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Pubblicazione: Firenze ; Milano : Giunti ; Firenze musei, 2009
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: 0
"Mina Gregori, all'anagrafe Guglielma (Cremona, 7 marzo 1924), \xc3\xa8 una storica dell'arte italiana, accademica dei Lincei (classe di Scienze morali), professoressa emerita di Storia dell'Arte moderna presso l'Universit\xc3\xa0 di Firenze.\n\n"
"Abbigliamento indica sia gli indumenti veri e propri indossati da qualcuno, che in generale il modo di vestire che combina questi ultimi con altri elementi (trucco, capigliatura, accessori) definendo l'aspetto esteriore di una persona o di un insieme di persone. Gli esseri umani sono i soli tra i mammiferi che indossano vestiario, a eccezione degli animali domestici, talvolta vestiti dai loro proprietari.\nCiascun articolo d'abbigliamento ha un significato culturale e sociale(marcatore sociale) . In esso si condensano alcune funzioni tramandate o evolutesi nel tempo: quella pratica legata alla vestibilit\xc3\xa0; quella estetica legata al gusto dell'epoca e a canoni specifici delle diverse comunit\xc3\xa0; quella simbolica grazie alla quale l'abito pu\xc3\xb2 definire l'appartenenza ad una particolare comunit\xc3\xa0 e nello specifico identificare lo status sociale, civile e religioso.\nLa storia dell'abbigliamento, ovvero degli indumenti e accessori che hanno vestito la persona umana nel corso dei secoli, pu\xc3\xb2 essere inquadrata sia da un punto di vista antropologico-etnografico, dal momento che documenta l'evoluzione del costume, sia da un punto di vista socio-economico come prodotto dell'industria tessile, legato allo sviluppo tecnologico, della moda e del consumo. Degli abiti si possono quindi studiare le materie prime impiegate, le tecniche di realizzazione, gli aspetti estetici e quelli simbolici, i fattori economici e le gerarchie sociali.\n\n"
'L\'Accademia dell\'Arcadia \xc3\xa8 un\'accademia letteraria fondata a Roma il 5 ottobre 1690 da Giovanni Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni coadiuvati nell\'impresa anche dal torinese Paolo Coardi, in occasione dell\'incontro nel convento annesso alla chiesa di San Pietro in Montorio di quattordici letterati appartenenti al circolo della regina Cristina di Svezia, tra i quali gli umbri Giuseppe Paolucci di Spello, Vincenzo Leonio da Spoleto e Paolo Antonio Viti di Orvieto, i romani Silvio Stampiglia e Jacopo Vicinelli, i genovesi Pompeo Figari e Paolo Antonio del Nero, i toscani Melchiorre Maggio di Firenze e Agostino Maria Taia di Siena, Giambattista Felice Zappi di Imola e il cardinale Carlo Tommaso Maillard di Tournon di Nizza. L\'Accademia \xc3\xa8 considerata non solamente come una semplice scuola di pensiero, ma come un vero e proprio movimento letterario che si sviluppa e si diffonde in tutta Italia durante tutto il Settecento in risposta a quello che era considerato il cattivo gusto del Barocco.\nEssa si richiama nella terminologia e nella simbologia alla tradizione dei pastori-poeti della mitica regione dell\'Arcadia ed il nome fu trovato da Taia durante una adunata ai Prati di Castello, a quei tempi un paesaggio pastorale. Oltre al nome dell\'Accademia, emblematico da questo punto di vista, fu scelto seguendo questa tendenza anche il nome della sede, una villa sulla salita di via Garibaldi sulle pendici del Gianicolo: "Bosco Parrasio". I suoi membri furono detti Pastori, Ges\xc3\xb9 bambino (adorato per primo dai pastori) fu scelto come protettore; come insegna, venne scelta la siringa del dio Pan, cinta di rami di alloro e di pino e ogni partecipante doveva assumere, come pseudonimo, un nome di ispirazione pastorale greca.'
"Palazzo Pucci \xc3\xa8 uno storico palazzo di Firenze, che d\xc3\xa0 il nome anche alla via de' Pucci dove sorge. Occupa quasi un isolato tra le vie Ricasoli e dei Servi, ed \xc3\xa8 organizzato su tre nuclei, rispondenti ad altrettanti cortili, che nati in un progetto unitario hanno avuto poi vicende e propriet\xc3\xa0 diverse. Il nucleo al n.6, in angolo con via Ricasoli 14-16-18, \xc3\xa8 ancora abitato dai discendenti della famiglia Pucci; quello centrale (via dei Pucci 4) \xc3\xa8 oggi diviso in appartamenti; quello ad ovest (via dei Pucci 2, via dei Servi) appartiene ormai all'arcidiocesi di Firenze.\n\n"
"Palazzo Fenzi o Palazzo Fenzi-Marucelli \xc3\xa8 uno dei pi\xc3\xb9 importanti palazzi post-rinascimentali a Firenze e si trova in via San Gallo. \xc3\x88 un edificio dell'Universit\xc3\xa0 degli studi di Firenze e sede del Dipartimento di storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (SAGAS).\n\n"