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Pubblicazione: Firenze ; Milano : Giunti, 2015
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"San Gimignano (AFI: /san\xca\xa4imi\xc9\xb2\xcb\x88\xc9\xb2ano/) \xc3\xa8 un comune italiano di 7 743 abitanti della provincia di Siena in Toscana.\nPer la caratteristica architettura medievale del suo centro storico \xc3\xa8 stato dichiarato patrimonio dell'umanit\xc3\xa0 dall'UNESCO. Il sito di San Gimignano, nonostante alcuni ripristini otto-novecenteschi, \xc3\xa8 per lo pi\xc3\xb9 intatto nell'aspetto due-trecentesco ed \xc3\xa8 uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell'et\xc3\xa0 comunale.\nConcesso con Regio Decreto del 29 aprile 1936, San Gimignano si fregia del titolo di citt\xc3\xa0.\n\n"
'Filippo Lippi, detto Filippino Lippi per distinguerlo dal padre (Prato, 1457 \xe2\x80\x93 Firenze, 1504), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\nRiprese lo stile lineare del suo maestro Sandro Botticelli, ma lo us\xc3\xb2 per creare opere in cui risaltasse il carattere irreale della scena con figure allungate e scene ricche di dettagli fantasiosi. Dopo un viaggio a Roma compiuto tra il 1488 e il 1492, dove studi\xc3\xb2 sia i monumenti antichi sia gli affreschi di Melozzo da Forl\xc3\xac e di Pinturicchio, riport\xc3\xb2 a Firenze il gusto per la decorazione a grottesche, che nei suoi dipinti divenne decorazione "animata", misteriosa, fantastica e inquietante, legandosi al clima di crisi politica e culturale della Firenze di Girolamo Savonarola.\nLa pittura di Filippino \xc3\xa8 tra le pi\xc3\xb9 rappresentative dell\'evoluzione a Firenze avvenuta alla fine del XV secolo: dall\'et\xc3\xa0 dell\'equilibrio e della purezza lineare l\'arte venne traghettata all\'esasperazione espressiva e alle tensioni appassionate, che sfociarono poi nel manierismo. Fu uno dei primi pittori in assoluto a usare, sebbene relegata a dettagli secondari, una pennellata visibile e pastosa, "impressionistica". Il suo esempio venne ripreso e sviluppato da alcuni artisti fiorentini come Rosso Fiorentino, ed \xc3\xa8 possibile tracciare una linea ideale che lega lo sviluppo di questa tecnica, attraverso Parmigianino, il tardo Tiziano, Rubens, Rembrandt, Fragonard, fino ad arrivare agli impressionisti.'
'Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (Firenze, 2 giugno 1448 \xe2\x80\x93 Firenze, 11 gennaio 1494), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\nOper\xc3\xb2 soprattutto nella citt\xc3\xa0 natale, divenendo tra i protagonisti del Rinascimento all\'epoca di Lorenzo il Magnifico. Verso il 1480 in particolare divenne di fatto il ritrattista ufficiale dell\'alta societ\xc3\xa0 fiorentina, grazie al suo stile preciso, piacevole e veloce. Capo di una nutrita ed efficiente bottega, in cui mosse i primi passi nel campo dell\'arte anche il tredicenne Michelangelo Buonarroti, \xc3\xa8 ricordato soprattutto per i grandi cicli affrescati, quali alcune scene della Cappella Sistina a Roma, la Cappella Sassetti e la Cappella Tornabuoni nella sua citt\xc3\xa0 natale. Domenico fece parte della cosiddetta "terza generazione" del Rinascimento fiorentino, assieme a maestri quali Verrocchio, i fratelli del Pollaiolo (Antonio e Piero) e il giovane Sandro Botticelli.\nI suoi fratelli David e Benedetto furono pure valenti pittori attivi nella sua bottega, cos\xc3\xac come il cognato Sebastiano Mainardi da San Gimignano. Anche il figlio Ridolfo fu un importante pittore, attivo nella Firenze tardo-rinascimentale.\n\n'
'La cappella Tornabuoni \xc3\xa8 la cappella maggiore della basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Contiene uno dei pi\xc3\xb9 vasti cicli di affreschi di tutta la citt\xc3\xa0, realizzato da Domenico Ghirlandaio e bottega dal 1485 al 1490.\n\n'
'La Galleria Palatina \xc3\xa8 un museo ospitato in Palazzo Pitti a Firenze, facente parte, insieme al Giardino dei Boboli, delle Gallerie degli Uffizi.\nOspitata all\'interno del complesso architettonico, si trova al piano nobile, articolandosi in 28 sale che si estendono nell\'ala laterale settentrionale posteriore del complesso architettonico e nella parte laterale settentrionale e nella parte centrale posteriore del corpo di fabbrica principale del palazzo. \nSi tratta della "quadreria" dei Granduchi di Toscana: l\'allestimento infatti rispetta il gusto dei secoli passati, con i dipinti collocati su pi\xc3\xb9 file, selezionati per criteri decorativi, e non per periodo e scuole. Cronologicamente, a parte qualche eccezione, i dipinti coprono soprattutto i secoli XVI e XVII, facendone uno dei musei pi\xc3\xb9 importanti in Italia nel suo genere, nonch\xc3\xa9 una tappa obbligata per la conoscenza della storia del collezionismo europeo.\nNel 2013 il circuito museale di Palazzo Pitti, che oltre alla Galleria Palatina, comprende anche la Galleria d\'arte moderna, gli Appartamenti monumentali, il Tesoro dei Granduchi e il Museo della Moda e del Costume \xc3\xa8 stato il tredicesimo sito statale italiano pi\xc3\xb9 visitato, con 386.993 visitatori e un introito lordo totale di 1.983.028,75 Euro. Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 400.626 visitatori.\n\n'
"La Breve ma veridica storia della pittura italiana \xc3\xa8 un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.\n\n"