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Pubblicazione: Siena : Tip. S. Bernardino, 1938
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Siena (, AFI: /\xcb\x88sj\xc9\x9bna/) \xc3\xa8 un comune italiano di 54 168 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana.\nLa citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unit\xc3\xa0 stilistica dell'arredo urbano medievale, nonch\xc3\xa9 per il celebre Palio.\nNel 1995, il suo centro storico \xc3\xa8 stato inserito dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanit\xc3\xa0.\nNella citt\xc3\xa0 ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la pi\xc3\xb9 antica banca in attivit\xc3\xa0 nonch\xc3\xa9 la pi\xc3\xb9 longeva al mondo."
"Il Museo di storia naturale dell'Accademia dei Fisiocritici (conosciuto anche con l'acronimo di MUSNAF) costituisce parte integrante dell\xe2\x80\x99Accademia, insieme alla Biblioteca e all\xe2\x80\x99Archivio storico, ed \xc3\xa8 collocato dal 1816 nell\xe2\x80\x99ex convento di Santa Mustiola, appartenuto all\xe2\x80\x99ordine camaldolese e risalente al XII secolo.\nIl museo riveste un ruolo primario nella realizzazione degli scopi istituzionali dell\xe2\x80\x99Accademia, quali la divulgazione della scienza e la promozione della tutela dell\xe2\x80\x99ambiente.\n\xc3\x88 articolato in quattro sezioni principali (geologica, zoologica, anatomica e botanica) e in una serie di raccolte minori. Le collezioni in esposizione sono situate per la maggior parte sui due piani delle gallerie del chiostro che circonda una corte in cui si trova un pozzo risalente alla fine del XVI secolo; altre raccolte si trovano in alcune sale del piano terreno e nei locali del seminterrato. Il fascino di un criterio ostensivo ottocentesco \xc3\xa8 mantenuto inalterato dalla sistemazione delle collezioni in antiche vetrine, tale da rendere adeguata la definizione di \xe2\x80\x9cmuseo nel museo\xe2\x80\x9d. Grazie alla provenienza prevalentemente regionale delle collezioni, il museo pu\xc3\xb2 essere definito una \xe2\x80\x9cfinestra\xe2\x80\x9d da cui osservare la storia naturale della Toscana meridionale.\n\n"
'L\'Accademia dell\'Arcadia \xc3\xa8 un\'accademia letteraria fondata a Roma il 5 ottobre 1690 da Giovanni Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni coadiuvati nell\'impresa anche dal torinese Paolo Coardi, in occasione dell\'incontro nel convento annesso alla chiesa di San Pietro in Montorio di quattordici letterati appartenenti al circolo della regina Cristina di Svezia, tra i quali gli umbri Giuseppe Paolucci di Spello, Vincenzo Leonio da Spoleto e Paolo Antonio Viti di Orvieto, i romani Silvio Stampiglia e Jacopo Vicinelli, i genovesi Pompeo Figari e Paolo Antonio del Nero, i toscani Melchiorre Maggio di Firenze e Agostino Maria Taia di Siena, Giambattista Felice Zappi di Imola e il cardinale Carlo Tommaso Maillard di Tournon di Nizza. L\'Accademia \xc3\xa8 considerata non solamente come una semplice scuola di pensiero, ma come un vero e proprio movimento letterario che si sviluppa e si diffonde in tutta Italia durante tutto il Settecento in risposta a quello che era considerato il cattivo gusto del Barocco.\nEssa si richiama nella terminologia e nella simbologia alla tradizione dei pastori-poeti della mitica regione dell\'Arcadia ed il nome fu trovato da Taia durante una adunata ai Prati di Castello, a quei tempi un paesaggio pastorale. Oltre al nome dell\'Accademia, emblematico da questo punto di vista, fu scelto seguendo questa tendenza anche il nome della sede, una villa sulla salita di via Garibaldi sulle pendici del Gianicolo: "Bosco Parrasio". I suoi membri furono detti Pastori, Ges\xc3\xb9 bambino (adorato per primo dai pastori) fu scelto come protettore; come insegna, venne scelta la siringa del dio Pan, cinta di rami di alloro e di pino e ogni partecipante doveva assumere, come pseudonimo, un nome di ispirazione pastorale greca.'
"La chiesa e il convento di Santa Mustiola, detti anche della Rosa, sono un complesso religioso di Siena situato in piazzetta Silvio Gigli, al principio di via Mattioli. Nell'ex-convento ha sede l'Accademia dei Fisiocritici con il suo museo di storia naturale e nella chiesa, sconsacrata, ha sede una biblioteca universitaria.\n\n"
"Il Museo di storia naturale dell'Accademia dei Fisiocritici (conosciuto anche con l'acronimo di MUSNAF) costituisce parte integrante dell\xe2\x80\x99Accademia, insieme alla Biblioteca e all\xe2\x80\x99Archivio storico, ed \xc3\xa8 collocato dal 1816 nell\xe2\x80\x99ex convento di Santa Mustiola, appartenuto all\xe2\x80\x99ordine camaldolese e risalente al XII secolo.\nIl museo riveste un ruolo primario nella realizzazione degli scopi istituzionali dell\xe2\x80\x99Accademia, quali la divulgazione della scienza e la promozione della tutela dell\xe2\x80\x99ambiente.\n\xc3\x88 articolato in quattro sezioni principali (geologica, zoologica, anatomica e botanica) e in una serie di raccolte minori. Le collezioni in esposizione sono situate per la maggior parte sui due piani delle gallerie del chiostro che circonda una corte in cui si trova un pozzo risalente alla fine del XVI secolo; altre raccolte si trovano in alcune sale del piano terreno e nei locali del seminterrato. Il fascino di un criterio ostensivo ottocentesco \xc3\xa8 mantenuto inalterato dalla sistemazione delle collezioni in antiche vetrine, tale da rendere adeguata la definizione di \xe2\x80\x9cmuseo nel museo\xe2\x80\x9d. Grazie alla provenienza prevalentemente regionale delle collezioni, il museo pu\xc3\xb2 essere definito una \xe2\x80\x9cfinestra\xe2\x80\x9d da cui osservare la storia naturale della Toscana meridionale.\n\n"