\xa0 diffusa e sull\'attiva solidariet\xc3\xa0 non solo di singoli individui ma anche di organizzazioni clandestine di resistenza come la DELASEM e di settori significativi della Chiesa cattolica, solidariet\xc3\xa0 che si dimostr\xc3\xb2 capace di offrire una protezione efficace a migliaia di ricercati fino alla Liberazione o di favorire la loro emigrazione clandestina in Svizzera. Alle vittime ebree dell\'Olocausto vanno aggiunti almeno 10.129 deportati politici italiani e i 40.000-50.000 Internati Militari Italiani che dopo l\'8 settembre 1943 perirono nei campi di lavoro e di concentramento nazisti.'
"La liberazione in Garfagnana, Versilia e Lucchesia fu caratterizzata da un susseguirsi di eventi di natura bellica avvenuti nelle province di Lucca e Massa Carrara tra il settembre 1944 e l'aprile 1945, durante la Campagna d'Italia della seconda guerra mondiale. Queste zone furono interessate dagli scontri degli Alleati che, con l'aiuto dei gruppi locali di partigiani, combatterono contro i nazifascisti con lo scopo di sfondare il fronte tirrenico della linea Gotica: questo fronte si sviluppava dalla zona costiera della Versilia fino al Passo dell'Abetone e al Passo delle Radici, dividendo a met\xc3\xa0 la zona della Garfagnana.\nIn questa fase della guerra, la maggior parte degli sforzi militari vennero impiegati nel versante orientale della linea Gotica, cio\xc3\xa8 dall'asse Bologna-Firenze alla fascia costiera adriatica.\nTuttavia, a causa della politica del terrore adottata dai tedeschi nei confronti dei civili in questi territori, ci furono avvenimenti tragici, tra cui si ricordano:\n\ni massacri di Fivizzano, Forno, Valla, Bardine e Vinca (San Terenzo, MS) avvenuti nell'estate 1944;\nl'eccidio a Sant'Anna di Stazzema (LU) avvenuto il 12 agosto 1944;\nil massacro a Pioppeti di Montemagno (Camaiore, LU) avvenuto nel settembre 1944;\nla fucilazione dei detenuti del campo di concentramento di Mezzano (LU) sul fiume Frigido avvenuto il 15 settembre 1944;\nil massacro di Bergiola (MS) sempre del settembre 1944.\n\n"
"La rivoluzione francese abol\xc3\xac la discriminazione razziale e la schiavit\xc3\xb9 nelle colonie rispettivamente il 28 marzo del 1792 e il 4 febbraio del 1794. La Francia rivoluzionaria fu il primo Stato al mondo ad abolire completamente la tratta degli schiavi e l'istituto della schiavit\xc3\xb9.\nErano conseguenze della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, ma il percorso per giungervi non fu semplice. A ci\xc3\xb2 si opponevano interessi consolidati ed influenti, che finiranno per prevalere di nuovo durante il consolato di Napoleone (10 maggio 1802: ripristino della schiavit\xc3\xb9).\nLa serie delle posizioni che emersero su questi argomenti nel dibattito e nell'attivit\xc3\xa0 legislativa francese degli anni della rivoluzione non si comprende senza alcune notizie essenziali sulle colonie e sugli eventi che si svolsero in esse.\nL'abolizione definitiva della schiavit\xc3\xb9 nelle colonie avvenne con la rivoluzione francese del 1848.\n\n"