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Pubblicazione: Firenze : Giunti, c1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"
'Ab urbe cond\xc4\xadta libri CXLII (cio\xc3\xa8 I 142 libri dalla fondazione della Citt\xc3\xa0, dove "la Citt\xc3\xa0", per antonomasia, \xc3\xa8 Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), \xc3\xa8 il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l\'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l\'estensione e l\'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma.\nL\'opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1\xe2\x80\x9310 e 21\xe2\x80\x9345 (l\'ultimo mutilo) e scarsi frammenti degli altri (celebri quelli relativi alla morte di Cicerone col giudizio di Livio sull\'oratore, tramandati da Seneca il vecchio).'
'La caduta di Velio viene datata approssimativamente nel 396 a.C. La nostra fonte principale \xc3\xa8 costituita dal Libro V di Ab Urbe condita libri di Tito Livio. Questo episodio della storia romana si configura pi\xc3\xb9 come un pluriennale assedio con relativa espugnazione che una battaglia campale, fenomeno bellico tanto comune in quel periodo storico.\n\n'
"La data della fondazione di Roma o Natale di Roma, \xc3\xa8 stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C., 1 AUC, dal letterato latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio. Altre leggende, basate su altri calcoli indicano date diverse. In realt\xc3\xa0 Varrone conosceva bene la Grecia e come tutti i Romani del primo secolo a.C. aveva numerose date tra le quali scegliere per fissare la fondazione di Roma. Scelsero il 753 a.C. poich\xc3\xa9 si collegava alla nascita della democrazia ateniese, che avvenne appunto con l'inizio della nomina degli arconti decennali e poi annuali ad Atene.I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della citt\xc3\xa0 e dello stato; il racconto ci \xc3\xa8 giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti nell'et\xc3\xa0 augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi pi\xc3\xb9 antichi, vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene interpretato in funzione delle vicende del presente. I moderni studi archeologici, che si basano su queste e su altre fonti scritte, nonch\xc3\xa9 sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realt\xc3\xa0 storica che sta dietro il racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verit\xc3\xa0. Secondo la storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario ma, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di villaggi sparsi, con un fenomeno detto sinecismo."
"Romolo (in latino: Romulus, in greco antico: \xe1\xbf\xac\xcf\x89\xce\xbc\xcf\x8d\xce\xbb\xce\xbf\xcf\x82, R\xc5\x8dm\xc3\xbdlos; Alba Longa, 24 marzo 771 a.C. \xe2\x80\x93 Roma, 5 o 7 luglio 716 a.C.), gemello di Remo, \xc3\xa8 il nome della figura leggendaria a cui la tradizione annalistica attribuiva la fondazione di Roma e delle sue principali istituzioni politiche, nonch\xc3\xa9 il ruolo di primo re della citt\xc3\xa0 e l'origine del toponimo. La sua storicit\xc3\xa0 \xc3\xa8 oggetto di dibattito da parte degli studiosi dall'inizio del XIX secolo, cos\xc3\xac come l'inizio della tradizione letteraria sulla sua figura.\nDi origini latine, figlio - a seguito di un rapporto estorto con la forza - del dio Marte e di Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Alba Longa, secondo la tradizione fond\xc3\xb2 Roma tracciandone il confine sacro, il pomerio, il 21 aprile 753 a.C.. In tale occasione uccise il fratello gemello Remo, reo di aver varcato in armi il sacro confine : tale fratricidio \xc3\xa8 stato sovente evocato come segno violento della necessaria unicit\xc3\xa0 del potere regale. Una volta costruita la citt\xc3\xa0 sul colle Palatino, egli invit\xc3\xb2 criminali, schiavi fuggiti, esiliati e altri reietti a unirsi a lui con la promessa del diritto d'asilo. Cos\xc3\xac facendo Romolo popol\xc3\xb2 cinque dei sette colli di Roma, rapendo poi le donne ai vicini Sabini della citt\xc3\xa0 di Cures, cos\xc3\xac da dare delle mogli ai suoi uomini. Ci\xc3\xb2 provoc\xc3\xb2 una guerra tra i due popoli, che alla fine si risolse con una pace con i Sabini che poterono insediarsi sul vicino colle del Quirinale con il loro re, Tito Tazio, che condivise con Romolo il potere per cinque anni.Romolo divise il popolo tra coloro che potevano combattere e coloro che non potevano farlo. Scelse 100 tra i pi\xc3\xb9 nobili cittadini per formare il Senato, tanto che i loro discendenti andranno a costituire l'\xc3\xa9lite nobiliare della Repubblica. Romolo istitu\xc3\xac anche i comizi curiati, a cui spettava il compito di ratificare, tra le altre cose, le leggi. Romolo condusse, quindi, diverse guerre di conquista. A lui risale la divisione della popolazione patrizia nelle 3 trib\xc3\xb9 di Tities, Ramnes e Luceres - a loro volta suddivise in dieci curie ciascuna - le quali dovevano in caso di pericolo fornire all'esercito romano un contingente militare costituito da cento fanti e dieci cavalieri, per un totale complessivo di 3.000 fanti e 300 cavalieri. Dopo aver regnato per poco pi\xc3\xb9 di 37 anni, Romolo, secondo la leggenda, fu rapito in cielo durante una tempesta. Secondo i suoi stessi desideri, una volta morto fu divinizzato nella figura di Quirino, dio sabino venerato sul Quirinale.."