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Pubblicazione: Firenze : Istituto degli innocenti, stampa 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"L'Etiopia (AFI: /eti.\xcb\x88\xc9\x94pja/; in amarico \xe1\x8a\xa2\xe1\x89\xb5\xe1\x8b\xae\xe1\x8c\xb5\xe1\x8b\xab? ,'\xc4\xaaty\xc5\x8d\xe1\xb9\x97\xe1\xb9\x97y\xc4\x81 ), ufficialmente denominata Repubblica Federale Democratica d'Etiopia (\xe1\x8b\xa8\xe1\x8a\xa2\xe1\x89\xb5\xe1\x8b\xae\xe1\x8c\xb5\xe1\x8b\xab \xe1\x8d\x8c\xe1\x8b\xb4\xe1\x88\xab\xe1\x88\x8b\xe1\x8b\x8a \xe1\x8b\xb2\xe1\x88\x9e\xe1\x8a\xad\xe1\x88\xab\xe1\x88\xb2\xe1\x8b\xab\xe1\x8b\x8a \xe1\x88\xaa\xe1\x8d\x90\xe1\x89\xa5\xe1\x88\x8a\xe1\x8a\xad, ye-\xc4\xaaty\xc5\x8d\xe1\xb9\x97\xe1\xb9\x97y\xc4\x81 F\xc4\x93d\xc4\x93ral\xc4\x81w\xc4\xab D\xc4\xabm\xc5\x8dkr\xc4\x81s\xc4\xaby\xc4\x81w\xc4\xab R\xc4\xabpebl\xc4\xabk ), \xc3\xa8 uno Stato dell'Africa orientale situato nel Corno d'Africa con una popolazione di 102,3 milioni di abitanti e capitale Addis Abeba.\nConfina a nord con l'Eritrea, a nord-est con il Gibuti e il territorio conteso del Somaliland, a est con la Somalia, a ovest con il Sudan e il Sudan del Sud e a sud con il Kenya. Priva di sbocchi sul mare, occupa una superficie totale di 1 100 000 chilometri quadrati ma con una bassa densit\xc3\xa0 di popolazione.\n\n"
'La guerra d\'Etiopia (nota anche come campagna d\'Etiopia), si svolse tra il 3 ottobre 1935 e il 5 maggio 1936 e vide contrapposti il Regno d\'Italia e l\'Impero d\'Etiopia. Condotte inizialmente dal generale Emilio De Bono, rimpiazzato poi dal maresciallo Pietro Badoglio, le forze italiane invasero l\'Etiopia a partire dalla Colonia eritrea a nord, mentre un fronte secondario fu aperto a sud-est dalle forze del generale Rodolfo Graziani dislocate nella Somalia italiana. Nonostante una dura resistenza, le forze etiopi furono soverchiate dalla superiorit\xc3\xa0 numerica e tecnologica degli italiani e il conflitto si concluse con l\'ingresso delle forze di Badoglio nella capitale Addis Abeba.\nLa guerra fu la campagna coloniale pi\xc3\xb9 grande della storia: la mobilitazione italiana assunse dimensioni straordinarie, impegnando un numero di uomini, una modernit\xc3\xa0 di mezzi e una rapidit\xc3\xa0 di approntamento mai visti fino ad allora. Fu un conflitto altamente simbolico, dove il regime fascista impieg\xc3\xb2 una grande quantit\xc3\xa0 di mezzi propagandistici con lo scopo di impostare e condurre una guerra in linea con le esigenze di prestigio internazionale e di rinsaldamento interno del regime stesso, volute da Benito Mussolini, con l\'obiettivo a lungo termine di orientare l\'emigrazione italiana verso una nuova colonia popolata da italiani e amministrata in regime di apartheid sulla base di una rigorosa separazione razziale. In questo contesto i vertici militari e politici italiani non badarono a spese per il raggiungimento dell\'obiettivo: il Duce approv\xc3\xb2 e sollecit\xc3\xb2 l\'invio e l\'utilizzo in Etiopia di ogni arma disponibile e non esit\xc3\xb2 ad autorizzare l\'impiego in alcuni casi di armi chimiche. \nL\'aggressione dell\'Italia contro l\'Etiopia ebbe rilevanti conseguenze diplomatiche e suscit\xc3\xb2 una notevole riprovazione da parte della comunit\xc3\xa0 internazionale: la Societ\xc3\xa0 delle Nazioni decise d\'imporre delle sanzioni economiche contro l\'Italia, ritirate nel luglio 1936 senza peraltro aver provocato il bench\xc3\xa9 minimo rallentamento delle operazioni militari. \nNel complesso, la campagna di Etiopia fu l\'unico successo militare dell\'Italia fascista, conseguito comunque ai danni di un esercito tribale, privo di equipaggiamenti e armi, senza addestramento alla guerra moderna, che per\xc3\xb2 durante le prime fasi del conflitto riusc\xc3\xac a contrattaccare l\'esercito invasore e a contendere ampie porzioni di territorio in modo efficace nonostante l\'incolmabile divario tecnologico.\nLe ostilit\xc3\xa0 non cessarono con la fine delle operazioni di guerra convenzionali, ma si prolungarono con la crescente attivit\xc3\xa0 della guerriglia etiopica dei cosiddetti arbegnuoc ("patrioti") e con le conseguenti misure repressive attuate dalle autorit\xc3\xa0 coloniali italiane, durante le quali non furono risparmiate azioni terroristiche nei confronti della popolazione civile; la resistenza etiope collabor\xc3\xb2 poi con le truppe britanniche nella liberazione del paese dagli italiani nel corso della seconda guerra mondiale. Formalmente lo stato di guerra ebbe termine solo il 10 febbraio 1947 con la stipula del trattato di Parigi fra l\'Italia e le potenze alleate, che comport\xc3\xb2 per l\'Italia la perdita di tutte le colonie.'
'Vige in Etiopia una pluralit\xc3\xa0 di fedi; tra queste, soprattutto le religioni abramitiche, la pi\xc3\xb9 numerosa delle quali \xc3\xa8 oggi il cristianesimo ortodosso, seguita dall\'Islam: vi \xc3\xa8 anche una piccola ma antichissima comunit\xc3\xa0 ebraica, in certe aree urbane e rurali infine \xc3\xa8 presente anche la fede Bah\xc3\xa1\'\xc3\xad. Ci sono inoltre alcuni seguaci delle fedi cosiddette tradizionali, i quali risiedono principalmente nella parte sud-occidentale del paese.\nSecondo il censimento condotto nel 2007 il 43,5% (oltre 32 milioni di abitanti) si \xc3\xa8 dichiarato come facente parte della chiesa ortodossa etiopica, il 33,9% musulmano (pi\xc3\xb9 di 25 milioni), il 18,6% protestante (poco meno di 14 milioni), e un 2,6% rispettoso delle cosiddette credenze etnico-popolari. Sia nel precedente censimento del 1994 che nel 2007 sotto la dicitura di "altre", lo 0,6% del totale venivano incluse le fedi induiste, baha\'i e l\'ebraismo, ma anche gli agnostici o gli atei.\nIl Regno di Axum, nell\'attuale territorio tra Etiopia ed Eritrea, \xc3\xa8 stato uno dei primi paesi cristiani al mondo avendo adottato ufficialmente la nuova fede come religione di Stato gi\xc3\xa0 nel lontanissimo IV secolo.\n\n'
'Imperatore d\'Etiopia (Ge\'ez: \xe1\x8a\x95\xe1\x8c\x89\xe1\x88\xa0 \xe1\x8a\x90\xe1\x8c\x88\xe1\x88\xa5\xe1\x89\xb5, n\xc9\x99gus\xc3\xa4 n\xc3\xa4g\xc3\xa4st, pi\xc3\xb9 comunemente Negus Neghesti, in italiano "Re dei Re") era il titolo che indicava il sovrano ereditario dell\'Impero d\'Etiopia, sino all\'abolizione della monarchia nel 1975. \nL\'imperatore era il capo di Stato e il capo di governo, detentore ultimo del potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Un articolo del National Geographic Magazine defin\xc3\xac l\'Etiopia imperiale "nominalmente una monarchia costituzionale, ma nei fatti una autocrazia benevola".\n\n'
"La guerra di Abissinia (Abissinia era l'antico nome dell'odierna Etiopia), fu un conflitto militare combattuto tra il dicembre del 1895 e l'ottobre del 1896 tra il Regno d'Italia e l'Impero d'Etiopia.\nLa sconfitta delle forze armate del Regno d'Italia ad opera di Menelik II port\xc3\xb2 alla firma del trattato di Addis Abeba, con cui veniva riconosciuta la piena indipendenza dell'Etiopia.\n\n"