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Pubblicazione: Lucca : M. Pacini Fazzi ; Castelnuovo Garfagnana : Comunità montana della Garfagnana, [2004]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La Resistenza italiana, semplicemente Resistenza, anche detta Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento, fu l\'insieme di movimenti politici e militari che in Italia dopo l\'armistizio di Cassibile si opposero al nazifascismo nell\'ambito della guerra di liberazione italiana.\nNella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l\'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princ\xc3\xacpi della democrazia e dell\'antifascismo.\nIl movimento della Resistenza \xe2\x80\x93 inquadrabile storicamente nel pi\xc3\xb9 ampio fenomeno europeo della resistenza all\'occupazione nazifascista \xe2\x80\x93 fu caratterizzato in Italia dall\'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero pi\xc3\xb9 tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.\nIl periodo storico in cui il movimento fu attivo ha inizio dopo l\'armistizio dell\'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre), e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell\'appello diramato dal CLNAI per l\'insurrezione armata della citt\xc3\xa0 di Milano, sede del comando partigiano dell\'Alta Italia. Alcuni storici hanno evidenziato pi\xc3\xb9 aspetti contemporaneamente presenti all\'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.\n\n'
'Rodolfo Graziani (Filettino, 11 agosto 1882 \xe2\x80\x93 Roma, 11 gennaio 1955) \xc3\xa8 stato un generale e politico italiano.\nVenne impiegato nel Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Nel primo dopoguerra ader\xc3\xac al fascismo, divenendone una delle figure di spicco. Ebbe responsabilit\xc3\xa0 di comando durante le guerre coloniali italiane: nella riconquista della Libia (1921-1931), nella Guerra d\'Etiopia e successivamente nella repressione della guerriglia abissina (1935-1937). Il suo ruolo in Libia e i suoi metodi brutali gli valsero il soprannome di "macellaio del Fezzan".\nDurante la seconda guerra mondiale divenne comandante superiore e governatore generale nella Libia italiana subentrando nella carica a Italo Balbo, ma venne duramente sconfitto dall\'esercito britannico (1940-1941) e sostituito. Dopo un periodo di ritiro accett\xc3\xb2 da Mussolini l\'incarico, nella costituenda Repubblica Sociale Italiana, di Ministro della Guerra, che mantenne fino al crollo finale del 1945, prendendo parte alla lotta contro gli anglo-americani e contro la Resistenza italiana.\nNel dopoguerra, a causa dell\'uso di gas tossici e dei bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa durante la guerra d\'Etiopia, fu inserito dalla Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra nella lista dei criminali di guerra su richiesta del governo etiope, ma non venne mai processato. La richiesta di estradizione presentata dall\'Etiopia fu negata dall\'Italia nel 1949. Fu invece processato e condannato a 19 anni di carcere per collaborazionismo, anche se scontati quattro mesi fu scarcerato. Ader\xc3\xac quindi al Movimento Sociale Italiano, del quale divenne presidente onorario.'
'La locuzione guerra civile in Italia \xc3\xa8 impiegata nella storiografia di settore, anche internazionale, per riferirsi agli eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, in un periodo compreso tra l\'annuncio dell\'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) e la resa di Caserta (2 maggio 1945), durante il quale si verificarono combattimenti tra reparti militari della Repubblica Sociale Italiana (RSI), collaborazionisti con le truppe occupanti della Germania nazista, e i partigiani italiani (inquadrati militarmente nel Corpo Volontari della Libert\xc3\xa0 e in maggioranza politicamente organizzati nel Comitato di Liberazione Nazionale), sostenuti materialmente dagli Alleati, nell\'ambito della guerra di liberazione italiana e della campagna d\'Italia.\nOltre ai combattimenti diretti tra i reparti armati delle due parti, si registrarono anche rappresaglie sulla popolazione civile e repressioni da parte delle autorit\xc3\xa0 della RSI, contrasti interni al movimento partigiano, mentre rari furono gli scontri armati tra le truppe fasciste e quelle fedeli al governo monarchico, il cosiddetto "Regno del Sud".\n\n'
"La caduta della Repubblica Sociale Italiana fu l'ultimo atto della campagna d'Italia durante la seconda guerra mondiale, comportando la sconfitta definitiva del regime fascista."
'La Repubblica Sociale Italiana (RSI), anche conosciuta come Repubblica di Sal\xc3\xb2, fu il regime, esistito tra il settembre 1943 e l\'aprile 1945, voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l\'armistizio di Cassibile. \nLa sua natura giuridica \xc3\xa8 controversa: \xc3\xa8 considerata uno Stato fantoccio da gran parte della storiografia nonch\xc3\xa9 dalla prevalente dottrina in materia di diritto internazionale; tuttavia alcuni storici e giuristi hanno problematizzato la portata di tale definizione, definendo la RSI un "governo insurrezionale" (quindi dotato di una propria soggettivit\xc3\xa0) o comunque un ente dotato di un ordinamento con carattere originale e non derivato da quello della Germania. Lo stesso Mussolini era comunque consapevole che i tedeschi considerassero il suo regime alla stregua di uno Stato fantoccio.\n\nL\'attuale ordinamento italiano non le riconosce alcuna legittimit\xc3\xa0; infatti nel decreto legislativo luogotenenziale 5 ottobre 1944, n. 249 sull\'"Assetto della legislazione nei territori liberati" essa \xc3\xa8 definita \xc2\xabsedicente governo della repubblica sociale italiana\xc2\xbb.\nPur rivendicando tutto il territorio del Regno d\'Italia, la RSI esercit\xc3\xb2 la propria sovranit\xc3\xa0 solo sulle province non soggette all\'avanzata alleata e all\'occupazione tedesca diretta. Inizialmente la sua attivit\xc3\xa0 amministrativa si estendeva fino alle province del Lazio e dell\xe2\x80\x99Abruzzo, ritirandosi progressivamente sempre pi\xc3\xb9 a nord, in concomitanza con l\'avanzata degli eserciti angloamericani. A nord, inoltre, i tedeschi istituirono due "Zone di operazioni" comprendenti dei territori che erano state parti dell\'Impero austro-ungarico: le province di Trento, Bolzano e Belluno (Zona d\'operazioni delle Prealpi) e le provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana (Zona d\'operazioni del Litorale adriatico), sottoposte rispettivamente ai Gauleiter tedeschi del Tirolo e della Carinzia, de facto anche se non legalmente governate dal Terzo Reich, tranne la Carniola che fu sottoposta ad un regime speciale. L\'exclave di Campione d\'Italia fu inclusa nella Repubblica solo per pochi mesi, prima di essere liberata grazie ad una rivolta popolare appoggiata dai carabinieri.La RSI fu riconosciuta da Germania, Giappone, Bulgaria, Croazia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Repubblica di Nanchino, Manciuku\xc3\xb2 e Thailandia, vale a dire da paesi alleati alle potenze dell\'Asse o con truppe dell\'Asse presenti al loro interno. Finlandia e Francia di Vichy, pur navigando nell\'orbita nazista, non la riconobbero. Relazioni ufficiose furono mantenute con Argentina, Portogallo, Spagna e, tramite agenti commerciali, anche con la Svizzera. La Citt\xc3\xa0 del Vaticano non riconobbe la RSI.\nLa strutturazione giuridico-istituzionale della RSI sarebbe dovuta essere demandata a un\'assemblea costituente, come richiesto dal congresso del PFR (14-16 novembre 1943). Si sarebbe dovuta instaurare una \xc2\xabrepubblica sociale\xc2\xbb in linea con i principi programmatici, a cominciare dalla \xc2\xabsocializzazione delle imprese\xc2\xbb, tracciati nel documento noto come Manifesto di Verona e approvato durante i lavori congressuali. Mussolini prefer\xc3\xac per\xc3\xb2 rinviare la convocazione della Costituente al dopoguerra limitandosi a far approvare dal Consiglio dei ministri del 24 novembre la denominazione di RSI.\nL\'avanzata angloamericana nella primavera del 1945 e l\'insurrezione del 25 aprile 1945 determinarono la fine della RSI, la quale cess\xc3\xb2 ufficialmente di esistere con la resa di Caserta del 29 aprile 1945 (operativa dal 2 maggio) sottoscritta dagli Alleati con il Comando Tedesco Sud-Ovest anche a nome dei corpi militari dello Stato fascista in quanto quest\'ultimo non riconosciuto dagli Alleati come valido e autonomo.\nFondamenti ideologico-giuridico-economici della Repubblica Sociale Italiana furono il fascismo, il socialismo nazionale, il repubblicanesimo, la socializzazione, la cogestione, il corporativismo e l\'antisemitismo.\n\n'
"Il diritto di ribellione (o diritto alla ribellione), noto anche come diritto alla resistenza, (o diritto di resistenza) \xc3\xa8 la prerogativa concessa a un popolo dalla sua costituzione di opporsi all'ingiusto esercizio del potere o al potere illegittimo.\n\n"
"Per storia dell'Europa si intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano.\nIn un'accezione pi\xc3\xb9 ristretta per storia dell'Europa si intende invece la storia dell'Unione europea, dalla creazione della Comunit\xc3\xa0 economica europea con i trattati di Roma (1957) fino a oggi.\n\n"